tag:blogger.com,1999:blog-76172132468054794962024-03-12T17:05:37.491-07:00La Nave dell'AmmiraglioL'Ammiragliohttp://www.blogger.com/profile/05453637628039677124noreply@blogger.comBlogger15125tag:blogger.com,1999:blog-7617213246805479496.post-57216934076094348772019-05-01T02:20:00.002-07:002019-05-01T02:20:44.496-07:00[Le belle sorprese] Getenrou<div style="text-align: left;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-J3WnNdB7I9k/XL67AWzOaVI/AAAAAAAAAWY/rX3XlDlYjKIMKAgEWRyeOjf0iGeJ6IMDgCLcBGAs/s1600/Getenrou_1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="610" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-J3WnNdB7I9k/XL67AWzOaVI/AAAAAAAAAWY/rX3XlDlYjKIMKAgEWRyeOjf0iGeJ6IMDgCLcBGAs/s320/Getenrou_1.jpg" width="225" /></a></div>
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Poco più di un anno fa, il noto editore bolognese Dynit, fino a quel momento attivo principalmente nel mondo anime home video, sorprese tutti annunciando una nuova collana manga, intitolata <i style="font-weight: bold;">Showcase</i> e curata dalla bravissima traduttrice ed esperta del settore Asuka Ozumi (non la ringrazierò mai abbastanza), che avrebbe visto nel corso dei mesi la pubblicazione di opere e autori molto interessanti e fino a quel momento poco considerati, se non ignorati, dagli altri editori per il loro essere di nicchia. Pur con qualche polemica, dovuta principalmente alle caratteristiche fisiche e al rapporto qualità-prezzo delle sue edizioni, tale collana si è guadagnata sin da subito il favore di numerosi appassionati incluso il sottoscritto (possiedo un buon 90% di tutti i volumi pubblicati finora). E se ricordate, ho commentato brevemente alcune delle prime uscite Showcase in questo <b><a href="https://ammiraglioackbar.blogspot.com/2018/05/raccolte-tematiche-le-novita-manga-di.html" target="_blank">post</a></b>.</div>
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Ebbene, sono qui per parlarvi di quello che, per i miei gusti da lettore, ritengo ora come ora il miglior manga di questa collana, con buona pace di lavori notevoli come <i>Helter Skelter</i> e <i>L'ultimo volo della farfalla</i>. E' un volume unico, il suo titolo è <i style="font-weight: bold;">Getenrou</i> (外天楼, in originale), ed è scritto e disegnato da Masakazu Ishiguro. E' stato pubblicato in patria da Kodansha nel 2011 mentre in Italia è arrivato lo scorso marzo.</div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Juo40tmBML4/XMlZAw9QKeI/AAAAAAAAAWs/Qr6hNneGFXkPQjixcKkAJ6AnBEljZULbACLcBGAs/s1600/Getenrou_4.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1037" data-original-width="728" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-Juo40tmBML4/XMlZAw9QKeI/AAAAAAAAAWs/Qr6hNneGFXkPQjixcKkAJ6AnBEljZULbACLcBGAs/s320/Getenrou_4.jpg" width="224" /></a></div>
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Ishiguro (classe 1977) è un autore sfortunato nel nostro paese, in quanto la sua prima opera pubblicata all'epoca da GP Manga, <i>Eppur la città si muove</i>, è attualmente interrotta al 3° volume su 16 totali, e non vi sono ancora piani di ripresa/ristampa da parte di J-Pop Manga, l'editore che ha assorbito GP e il suo catalogo qualche anno fa. Un plauso va dunque a Dynit per aver deciso di portare questo suo nuovo lavoro e far così riscoprire (o scoprire, nel mio caso) un autore molto in gamba e meritevole. Speriamo che questa pubblicazione ci permetta di vedere altre sue opere nel nostro paese.</div>
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Ma andiamo al dunque. La storia del manga è ambientata in un setting fantascientifico, ma futuribile e realistico, dalle evidenti reminescenze asimoviane: i robot infatti sono oramai integrati alla perfezione nella società. <i>Getenrou</i> è il nome di un edificio, un condominio per l'esattezza, nelle cui mura sembrano aggirarsi strani individui. In tutto questo, l'ispettrice della polizia Saeko Sakuraba deve indagare su un caso di omicidio che coinvolge due misteriosi fratelli.</div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-TwnbT-_mQNU/XMlZwC93VII/AAAAAAAAAW0/qwONzjU5q9cwpcv2r9Ys-OZaj6qwqzSZACLcBGAs/s1600/Getenrou_3.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1123" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-TwnbT-_mQNU/XMlZwC93VII/AAAAAAAAAW0/qwONzjU5q9cwpcv2r9Ys-OZaj6qwqzSZACLcBGAs/s320/Getenrou_3.png" width="224" /></a></div>
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Partendo da queste premesse generiche, l'autore costruisce un fanta-thriller da manuale, e lo fa proponendo storie all'apparenza non collegate fra loro, caratterizzate da una struttura tipicamente slice of life e da un umorismo bizzarro e surreale, geniale e mai scontato, cervellotico senza essere pesante (grazie ai dialoghi scorrevoli e concisi), che in più punti mi ha fatto ridere di gusto. Ne è un esempio la detective dalla fervida immaginazione Sakuraba, il personaggio più riuscito e simpatico del manga.</div>
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Andando avanti tuttavia Ishiguro sorprende i lettori collegando piano piano tutte queste storie e aumentando la componente drammatica-riflessiva (non sono pochi i dilemmi di natura etica e sociale sollevati dagli sviluppi della trama), fino a farle magistralmente convergere sul finale in un unico filone narrativo, dando una spiegazione a tutto quello lasciato in sospeso e concludendo le vicende in un modo sorprendente e inaspettato, se non addirittura traumatico.</div>
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-Ek0KyujCI_Q/XMlfnlmw1wI/AAAAAAAAAXA/uaa87_4U2XgGzayLE9CIrQ-pRVn2ELsIACLcBGAs/s1600/Getenrou_5.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1140" data-original-width="800" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-Ek0KyujCI_Q/XMlfnlmw1wI/AAAAAAAAAXA/uaa87_4U2XgGzayLE9CIrQ-pRVn2ELsIACLcBGAs/s320/Getenrou_5.jpg" width="224" /></a></div>
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Ci sarebbero molte altre cose da dire su quest'opera ma dovrei fare necessariamente spoiler, e siccome non voglio rovinarvi nulla o costringervi a saltare un intero paragrafo nel caso non abbiate ancora letto il volume preferisco fermarmi qui. Posso solo dirvi, a conclusione di questo commento, che Getenrou è uno dei fumetti più completi che abbia mai letto, poiché in un solo volume (9 capitoli per la precisione) mescola abilmente commedia e dramma, leggerezza e riflessioni, proponendo una storia appassionante e rimanendo fedele ai principi del manga mainstream. Lo stile di disegno dell'autore è infatti semplice, pulito ed efficace, brilla nella caratterizzazione e nelle espressioni dei personaggi, e permette al lettore di concentrarsi su quello che viene narrato senza alcuna distrazione.</div>
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L'edizione italiana è la solita Dynit Showcase: grande formato (16,5x24), non necessario per lo stile di disegno minimale; carta con trasparenze più o meno evidenti a seconda di ciò che viene raffigurato, per fortuna mai eccessive; prezzo (16,90 €) in linea con le altre uscite.</div>
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Ah per la cronaca, questo volume è stato recensito anche dal mitico Yue Lung, trovate il suo commento a questo <b><a href="https://sayadieutoyue.blogspot.com/2019/03/getenrou-di-masakazu-ishiguro.html" target="_blank">link</a></b>. Se questo post non vi ha ancora pienamente convinto a recuperarlo, o semplicemente vi va di leggere un parere scritto da una persona molto più competente e acculturata del sottoscritto, dategli un'occhiata 😉</div>
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<b>9/10</b></div>
L'Ammiragliohttp://www.blogger.com/profile/05453637628039677124noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-7617213246805479496.post-53057734271599515272019-03-10T07:23:00.003-07:002019-03-10T07:23:43.844-07:00[Ma l'ho letto davvero?] Il Pene del Senpai<div style="text-align: left;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-s1KJaqIUjbk/XIFv80ML6-I/AAAAAAAAAU0/gYTgVoeLxJg4liqtEGyj8fPGR2pBda3AwCLcBGAs/s1600/Pene_1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="982" data-original-width="670" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-s1KJaqIUjbk/XIFv80ML6-I/AAAAAAAAAU0/gYTgVoeLxJg4liqtEGyj8fPGR2pBda3AwCLcBGAs/s320/Pene_1.jpg" width="218" /></a></div>
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Quella che state per leggere è una recensione improvvisa, assolutamente non pianificata, che ho sentito il bisogno di scrivere per promuovere un lavoro molto valido, sul quale avevo già raccolto qualche parere positivo, e che a dispetto del titolo volutamente provocatorio e per questo fraintendibile, si è rivelato davvero divertente e anche inaspettatamente profondo.<br />
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<i>Il Pene del Senpai</i>, adattamento italiano del titolo originale それはただの先輩のチンコ (<i>Sore wa tada no senpai no chinko</i>, lett. "E' solo il pene del senpai", che è anche il titolo del primo racconto di questa raccolta), è un manga scritto e disegnato da Youichi Abe fra il 2017 e il 2018 e pubblicato dall'editore Ohta Shuppan. Annunciato da J-Pop sulle pagine del noto catalogo Direct a inizio 2019 (se la memoria non mi inganna), è stato pubblicato sul suolo italico lo scorso 6 marzo in un volume unico di formato 12,4 x 18 cm caratterizzato dalla solita, ottima qualità di stampa dell'editore, e al prezzo di 7,50 € per 185 pagine.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-qnDLBTySD7Y/XIUPEUhmoXI/AAAAAAAAAVQ/RY-V1YTWtkU6zNGe7sqwRbCjSUIQrv2igCEwYBhgL/s1600/Pene_3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1057" data-original-width="728" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-qnDLBTySD7Y/XIUPEUhmoXI/AAAAAAAAAVQ/RY-V1YTWtkU6zNGe7sqwRbCjSUIQrv2igCEwYBhgL/s320/Pene_3.jpg" width="220" /></a></div>
Il volume in questione contiene 8 racconti, più un breve extra finale, ambientati in un mondo quasi identico al nostro se non fosse per una piccola, leggerissima differenza: in questa bizzarra versione del pianeta Terra i peni, una volta separati dal corpo del loro proprietario con l'utilizzo di quella che è a tutti gli effetti una ghigliottina posta strategicamente all'interno di un orinatoio pubblico, continuano a vivere di vita propria come un piccolo animaletto mentre al povero malcapitato ne ricresce, prima o poi, uno nuovo. No, non avete il cervello in pappa ed il sottoscritto non ha assunto droghe pesanti, avete letto bene ^^ Ciascun racconto segue le vicende di una ragazza liceale che, per un motivo o per un altro, spinta dai propri desideri si ritrova ad aver a che fare con questi "peni domestici".</div>
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L'autore non è proprio uno a posto con la testa (chissà, forse al suo interno c'è proprio un pene, meglio non indagare) e non so come diavolo gli sia venuta in mente una trovata del genere, che non so voi ma per me è sufficiente a classificare il setting di questo manga come distopico, fatto sta che sviluppandola in maniera credibile e coerente con le strampalate basi di partenza ha prodotto una piacevolissima commedia surreale/demenziale sugli eccessi dell'amore. Da questo punto di vista mi ha ricordato molto lo stile di Shintaro Kago (altro folle autore che adoro, e di cui spero di parlarvi prima o poi), ovvero il portare all'eccesso una premessa completamente fuori di testa e svilupparla in maniera "logica" per destrutturarla. In questo caso, in mezzo alla verve dissacrante e ad alcune vignette che sono da antologia, vengono fuori alcune riflessioni niente male sul significato del vero amore e sulla comprensione reciproca fra uomini e donne. Può un vibratore, se prende coscienza di sé stesso, diventare un pene a tutti gli effetti o rimarrà sempre e solo una scialba copia? Se una donna potesse provare anche solo per un giorno l'esperienza di avere un pene come organo genitale, giungerebbe ad una miglior cognizione dell'altro sesso? Questi sono solo due esempi delle domande a cui il manga cerca di rispondere.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-hTSzfg1OqDg/XIUPJCTJE2I/AAAAAAAAAVU/l3zrs55nREYgfKP4oG8Q6DFTQ9iWav0sQCEwYBhgL/s1600/Pene_5.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1596" data-original-width="1100" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-hTSzfg1OqDg/XIUPJCTJE2I/AAAAAAAAAVU/l3zrs55nREYgfKP4oG8Q6DFTQ9iWav0sQCEwYBhgL/s320/Pene_5.png" width="220" /></a></div>
(no davvero, perdonate il piccolo spoiler ma quello del vibratore è semplicemente geniale, ho letto il capitolo con un sorriso da ebete stampato sul volto ahahah)<br />
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Insomma se non avete pregiudizi sull'argomento e vi piace questo tipo di comicità è stra-consigliato, in caso contrario (soprattutto se vi scandalizzate per poco) potrebbe non fare per voi. Tranquillizzo però gli scettici precisando che <b>l'opera in questione non è né un ecchi né un hentai</b>, almeno secondo il significato con cui questi due termini sono oramai conosciuti nel fandom di anime e manga. Non è un ecchi perché non ci sono concessioni becere e frivole al fanservice, e perché la componente sessuale è parte integrante della trama dei singoli racconti. Non è un hentai perché non ci sono atti espliciti e la stessa rappresentazione degli organi genitali maschili è innocua ed innocente (se guardate qualche tavola capirete). Riassumendo, non è mai un manga osceno o volgare fine a se stesso.<br />
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Voto: <b>8/10</b><br />
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L'Ammiragliohttp://www.blogger.com/profile/05453637628039677124noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-7617213246805479496.post-51323734576377076252019-01-20T10:02:00.000-08:002019-01-20T11:18:42.820-08:00[Perché non se lo fila nessuno?] Thunderbolt Fantasy<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-9XXyKG4nBxo/XCIP4IWF5aI/AAAAAAAAAS4/RLRQ8E0kmIsZJJ07QE1Yy15ru7YB9YuSQCLcBGAs/s1600/Thunderbolt_Fantasy_1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="842" data-original-width="600" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-9XXyKG4nBxo/XCIP4IWF5aI/AAAAAAAAAS4/RLRQ8E0kmIsZJJ07QE1Yy15ru7YB9YuSQCLcBGAs/s320/Thunderbolt_Fantasy_1.jpg" width="228" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il mio poster preferito della prima stagione.</td></tr>
</tbody></table>
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Anche se oramai abbiamo abbondantemente superato la metà di gennaio... Buon 2019 lettori e passeggeri della nave del vostro Ammiraglio! Dodici mesi fa proprio in questi giorni il blog esordiva con la recensione di <i>Devilman Crybaby</i>, ed anche questa nuova annata si merita una partenza col botto. Vi parlerò infatti di una delle opere di animazione giapponese più particolari, fuori dai canoni e innovative degli ultimi anni, una serie di estrema nicchia anche fra gli appassionati, che è diventata in breve tempo una delle mie preferite <u>di sempre</u> e che si candida senza se e senza ma fra le migliori del decennio. Il suo nome è semplice, potente ed immediato: <i style="font-weight: bold;">Thunderbolt Fantasy</i>. E visto che sicuramente avete già dato un'occhiata alle immagini/gif/video presenti in questa pagina, meglio rivelarlo subito: è animata <b><u>con le marionette</u></b>!<br />
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Vorrei parlarvi subito di tutte le ragioni che rendono questa serie un'assoluta figata, ma ahimè le classiche informazioni di rito sono in questo caso più che mai necessarie. <i>Thunderbolt Fantasy</i> nasce nel 2016 come collaborazione fra le aziende giapponesi <i>Nitroplus</i> e <i>Good Smile Company</i> e la taiwanese <i>Pili International Multimedia</i>, <u>specializzata nella produzione di opere animate con marionette tradizionali</u> (vi basti pensare che il suo show di punta va avanti ininterrotto in patria dal 1985). Come se questo bizzarro e memorabile incontro non bastasse, il creatore e sceneggiatore della serie è un nome molto noto nel fandom anime, Gen Urobuchi, e dulcis in fundo il compositore della colonna sonora è Hiroyuki Sawano, fra i più rinomati del settore e che tutti conoscono per l'OST dell'anime de <i>L'Attacco dei Giganti</i>. Attualmente <i>Thunderbolt Fantasy</i> consta di una serie televisiva con due stagioni di 13 episodi ciascuna (con una terza annunciata), un film, due manga e una light novel, ed è sui primi due che mi focalizzerò in questa recensione. A quanto mi risulta, nessuna di queste opere è licenziata per il nostro mercato o disponibile con sottotitoli in italiano. Se masticate almeno l'inglese, potete trovare le due stagioni della serie TV ed il film sul sito di streaming <i>Crunchyroll </i>sottotitolati in tale lingua.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-ClxX07nYeJ8/XES0GN_WNrI/AAAAAAAAATg/vm6duPlfXiUOmIOoNIfyWkUi8RSbbja9ACLcBGAs/s1600/TF_9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="519" data-original-width="640" height="323" src="https://1.bp.blogspot.com/-ClxX07nYeJ8/XES0GN_WNrI/AAAAAAAAATg/vm6duPlfXiUOmIOoNIfyWkUi8RSbbja9ACLcBGAs/s400/TF_9.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Gen Urobuchi (a sinistra), sembra che si stia divertendo ahahah.</td></tr>
</tbody></table>
Chi è Gen Urobuchi? Per quei (spero pochi) che non lo conoscono, è uno dei più noti scrittori giapponesi di anime e light/visual novels. I suoi lavori sono caratterizzati da toni cupi, temi nichilistici e numerosi colpi di scena spesso tragici, è infatti uno che non si fa problemi ad ammazzare senza riserve più di un personaggio, anche principale, nelle sue storie. Fra le sue opere più celebri ed importanti ci sono <i>Psycho Pass</i> (prima stagione), <i>Fate/Zero</i> e quello che molti considerano il suo capolavoro ed emblema del suo stile, <i>Puella Magi Madoka Magica</i>. Per quanto la sua carriera non sia esente da qualche fiasco è senza dubbio un autore di alto livello, versatile ed abile a scrivere storie e personaggi memorabili, e che con <i>Thunderbolt Fantasy </i>sta vivendo una sorta di "seconda giovinezza" (a breve capirete perché).</div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-PxAQG-Qx6yM/XES0fAP9dAI/AAAAAAAAATo/IYmY4UyGu3YP9cIDLrauVVGLS3NC3iqcwCLcBGAs/s1600/TF_2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="360" data-original-width="640" height="180" src="https://2.bp.blogspot.com/-PxAQG-Qx6yM/XES0fAP9dAI/AAAAAAAAATo/IYmY4UyGu3YP9cIDLrauVVGLS3NC3iqcwCLcBGAs/s320/TF_2.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I due protagonisti indiscussi di questa serie.</td></tr>
</tbody></table>
La trama di questa serie è talmente semplice e lineare che è quasi superfluo menzionarla, in quanto puro e semplice pretesto per mettere in scena gli spettacolari combattimenti e le interazioni fra i vari personaggi. Ambientata in un setting fantasy dai tratti orientaleggianti, la prima stagione di <i>Thunderbolt Fantasy</i> ci racconta dei due guardiani di una potente spada e di un malvagio clan, comandato da un ancor più malvagio individuo, che cerca di impossessarsene. Il loro cammino si incrocerà con quello dei due assoluti protagonisti di questo show, uno spadaccino errante ed un misterioso ladro, che diventeranno i loro alleati nella lotta contro il villain di turno. Se vi state chiedendo come si chiamano questi personaggi sappiate che ho deciso di risparmiarvi per pietà il loro nome, ed il motivo è molto semplice: il nome ufficiale di tutti i personaggi è in cinese, e leggerli di seguito a breve distanza l'uno dall'altro diventa a tutti gli effetti uno scioglilingua impronunciabile ^_^ Per non parlare del fatto che tuttora me ne ricordo solo tre o quattro (e dire che il cinese l'ho pure studiato qualche anno fa...).<br />
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<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-5NLA3cLbsAA/XES02PvlaFI/AAAAAAAAATw/wsEWVWVcOQ4L8pExj9qDBBWdxQVoX3-jgCLcBGAs/s1600/TF_GIF_1.gif" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="252" data-original-width="453" height="178" src="https://2.bp.blogspot.com/-5NLA3cLbsAA/XES02PvlaFI/AAAAAAAAATw/wsEWVWVcOQ4L8pExj9qDBBWdxQVoX3-jgCLcBGAs/s320/TF_GIF_1.gif" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Non ci sono parole per descrivere questa meraviglia!</td></tr>
</tbody></table>
Cosa rende così speciale questa serie? Direi senza alcun dubbio la tecnica d'animazione con cui è realizzata, e già qui sorge un interrogativo importante che voglio chiarire subito. <b>Può <i>Thunderbolt Fantasy</i> essere considerato a tutti gli effetti un anime?</b> Dopotutto è realizzato con le marionette, e per giunta da uno studio di produzione taiwanese. La mia risposta a questa domanda è, senza alcuna esitazione: <b>SI</b>! Se c'è una cosa che, da quando seguo questo mondo con più costanza e attenzione, ho sempre contestato alla definizione di "anime giapponese" è la sua mancanza di elasticità, perché viene (a mio parere impropriamente) utilizzata solo per le opere animate da disegni bidimensionali in movimento, quando in realtà il termine ha avuto origine come la contrazione del più generico <i>animēshon</i> (traslitterazione giapponese della parola inglese <i>animation</i>) e dunque abbraccia qualsiasi tipo di opera animata. Poiché altri tipi di animazione come quella in computer grafica 3D sono stati sdoganati da anni nel settore, ritengo giusto che anche <i>Thunderbolt Fantasy</i> (assieme ad altre future opere simili) rientri a pieno titolo nella categoria.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-PMD6X4k9LJ0/XES2ppmGBYI/AAAAAAAAAUE/8PNvYTjS5Jc-p3OFEHHbnoSJ7PKhjmXgQCLcBGAs/s1600/TF_7.png" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="180" src="https://3.bp.blogspot.com/-PMD6X4k9LJ0/XES2ppmGBYI/AAAAAAAAAUE/8PNvYTjS5Jc-p3OFEHHbnoSJ7PKhjmXgQCLcBGAs/s320/TF_7.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Da qui non si capisce bene, ma ci sono anche strumenti musicali parlanti.</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: right;">
</div>
Questo per quanto riguarda la tecnica. Ma anche per quanto riguarda la sostanza questa serie è al 100% pura animazione giapponese, e ciò lo si deve alla mente geniale del suo mattatore indiscusso, il già citato Gen Urobuchi. Che qui, libero dai vincoli e dalle restrizioni che caratterizzano molte recenti produzioni del panorama anime, ha avuto la possibilità di sbizzarrirsi a suo piacimento e grazie a questo è riuscito a tirare fuori dal cilindro un'opera eccezionale, un vero e proprio omaggio al <i>wuxia</i> (genere letterario cinese incentrato sulle arti marziali) caratterizzato da una storia fresca, divertente e appassionante, personaggi memorabili ed un comparto tecnico (fra animazioni, doppiaggio e musiche) straordinario. Mi rendo perfettamente conto che la presenza delle marionette potrebbe costituire un ostacolo per molti di voi, vuoi per il non essersi mai approcciati ad opere simili, vuoi per lo scetticismo o vuoi semplicemente per il considerarle <i>creepy</i> (ipotesi più probabile 😂), ma vi garantisco che un tentativo bisogna farlo perché questa tecnica d'animazione rende a meraviglia, soprattutto nelle numerosissime scene d'azione che, abbinate alle gasanti musiche di Sawano e ad un utilizzo molto saggio e moderato di effetti in CG, sono a dir poco spettacolari. I personaggi poi sono il secondo asso nella manica di questa serie, non hanno chissà quale spessore ma sono carismatici, sopra le righe e caratterizzati da alcuni dei dialoghi più sboroni che mi sia capitato di vedere in un anime giapponese. Immaginatevi come se ogni personaggio nel 90% dei casi pronunciasse le sue battute come se fosse sul punto di lanciarsi verso un ultimo, fatale combattimento: ecco, è il modo migliore che ho per descrivervi questa caratteristica. Un ultimo appunto: le animazioni dei corpi e lo splendido lavoro del magnifico cast di doppiatori (nella prima stagione abbiamo il top dei <i>seiyuu</i> attualmente in circolazione) compensano alla perfezione la staticità fisiologica delle espressioni facciali dei personaggi, che dunque risultano espressivi al pari di un equivalente animato con tecniche 2D o 3D.<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/6bcBWenOfR0/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/6bcBWenOfR0?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-GG9gMGIPADQ/XES2_vqqtMI/AAAAAAAAAUM/xUBKvUYQhl4vFIbpIZyIvMTibJsn8uZTgCLcBGAs/s1600/TF_6.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="640" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-GG9gMGIPADQ/XES2_vqqtMI/AAAAAAAAAUM/xUBKvUYQhl4vFIbpIZyIvMTibJsn8uZTgCLcBGAs/s320/TF_6.png" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Poster della seconda stagione.</td></tr>
</tbody></table>
Tutto questo rende la prima stagione televisiva di <i>Thunderbolt Fantasy</i> una delle opere audiovisive che, per i miei gusti ed il mio metro di giudizio, più si è avvicinata alla perfezione negli ultimi anni, tanto da meritarsi (lo so che siete già andati a sbirciare 😉) il massimo dei voti. Anche la seconda stagione conferma tutti i pregi e si mantiene su livelli altissimi, ma è inferiore alla prima per alcuni motivi: la mancanza dell'effetto novità, il cast ridotto di personaggi ed il nuovo villain che non mi ha convinto appieno. Abbiamo infine il film, che è senza dubbio l'opera peggiore di questo trio per una semplice ragione. Più che un film si tratta infatti di due mediometraggi consecutivi (di circa 30-40 minuti l'uno) che non hanno alcuna relazione fra loro. Il primo è un prequel della prima stagione, mentre il secondo si colloca fra le due serie televisive e costituisce una sorta di recap, narrato con un pretesto abbastanza originale, della prima. Nessuna delle due parti riesce a spiccare, ed insieme arrivano solo alla sufficienza.<br />
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Arrivati alla fine di questo ennesimo lungo post (contrariamente ai miei propositi di quello precedente ^_^ ) non posso che ringraziarvi ed esortarvi a dare una possibilità a quest'opera che è fra le più rivoluzionarie a mio parere del panorama anime giapponese recente, soprattutto se siete fra quelli che criticano la poca varietà delle produzioni mainstream. Gli ostacoli come avete capito sono tanti e per molti potenzialmente insormontabili: le marionette, l'assenza di una traduzione in italiano,... Ma mai come in questo caso la ricompensa vale il sacrificio. Dal canto mio, l'hype per la terza stagione è a mille già adesso!</div>
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Voto alla prima stagione: <b>10/10</b></div>
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Voto alla seconda stagione: <b>9,5/10</b></div>
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Voto al film: <b>6/10</b><br />
<b><br /></b>
<b><br /></b>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/ZpwtG7UT9XA/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/ZpwtG7UT9XA?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<b><br /></b></div>
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Concludo il post lasciandovi il link a ben 5 video di making of del film <i>Seishi Ikken</i> pubblicati un anno fa sul canale YouTube della Good Smile Company. Se siete interessati a vedere come viene realizzato questo show, e presumo che arrivati in fondo a questo post la probabilità sia molto elevata, fanno proprio al caso vostro 😃 Purtroppo sono solo in giapponese (ed è meglio lasciar perdere i sottotitoli con la traduzione automatica XD ) ma per avere un'idea delle tecniche utilizzate la parte video è più che sufficiente.</div>
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<i><a href="https://www.youtube.com/watch?v=8uiIIiqW9Jo" target="_blank">Thunderbolt Fantasy Seishi Ikken Making Of - Parte 1</a></i></div>
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<i><a href="https://www.youtube.com/watch?v=NU5GKOTElNM" target="_blank">Thunderbolt Fantasy Seishi Ikken Making Of - Parte 2</a></i></div>
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<i><a href="https://www.youtube.com/watch?v=JHsUTcMI3ic" target="_blank">Thunderbolt Fantasy Seishi Ikken Making Of - Parte 3</a></i></div>
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<i><a href="https://www.youtube.com/watch?v=korl-At-ahY" target="_blank">Thunderbolt Fantasy Seishi Ikken Making Of - Parte 4</a></i></div>
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<i><a href="https://www.youtube.com/watch?v=eN0c8qhrouI" target="_blank">Thunderbolt Fantasy Seishi Ikken Making Of - Parte 5</a></i></div>
L'Ammiragliohttp://www.blogger.com/profile/05453637628039677124noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-7617213246805479496.post-4367579859647758992018-12-25T02:27:00.002-08:002018-12-25T02:27:49.991-08:00[E i marò?] La Torre Fantasma<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-x-vu5xLCqec/W7jDtRVE_hI/AAAAAAAAAQs/bLMAm655i5Qxn0W9UqqQibux2DcqbTy8QCLcBGAs/s1600/Yuureitou_1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="577" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-x-vu5xLCqec/W7jDtRVE_hI/AAAAAAAAAQs/bLMAm655i5Qxn0W9UqqQibux2DcqbTy8QCLcBGAs/s320/Yuureitou_1.jpg" width="230" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copertina del primo volume italiano.</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Salve a tutti passeggeri della nave del vostro Ammiraglio! Se siete arrivati a leggere queste righe e avete capito il significato del tag nel titolo del post beh, vi faccio i complimenti ma anche le condoglianze, perché quasi sicuramente significa che, come il sottoscritto, anche la vostra testa non è così a posto per capire una battuta del genere XD</div>
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Ehm... tornando seri, oggi finalmente riesco a parlarvi (in extremis visto che siamo a fine anno) di un manga molto particolare e stravagante, con alcuni difetti ma meritevole di lettura, anticipato al termine del precedente post su <i>I Fiori del Male</i> di Shūzō Oshimi oramai quattro mesi fa. Mi riferisco a <i style="font-weight: bold;">La Torre Fantasma</i> di Tarō Nogizaka. Adattamento italiano del titolo originale 幽麗塔 (Yūreitō), <i>La Torre Fantasma</i> è un seinen manga scritto e disegnato dall'autore sulla rivista <i>Big Comic Superior</i> dell'editore giapponese <i>Shogakukan</i> dal 2010 al 2014, e raccolto in 9 volumi tankōbon. Il manga è stato annunciato per il mercato italiano dall'editore <i>Planet Manga</i> che ha pubblicato i nove volumi a cadenza bimestrale in un'edizione da edicola senza infamia e senza lode (prezzo 4,50 € cadauno) da marzo 2016 a luglio 2017.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-QOKMm608iIg/XCH91zOX2AI/AAAAAAAAASE/nPTfcEm8ddcmt1HtHMrZ_it6Xqp_o7CIwCLcBGAs/s1600/Yuureitou_2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1104" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-QOKMm608iIg/XCH91zOX2AI/AAAAAAAAASE/nPTfcEm8ddcmt1HtHMrZ_it6Xqp_o7CIwCLcBGAs/s320/Yuureitou_2.jpg" width="220" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ecco a voi Tetsuo!</td></tr>
</tbody></table>
Chi è Tarō Nogizaka? Come accade oramai per molti autori e autrici giapponesi, non si riescono a trovare molte informazioni in rete su di lui, personalmente sono riuscito a recuperare solo una sua foto (neanche troppo definita) e la sua data di nascita, nell'anno 1968 a Nanao, prefettura di Ishikawa. Il suo debutto nel mondo dei manga avviene nel 2002 con i disegni di <i>Team Medical Dragon</i> (su testi di Akira Nagai), un'opera molto interessante sulle mancanze e le inefficienze del sistema sanitario giapponese che purtroppo nel nostro paese non ha avuto fortuna, in quanto interrotta dall'editore Planeta DeAgostini al 4° volume (su 25 totali) oramai molti anni fa. Qualora un altro editore nostrano, magari proprio la Planet, dovesse riprendere a pubblicarla in futuro la recupererei al volo! Sempre l'etichetta manga del marchio Panini Comics ha iniziato a pubblicare proprio di recente anche l'ultima opera conclusa in patria dell'autore, <i>Gideon of the 3rd</i>, ambientata all'epoca della rivoluzione francese, di cui ho già comprato, letto ed apprezzato i primi due volumi. Tarō Nogizaka è entrato di diritto fra i miei autori manga preferiti, per motivi che vi saranno chiari andando avanti nella lettura di questo post, e ho deciso che comprerò ad occhi chiusi qualsiasi sua opera dovessero portare in Italia nei prossimi anni.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-HR-qPw6dbXk/XCH-AK4Bo9I/AAAAAAAAASI/fZAdnVVVTqghCXcdelVIB1456WKxMtcwwCLcBGAs/s1600/Yuureitou_3.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="515" data-original-width="400" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-HR-qPw6dbXk/XCH-AK4Bo9I/AAAAAAAAASI/fZAdnVVVTqghCXcdelVIB1456WKxMtcwwCLcBGAs/s320/Yuureitou_3.png" width="248" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Chi sarà mai il tizio con la maschera ed il coltello?</td></tr>
</tbody></table>
Ma torniamo a <i>La Torre Fantasma</i>. La genesi, o meglio le ispirazioni di quest'opera sono alquanto particolari e meritano un breve cenno. Tutti i volumi dell'edizione italiana recitano sulla copertina, nel riquadro nel titolo, la scritta <i>Tratto da La Torre Fantasma di Ruiko Kuroiwa</i>. Documentandomi un po', ho scoperto che questo Ruiko Kuroiwa è stato un giornalista e scrittore giapponese che nel 1901 ha tradotto e adattato il romanzo mystery <i>A Woman in Grey </i>(1898) della scrittrice anglo-americana Alice Muriel Williamson proprio con il titolo <i>Yūrei tō</i>. Tale opera riceverà un altro adattamento in lingua giapponese nel 1937 da Ranpo Edogawa, noto scrittore e critico a cui si attribuisce la nascita della letteratura mystery/investigativa nipponica.<br />
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Le premesse della trama de <i>La Torre Fantasma</i> sono molto semplici, quasi basilari per il genere. Siamo a Kobe nel 1954, in piena epoca Shōwa. Taichi Amano è un giovane solitario, squattrinato e di poche speranze che si diletta a sperperare i suoi miseri guadagni in riviste Kasutori (pubblicazioni dedicate a temi grotteschi ed erotici che andavano in voga nel periodo, ndr). Un giorno riceve un'offerta da parte di Tetsuo, un giovane misterioso e di bell'aspetto, che lo vuole come partner nella ricerca di un ricchissimo tesoro che si dice essere nascosto nella torre dell'orologio della città, soprannominata "La Torre Fantasma" in quanto luogo di un brutale assassinio avvenuto qualche anno prima. Amano, allettato dalle prospettive di ricchezza ma anche costretto da un incendio "improvviso" che lo priva dell'appartamento dove si trovava in affitto, accetta e parte così l'avventura dei due protagonisti alla ricerca di questo tesoro, che si rivelerà tutto tranne che priva di ostacoli ed imprevisti, perché i due giovani non sono gli unici interessati. L'inquietante Marube, pubblico ministero e nuovo proprietario dell'edificio della torre, e la stessa polizia sembrano aver preso di mira il bottino e le loro mosse generano ben più di qualche sospetto.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-_a4vsO32BmU/XCH-Kk5zkfI/AAAAAAAAASQ/16yfYO_pGRk8HLp6LMrmpL2evEKUnKPZQCLcBGAs/s1600/Yuureitou_7.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="728" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-_a4vsO32BmU/XCH-Kk5zkfI/AAAAAAAAASQ/16yfYO_pGRk8HLp6LMrmpL2evEKUnKPZQCLcBGAs/s320/Yuureitou_7.jpg" width="194" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La torre dell'orologio di Kobe.</td></tr>
</tbody></table>
Seguendo questo incipit, nel primo volume l'autore è veramente bravo a introdurre il lettore nell'atmosfera del periodo (ben riprodotto a livello grafico) e a presentargli la storia e i personaggi, assieme ovviamente ai numerosi e accattivanti misteri. Già dal secondo volume iniziano però le particolarità di questa serie. Cercando di limitare al minimo gli spoiler, in alcuni volumi de <i>La Torre Fantasma</i> Tarō Nogizaka sembra quasi "dimenticarsi" della trama principale e getta i due protagonisti in alcune storie a tutti gli effetti filler, che aggiungono poco o nulla alla risoluzione del mistero della torre e sono collegate solo alla lontana con esso. Molti di voi penseranno che ciò vada a scapito di quest'ultimo, ma sono qui a smentirvi perché per quanto mi riguarda queste storie secondarie oltre ad essere ben scritte e interessanti servono a portare avanti la caratterizzazione del rapporto fra Tetsuo, Amano ed il cast di contorno. Inoltre l'autore non si dimentica per nulla della trama principale ed anzi la sviluppa molto bene, in maniera appassionante e con molti plot twist inaspettati. Il suo apice è collocato nei volumi 6-8 che sono i più adrenalinici e scorrevoli, grazie anche all'introduzione di elementi survival. Non è esente da difetti e forzature, ma per quanto riguarda il capitolo storia <i>La Torre Fantasma</i> è promosso a pieni voti.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-KQ7QFKsOWsg/XCH-XOLjQgI/AAAAAAAAASY/fh_qpCCdkD8U7roije1RJjaVVLktZKYfACLcBGAs/s1600/Yuureitou_5.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="833" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-KQ7QFKsOWsg/XCH-XOLjQgI/AAAAAAAAASY/fh_qpCCdkD8U7roije1RJjaVVLktZKYfACLcBGAs/s320/Yuureitou_5.jpg" width="222" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'espressività dei personaggi è ottima.</td></tr>
</tbody></table>
Quello che rende veramente particolare la trama di quest'opera, e la differenzia dagli altri esponenti del genere, è l'approfondimento di un tema alquanto inaspettato: la sessualità. Anche qui vorrei dirvi parecchie cose, ma analizzare nel dettaglio l'argomento significherebbe dover per forza fare spoiler e questo andrebbe a discapito del vostro godimento della serie. Mi limito quindi a rivelarvi che molti personaggi de <i>La Torre Fantasma </i>presentano un lato "queer" (termine che significa bizzarro, eccentrico ndr) che verrà a galla durante gli eventi della trama, spesso fungendo anche da motore per quelli successivi. Le tematiche ed i sentimenti che vengono affrontati sono davvero delicati e per nulla banali e l'autore riesce a presentarli in una maniera che ho trovato a dir poco azzeccata, con una morbosità mai eccessiva, amalgamandoli perfettamente nella storia, perché il rischio di cadere nella spazzatura e nei facili sentimentalismi era molto elevato. Questo manga diventa infatti un vero e proprio inno alla diversità ed una coinvolgente analisi del tema dell'identità sessuale innestati nella struttura portante di un action-mystery in piena regola. Non tutti potrebbero apprezzare questo lato più stravagante della serie, trovandolo addirittura fuori luogo e repellente, e posso anche capirlo, ma a mio parere si tratta di una delle caratteristiche che rende quest'opera meritevole di essere scoperta e letta.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-VNhOqdta_58/XCH-knG0KpI/AAAAAAAAASg/QzSOUGYGqL0iKvZDh9LFHIqd_caECaqYQCLcBGAs/s1600/Yuureitou_4.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="916" data-original-width="516" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-VNhOqdta_58/XCH-knG0KpI/AAAAAAAAASg/QzSOUGYGqL0iKvZDh9LFHIqd_caECaqYQCLcBGAs/s320/Yuureitou_4.jpg" width="180" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Imparerete ad amare questo trio!</td></tr>
</tbody></table>
I personaggi sono un altro aspetto riuscitissimo del manga, perché nessuno di loro nel corso della storia si rivela essere per quello che appare inizialmente. Non solo: quasi tutti, anche i più insospettabili, possiedono un lato "marcio" del loro carattere (aspetto che, come sapete, adoro tantissimo se ben approfondito) che verrà a galla più volte nel corso della storia, sia volontariamente che involontariamente perché costretti dalla piega che prendono gli eventi. La coppia di protagonisti, Amano e Tetsuo, è a mio parere una delle più riuscite che abbia mai incontrato in un manga: i loro scambi di battute sono appassionanti e ben scritti, la loro caratterizzazione è complementare (ma non senza qualche sorpresa) ed è molto facile arrivare a provare empatia nei loro confronti e a tifare per la loro vittoria durante la ricerca del tesoro. Amano è molto di più del giovanotto ingenuo e facilmente manipolabile che potrebbe sembrare nei primi capitoli, mentre Tetsuo è un personaggio molto enigmatico e affascinante, che riserverà molte sorprese e che diventa a tutti gli effetti il vero punto di forza di questa serie. Ma anche il cast dei personaggi di contorno è molto vario e sfaccettato: degni di menzione sono il detective Yamashina e il pubblico ministero Marube, in molti punti quasi co-protagonisti, con il secondo che è tutto fuorché un villain banale e stereotipato.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-twU1aF29Dmo/XCH-_-XfikI/AAAAAAAAASs/kBsx7KMd_iMy88WGIf8Dnq6P2NjgulWqwCLcBGAs/s1600/Yuureitou_6.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1105" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-twU1aF29Dmo/XCH-_-XfikI/AAAAAAAAASs/kBsx7KMd_iMy88WGIf8Dnq6P2NjgulWqwCLcBGAs/s320/Yuureitou_6.jpg" width="221" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bell'illustrazione, ma si nota troppo la CG.</td></tr>
</tbody></table>
Anche lo stile di disegno di Tarō Nogizaka è una nota distintiva del manga. Particolare e immediatamente riconoscibile, abbastanza lontano dal canone tipico del manga moderno, con un utilizzo massiccio dei retini e dei chiaro-scuri (mantenuto anche in <i>Gideon of the 3rd</i>) che rende molto dark le sue tavole, e con un numero di vignette per pagina superiore alla media, si adatta benissimo all'atmosfera mystery e all'ambientazione storica della serie, come ho già detto riprodotta con molta cura e dovizia di particolari. Il character design dei personaggi li rende perfettamente distinguibili ed espressivi, anche se spesso (soprattutto nei primi volumi) la qualità di alcuni volti non è proprio la migliore possibile e stona parecchio con quella di altri meglio rappresentati. Altre due cose che non ho apprezzato del tutto sono l'utilizzo di sfondi in CG abbastanza evidenti (per esempio con gli ingranaggi e i meccanismi della torre dell'orologio) ma per fortuna ridotti, e una certa artificiosità in alcune illustrazioni (tipo quelle a inizio capitolo) dovuta ai riflessi di luce e alle forme rotondeggianti, che fa sembrare i personaggi delle bambole.<br />
<br />
Insomma, con questo (al solito) lungo post spero di avervi dato una bella panoramica su questo titolo e di aver riassunto al meglio i suoi pregi e soprattutto i suoi difetti, che potrebbero allontanare molti potenziali lettori anche interessati al genere, ma che almeno nel mio caso non gli hanno impedito di fargli occupare un posto d'onore fra i miei seinen preferiti degli ultimi anni, e a farmi scoprire un autore interessante e molto in gamba di cui terrò d'occhio ogni nuova opera d'ora in avanti. Anche perché, come avete capito, molti di questi potenziali difetti come il lato più queer di storia e personaggi li reputo a tutti gli effetti delle caratteristiche.<br />
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Attendo con ansia il seguito dell'opera, <i>Girone Fantasma </i>... ... ... ok adesso la smetto per davvero XD<br />
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Voto: <b>8/10</b><br />
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<br />
P.S:<br />
<i>La Torre Fantasma</i> è stato recensito anche dalla mia amica blogger Hana Hanabi, <a href="http://breakfast-pancakes.blogspot.com/2017/07/manga-la-torre-fantasma-di-taro-nogizaka.html" target="_blank"><b>qui</b></a> trovate il link al suo post. Se vi interessa il punto di vista di una vera appassionata di romanzi gialli e letteratura mystery dategli un'occhiata 😃<br />
<br />
<br />
P.P.S:<br />
alcuni di voi avranno notato che negli ultimi due post (incluso questo) non ho messo in fondo l'anteprima del contenuto di quello successivo. Non si tratta di una doppia dimenticanza, ma di una cosa voluta dal sottoscritto, che ha deciso di abolire questa consuetudine in quanto si è rivelata più limitante del previsto. A causa dell'elevato numero di opere che leggo/seguo spesso mi ritrovo a voler parlare di qualcosa che inizialmente non avevo previsto, ed aggiungendo a questo fattore anche il tempo sempre più limitato che riesco a dedicare al blog, ho deciso che d'ora in avanti non seguirò più nessuna programmazione, gli argomenti scelti non saranno più anticipati in alcun modo ed i relativi post con la recensione saranno pubblicati solo quando saranno pronti. Inoltre nel 2019 i miei post saranno in media più corti e scorrevoli, e per questo più numerosi. Come molti di voi avranno notato faccio abbastanza fatica a non parlare nella maniera più completa possibile di un'opera che ho apprezzato, perché cerco sempre di analizzarla in ogni suo parametro (storia, personaggi, temi, disegni, etc.). Ma dopo averci pensato bene ho deciso che forse è meglio dare la priorità al numero di opere di cui parlare piuttosto che sulla loro trattazione. Aspettatevi comunque qualche post mediamente lungo, e ambizioso, dove cercherò di approfondire alcuni autori manga che mi stanno particolarmente "a cuore" (le virgolette sono volute ahahah). Qui si che vi anticipo due nomi: Naoki Urasawa e Kazuo Kamimura 😎</div>
L'Ammiragliohttp://www.blogger.com/profile/05453637628039677124noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7617213246805479496.post-49451850836724055422018-10-21T08:44:00.001-07:002018-10-21T08:44:40.976-07:00[Siamo fatt... ah no, aspetta] Cells at Work!<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-4rtkwUUKyJQ/W7jCPmvr-qI/AAAAAAAAAQg/eb9HdgNip_sxxmvSELp9H1hdRGEuPNVuACEwYBhgL/s1600/Hataraku_Saibou_1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="452" data-original-width="318" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-4rtkwUUKyJQ/W7jCPmvr-qI/AAAAAAAAAQg/eb9HdgNip_sxxmvSELp9H1hdRGEuPNVuACEwYBhgL/s320/Hataraku_Saibou_1.jpg" width="225" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cover del terzo volume giapponese</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Se come il sottoscritto siete nati nei primi anni '90 o giù di lì, e quindi appartenete di diritto a quella generazione, penso sia quasi impossibile che da bambini non abbiate mai visto almeno un episodio di <b>Siamo fatti così </b>o <b>Esplorando il corpo umano</b> se fate riferimento alla titolazione <i>DeAgostini</i> (anzi magari siete fra quelli che hanno collezionato la serie in VHS o DVD in una delle sue millemila riproposte in edicola). Massì che ce l'avete presente, vi ricordate quel cartone animato educativo di produzione francese, andato in onda sul finire degli anni '80, dove la struttura e le funzioni del corpo umano erano spiegati attraverso l'antropomorfizzazione delle cellule e di tutti gli altri componenti microscopici del nostro organismo? Esatto, proprio quello lì, che ha ispirato di sicuro un'intera generazione di medici e biologi (nel mio caso non è andata così, ma chi se ne frega direte voi). Ecco, con questo post voglio dirvi che qualche anno fa una giovane mangaka giapponese ha ripreso questa idea e ne ha realizzato un fumetto molto particolare e divertente, del quale vi voglio parlare un po' più in dettaglio.<br />
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Ma prima le classiche informazioni di rito. <b>Cells at Work! </b>(はたらく細胞 <i>Hataraku saibō</i>, in originale) è un manga shōnen scritto e disegnato da Akane Shimizu e pubblicato da marzo 2015 sulla rivista giapponese <i>Monthly Shōnen Sirius</i> dell'editore <i>Kōdansha</i>. Tuttora in corso di pubblicazione, è stato annunciato per il mercato italiano al Lucca Comics and Games 2017 dall'editore <i>Star Comics</i> che ha iniziato a pubblicarlo in volumi da marzo 2018. Nel momento in cui scrivo questo post siamo arrivati a quota 4 (su 6 usciti in Giappone) e di questi ho letto i primi tre. Una notevole spinta alla fama dell'opera è stata data dall'adattamento animato in 13 episodi uscito nell'estate del 2018 a cura dello studio <i>David Production</i> (gli stessi de <i>Le bizzarre avventure di JoJo</i>, ndr), e licenziato nel nostro paese dall'editore <i>Yamato Video</i>, che lo ha pubblicato sul suo canale Youtube (Yamato Animation) prima in latecast, poiché l'annuncio è avvenuto dopo l'inizio della trasmissione giapponese, e poi in simulcast fino alla sua conclusione.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-IoWVFo3oIP0/W8ydEtPFDyI/AAAAAAAAARc/m_e4EGLpoqIzdCya4NQdME9xEk2O6BwCgCEwYBhgL/s1600/Hataraku_Saibou_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="693" data-original-width="990" height="280" src="https://3.bp.blogspot.com/-IoWVFo3oIP0/W8ydEtPFDyI/AAAAAAAAARc/m_e4EGLpoqIzdCya4NQdME9xEk2O6BwCgCEwYBhgL/s400/Hataraku_Saibou_2.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il cast del manga al gran completo ^^</td></tr>
</tbody></table>
Leggendo la sinossi del manga e guardando qualche vignetta o spezzone dell'anime è impossibile, come dicevo, non farsi venire in mente la storica serie <i>Siamo fatti così</i>: anche qui ci troviamo all'interno del corpo umano, i cui organi e componenti vengono raffigurati come gigantesche metropoli industriali, e ci viene raccontato di come le cellule, tutte antropomorfizzate (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine, etc.), ne assicurino quotidianamente i fabbisogni e lo proteggano da malattie e traumi. <u>I paragoni però finiscono qui</u>. Escludendo queste analogie, <i>Cells at Work!</i> è un'opera completamente diversa dal suo "padre spirituale" e non potrebbe essere altrimenti: quello è un cartone educativo indirizzato a un pubblico di bambini, questo invece è uno shōnen manga e quindi fatto apposta per intrattenere un target di adolescenti. Con tutte le caratteristiche, i pregi e i difetti del caso.<br />
<i><br /></i>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-G081p3ZDD6Q/W8ydEleV1VI/AAAAAAAAARw/Arf8aA7zK2Uy3zj9SWoHIVKIxHCv7R4YACEwYBhgL/s1600/Hataraku_Saibou_3.png" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1121" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-G081p3ZDD6Q/W8ydEleV1VI/AAAAAAAAARw/Arf8aA7zK2Uy3zj9SWoHIVKIxHCv7R4YACEwYBhgL/s320/Hataraku_Saibou_3.png" width="224" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ecco a voi Globulo Bianco!</td></tr>
</tbody></table>
<i>Cells at Work!</i> è infatti pregno di tutto quello che caratterizza il moderno manga per ragazzi, ed uno dei motivi per cui a mio parere vale la pena leggerlo è scoprire come questi elementi vengono applicati all'originale premessa (almeno per il medium) che sta alla sua base. L'autrice infatti è bravissima a rappresentare le cellule che si vedono nell'opera secondo i canoni dello stile manga contemporaneo, in particolare le caratterizza attraverso espedienti (aspetto, personalità, equipaggiamento etc.) che rispecchiano in tutto e per tutto la loro funzione all'interno del nostro organismo. Esempi: i globuli bianchi sono le forze di polizia deputate come prima linea di difesa contro batteri e organismi estranei, i globuli rossi sono dei corrieri che vanno in giro per il corpo trasportando pacchi contenenti ossigeno ed anidride carbonica, le piastrine sono cellule con l'aspetto di bambini che riparano i danni ai nostri tessuti. Mi fermo qui per non rovinarvi nulla, ma sappiate che da questo punto di vista la serie è semplicemente deliziosa.<br />
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L'originalità e la freschezza dell'apparato visivo e del cast di protagonisti compensano alla grande (almeno fino a dove sono arrivato) la ripetitività di fondo della struttura di <i>Cells at Work!</i>, costituita da capitoli isolati che vedono al loro centro, nella maggior parte dei casi, un combattimento fra le cellule e una minaccia esterna o in generale la risoluzione di una situazione critica del nostro organismo. D'altronde, visto l'argomento stesso era improbabile se non impossibile inventarsi una trama orizzontale ^^ Notevole anche l'accuratezza scientifica con la quale i processi fisiologici vengono descritti e adattati all'interno del fumetto, <a href="https://www.animeclick.it/news/76477-cells-at-work-promosso-a-pieni-voti-pure-da-un-dottore" target="_blank">tanto da essersi meritata il plauso di alcuni esperti del settore</a>. Come conseguenza, abbondano le didascalie che spiegano la funzione di questa determinata cellula, lo svolgimento di quel determinato processo, etc. (anche ripetute, per venire incontro alle esigenze del target principale del manga), ma non appesantiscono la lettura e possono essere tranquillamente saltate senza perdere nulla.<br />
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Quelli che invece penalizzano davvero l'opera secondo me sono alcuni difetti congeniti legati proprio alla sua natura shōnen, due in particolare: la logorrea dei personaggi, seppur non ai livelli di un qualsiasi manga di Jump, e il comparto grafico spesso confusionario. L'autrice infatti abusa dell'utilizzo di vignette congestionate, strapiene di balloon ed elementi che in molti casi non si riesce a distinguere con chiarezza anche per un utilizzo non proprio sopraffino dei contorni e dei retini (non sono un esperto di disegno ma queste cose oramai le so notare). Resta da vedere infine, come ho anticipato, fino a che punto la serie riuscirà a mantenere questa sua freschezza senza scadere nella noia e nel già visto, mi auguro che l'autrice ed i suoi editori sappiano fermarsi al momento giusto e con un numero di volumi totali non eccessivo.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-2Xfwy_F1gGU/W8ydEihMGwI/AAAAAAAAARw/g36vsDhheIYpQEMe3000AcuvrmdbDSpFQCEwYBhgL/s1600/Hataraku_Saibou_4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://4.bp.blogspot.com/-2Xfwy_F1gGU/W8ydEihMGwI/AAAAAAAAARw/g36vsDhheIYpQEMe3000AcuvrmdbDSpFQCEwYBhgL/s400/Hataraku_Saibou_4.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Per essere un'opera rivolta a un pubblico di ragazzi il sangue è bello abbondante</td></tr>
</tbody></table>
Passiamo all'anime. Un manga dalla struttura verticale come questo si prestava benissimo ad essere adattato nel medium audio-visivo, e quelli di <i>David Production</i> hanno fatto a mio parere un ottimo lavoro. Se si escludono alcuni tagli e cambiamenti nell'ordine cronologico, non saprei dire se motivati da una particolare scelta, gli episodi altro non sono che la trasposizione 1:1 dei capitoli del fumetto. Il character design è fedelissimo ed in generale il comparto artistico rende giustizia al materiale originale migliorandolo grazie alle animazioni e all'introduzione dei colori, peccato solo che il budget riservato alla realizzazione dell'anime non debba essere stato elevatissimo, lo si nota soprattutto dal riciclo di molte sequenze e dall'utilizzo assiduo di frames statici anche nelle sequenze più concitate. Una lieve nota di demerito va anche al doppiaggio giapponese che, seppur caratterizzato da voci azzeccate, ha il problema di aver reso uno dei protagonisti (l'imbranato Globulo Rosso) più insopportabile di quanto non fosse già su carta ^^' Nel complesso preferisco il manga rispetto all'anime, ma comprendo perfettamente che per molti di voi potrebbe valere l'opposto.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-a91imo_HdqY/W8ydFYo96WI/AAAAAAAAAR0/Pe9qr--mgaQ1NTk-vrm_PJljLlBNMXZwgCEwYBhgL/s1600/Hataraku_Saibou_5.gif" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="281" data-original-width="500" height="223" src="https://4.bp.blogspot.com/-a91imo_HdqY/W8ydFYo96WI/AAAAAAAAAR0/Pe9qr--mgaQ1NTk-vrm_PJljLlBNMXZwgCEwYBhgL/s400/Hataraku_Saibou_5.gif" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le piastrine, come si fa a non amarle? 💗</td></tr>
</tbody></table>
Spero che questa recensione vi abbia messo un minimo di curiosità su <i>Cells at Work!</i>, un manga molto carino e divertente che vi consiglio se quello di cui avete bisogno è un'opera spensierata e leggera, e soprattutto se siete dei nostalgici della vecchia serie <i>Siamo fatti così</i> (al netto delle precisazioni sopra elencate). Concludo la recensione affermando che mi ha fatto molto piacere constatare come l'anime, grazie al simulcast su Youtube (che ritengo assieme a Netflix la miglior piattaforma per la visione di anime in streaming), sia stato visto anche da persone che non seguono abitualmente i prodotti della cultura pop giapponese, ed augurandomi che la Star Comics annunci all'imminente Lucca Comics and Games 2018 gli spin-off del manga perché mi interessano.<br />
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Voto al manga: <b>7,5/10</b><br />
Voto all'anime: <b>7/10</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
L'Ammiragliohttp://www.blogger.com/profile/05453637628039677124noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-7617213246805479496.post-67371013659633504222018-08-17T08:41:00.002-07:002018-08-17T09:59:10.755-07:00[Siete tutti insetti di me**a] I Fiori del Male<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-bZRpaBe_Sbk/W2_YPaiyzbI/AAAAAAAAANs/eCW6MqC37doWaN64KOu8YduwyDpCmM-WACLcBGAs/s1600/cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="754" data-original-width="500" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-bZRpaBe_Sbk/W2_YPaiyzbI/AAAAAAAAANs/eCW6MqC37doWaN64KOu8YduwyDpCmM-WACLcBGAs/s320/cover.jpg" width="212" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cover (meravigliosa) del 10° volume italiano</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Ciao a tutti lettori (anzi, passeggeri) della nave del vostro Ammiraglio, oggi finalmente riesco a parlarvi di quello che è uno dei miei manga preferiti in assoluto, scritto e disegnato da uno degli autori che più stimo e apprezzo nel moderno panorama del fumetto giapponese. Un artista che purtroppo, almeno nel nostro paese, è ancora poco conosciuto e spesso ignorato anche fra gli stessi appassionati per il contenuto all'apparenza banale e provocatorio delle sue opere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'autore in questione si chiama <b>Shūzō Oshimi </b>(kanji: 修造押見) mentre il fumetto di cui vi voglio parlare, considerato la sua magnum opus, è <b>I fiori del male</b> (kanji: 惡の華; kana: <i>Aku no Hana</i>). Shōnen pubblicato dal 2009 al 2014 in patria sulla rivista <i>Bessatsu Shōnen Magazine</i> di <i>Kōdansha </i>(la stessa dove è tuttora serializzato <i>L'Attacco dei Giganti</i>, ndr) e raccolto in 11 volumi tankōbon, è stato nominato nel 2012 alla quinta edizione del premio <i>Manga Taishō</i> ed ha ricevuto nella primavera del 2013 un adattamento animato in 13 episodi sulla TV giapponese, che coprono poco meno della prima metà della storia, ad opera dello studio <i>Zexcs</i>. In Italia i volumi sono stati pubblicati dall'editore Planet Manga a cadenza mensile da novembre 2013 a febbraio 2015 in un'elegante edizione per sole fumetterie con sovraccoperta, al prezzo di 6,50 € cadauno. L'anime invece è tuttora inedito nel nostro paese, e dubito che verrà mai licenziato. Consiglio spassionato: se volete iniziare a collezionare il manga nell'edizione italiana attendete la ristampa dei volumi 2 e 3, attualmente esauriti e MOLTO rari, promessa dall'editore più di un anno fa e non ancora concretizzata, altrimenti rischiate solo di sprecare i vostri soldi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-e_2mDMLyY8s/W3KdZBhcauI/AAAAAAAAAN4/blCaCU2SthsrEqcD1KaDjMPW3QG2qOVVgCLcBGAs/s1600/tumblr_inline_mp8emgVyZH1qz4rgp.png" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="369" data-original-width="500" height="236" src="https://4.bp.blogspot.com/-e_2mDMLyY8s/W3KdZBhcauI/AAAAAAAAAN4/blCaCU2SthsrEqcD1KaDjMPW3QG2qOVVgCLcBGAs/s320/tumblr_inline_mp8emgVyZH1qz4rgp.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Nakamura, imparerete ad amarla e odiarla al tempo stesso</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Qualche parola sull'autore mi sembra doverosa affinché possiate comprendere meglio il contenuto dell'opera in questione ed i motivi per cui lo ritengo uno dei migliori mangaka in circolazione. Shūzō Oshimi nasce nel 1981 nella prefettura di Gunma e attualmente risiede a Tokyo, dove lavora soprattutto per l'editore Kōdansha. Ha debuttato nel 2001 con il manga indipendente <i>Superfly</i> e nel corso della sua carriera ha raggiunto la notorietà, oltre che con <i>I fiori del male</i>, grazie ad opere quali <i>Inside Mari</i> e <i>Happiness</i>, con la prima che è stata trasposta in una serie televisiva live action. I manga di Shūzō Oshimi possono essere accostati per stile, atmosfere e temi a quelli di autori come Inio Asano (se vi piace quest'ultimo, molto probabilmente vi piacerà anche il primo), e sono drammi psicologici aventi come protagonisti quasi sempre degli adolescenti, di solito una coppia ragazzo-ragazza, le cui dinamiche e relazioni vengono sviluppate in maniera poco convenzionale attraverso situazioni ed eventi disturbanti che mettono a disagio il lettore, ma senza mai sfociare nell'horror becero e nel cattivo gusto. Oshimi ama esplorare temi come il raggiungimento della maturità e le perversioni, soprattutto sessuali, dell'età adolescenziale, concentrandosi sia sulla prospettiva maschile sia su quella femminile e sfociando anche nel gender bender come nel già citato <i>Inside Mari</i> (altra opera dell'autore che vi consiglio e recentemente annunciata nel nostro paese da Goen, sigh).<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-6Q2m7J_xDxI/W3KvhWVoD8I/AAAAAAAAAOM/i0I0cQohtsUPtcVtcRsBF4cu7_giA112QCLcBGAs/s1600/cbfa30931161a269da468064f377cdf0e7c46469_hq.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="617" data-original-width="702" height="281" src="https://3.bp.blogspot.com/-6Q2m7J_xDxI/W3KvhWVoD8I/AAAAAAAAAOM/i0I0cQohtsUPtcVtcRsBF4cu7_giA112QCLcBGAs/s320/cbfa30931161a269da468064f377cdf0e7c46469_hq.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il povero Kasuga ne subisce di tutti i colori da Nakamura</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Tutti temi che ritroviamo appunto in <i>Aku no Hana</i>, opera che ci parla di Takao Kasuga, un normalissimo e timido studente delle scuole medie di una cittadina di campagna della prefettura di Gunma, appassionato di letteratura e in particolare, come suggerisce il titolo, della raccolta di poesie <i>I fiori del male</i> di Charles Baudelaire. Un giorno, a seguito di determinate circostanze, Kasuga ruba impulsivamente la tuta da ginnastica della compagna di classe Nanako Saeki, la ragazza che gli piace e che ritiene la sua musa, da lei dimenticata in aula. Ma il giorno seguente Kasuga scopre di essere stato visto e colto in flagrante durante quel gesto da un'altra sua compagna, Sawa Nakamura, strana, arrogante e solitaria, che da quel momento lo costringe a firmare un "contratto" con lei in cambio del mantenimento del segreto. Questa è solo la premessa di tutta una serie di eventi, messi in moto dal rapporto fra queste due "anime irrequiete", che andranno a segnare indelebilmente la vita di Kasuga e di Nakamura e che coinvolgeranno anche Saeki ed altri personaggi a loro collegati. Tutto per colpa di una tuta da ginnastica che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-z0tFjOy-27I/W3PeWSniHPI/AAAAAAAAAOg/4FjtyV-SxlcUjxA_UzhZSofrmqqoxTFVwCEwYBhgL/s1600/tumblr_n0nf6pWp051rkpafoo1_1280.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="356" data-original-width="661" height="172" src="https://1.bp.blogspot.com/-z0tFjOy-27I/W3PeWSniHPI/AAAAAAAAAOg/4FjtyV-SxlcUjxA_UzhZSofrmqqoxTFVwCEwYBhgL/s320/tumblr_n0nf6pWp051rkpafoo1_1280.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Saeki, il suo sviluppo saprà sorprendervi, nel bene e nel male</td></tr>
</tbody></table>
C'è davvero molto da dire su questo manga, si tratta infatti di un lavoro molto più profondo di quello che potrebbe apparire a un primo sguardo, talmente profondo che personalmente mi è impossibile non ritenerlo un capolavoro nel suo genere, quello degli shōnen maturi e psicologici (che non gode di una grande diffusione), e di sicuro una spanna sopra alla media di tutti gli shōnen pubblicati negli ultimi anni. Ho visto molta gente in rete bollarlo come noioso e sopravvalutato, oppure abbandonarlo dopo i primi capitoli perché si tratta della solita solfa, e devo ammettere che anch'io, durante la mia prima lettura, inizialmente lo stavo etichettando come un "banale" shōnen sentimentale, solo più provocatorio e infarcito di citazioni letterarie. Proseguendo, visto che comunque il mio interesse era stato suscitato, mi sono dovuto ricredere e adesso che l'ho riletto tutto in preparazione per la stesura di questo post non posso che confermare l'assoluta validità di questa serie e la sua presenza in pianta stabile, d'ora in avanti, fra le mie preferite di sempre.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-D03iTlnCbX0/W3aHlUnxE8I/AAAAAAAAAPY/DHyTbrckmikrnGiSr7iCl4Tj6svnKB2QgCLcBGAs/s1600/30c90803dafa3b5feb7573e1e53b8ab1o.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="396" height="242" src="https://4.bp.blogspot.com/-D03iTlnCbX0/W3aHlUnxE8I/AAAAAAAAAPY/DHyTbrckmikrnGiSr7iCl4Tj6svnKB2QgCLcBGAs/s320/30c90803dafa3b5feb7573e1e53b8ab1o.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Questo inquietante simbolo è ispirato al dipinto di un pittore francese</td></tr>
</tbody></table>
L'unico modo con il quale posso rendere veramente giustizia al contenuto del manga è attraverso un'analisi dettagliata di tutti i passaggi della trama, perché ogni singolo sviluppo messo in atto dall'autore meriterebbe un approfondimento a sé stante ed è di notevole importanza nella caratterizzazione dei protagonisti. Ma dato che 1) questa è una semplice recensione, 2) non mi piace dilungarmi, 3) dovrei spoilerarvi tutta la storia, cercherò nei limiti del possibile di illustrarvi le ragioni che rendono dal mio punto di vista questa opera grandiosa e degna di essere letta, o almeno provata, da qualsiasi appassionato di manga. Consapevole che mai come in questo caso tutto quello che vi dirò costituisce la punta di un iceberg molto più profondo e imponente, rappresentazione perfetta del grave errore che chiunque commetterebbe se si fermasse solo alla superficie del lavoro di Oshimi.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-9qudM7SkaUE/W3aQaLlNs9I/AAAAAAAAAPk/ATb3_W4ROuUtcY13hjeBnZ5ynJy2l0ExgCLcBGAs/s1600/16818906.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="346" data-original-width="448" height="247" src="https://4.bp.blogspot.com/-9qudM7SkaUE/W3aQaLlNs9I/AAAAAAAAAPk/ATb3_W4ROuUtcY13hjeBnZ5ynJy2l0ExgCLcBGAs/s320/16818906.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Kinoshita, forse l'unico personaggio positivo della prima parte</td></tr>
</tbody></table>
<i>I fiori del male</i> è innanzitutto un racconto di formazione (con qualche elemento autobiografico) suddiviso in due parti fra loro complementari, e avente come protagonista principale Kasuga. Proprio come il tema delle poesie di Baudelaire contenute nella raccolta che dà il titolo alla serie, nei primi sei volumi assistiamo alla discesa di Kasuga nei meandri più cupi e oscuri dell'animo umano, ed in particolare di quel periodo turbolento e irrequieto chiamato adolescenza, a seguito delle vicende innescate dal furto della tuta di Saeki e soprattutto del rapporto con Nakamura, in questa parte protagonista allo stesso livello di Kasuga nonostante gli eventi siano sempre narrati dal punto di vista di quest'ultimo. Nakamura è senza alcun dubbio il personaggio più riuscito del manga: è magnetica, carismatica, anarchica, arrogante, odiosa, isolata da tutti, parla con un linguaggio scurrile (l'espressione "insetti di me**a" che trovate nel tag di questo post viene proprio da lei) e molto semplificato, quasi infantile, che si riflette bene nell'ottima traduzione italiana di Simona Stanzani, e costringerà il povero Kasuga a compiere azioni che mai si sarebbe immaginato prima. E' lei il motore delle vicende di questa prima parte, il fulcro attorno al quale ruoterà lo sviluppo di tutta la storia, e formerà assieme a Kasuga e a Saeki uno "strano trio" i cui rapporti avranno conseguenze non solo su loro stessi ma anche su altri personaggi come Kinoshita, una compagna di classe e amica di Saeki, o i genitori del protagonista.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-790Wiw1FcAU/W3bFBR6dJ3I/AAAAAAAAAPw/_y9EbLINUekmA2sTWIJbuOBZoqpOc6jqQCLcBGAs/s1600/ec140f336208d6eb2382870aacaf86b5.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1062" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-790Wiw1FcAU/W3bFBR6dJ3I/AAAAAAAAAPw/_y9EbLINUekmA2sTWIJbuOBZoqpOc6jqQCLcBGAs/s320/ec140f336208d6eb2382870aacaf86b5.jpg" width="212" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il rapporto fra Kasuga e Nakamura non sarà scontato</td></tr>
</tbody></table>
I primi sei volumi del manga costituiscono l'oscurità, il declino, la caduta del protagonista vittima dei tormenti di Nakamura e delle sue insicurezze adolescenziali. <i>"Dedico questo manga a tutti i ragazzi e a tutte le ragazze che stanno subendo ora la pubertà e le sue torture, e a tutti coloro che ne sono stati vittime in passato"</i> scrive infatti lo stesso autore sulla sovraccoperta di ogni volume del manga. Caduta che viene portata avanti da una sceneggiatura a mio parere impeccabile, che ha nell'utilizzo ridotto di dialoghi (elemento tipico dello stile di Oshimi) e nella loro incisività il suo cavallo di battaglia, e che avrà il suo apice (termine da intendere ovviamente nel senso opposto) in una sequenza dal fortissimo impatto emotivo. E non c'è solo il protagonista: anche molti altri personaggi, come Saeki o la stessa Nakamura, vanno incontro ad uno sviluppo "negativo" che li porterà a compiere gesti discutibili o ad essere messi in cattiva luce sul piano morale. E questo ci porta a quello che ritengo uno dei pregi di questa prima parte del manga: la (quasi) totale assenza di personaggi positivi. Alcuni di voi potrebbero dare poco peso a questo dettaglio, o addirittura ritenerlo un difetto, ma personalmente invece è una cosa che mi manda in brodo di giuggiole visto che adoro le storie dove i confini fra bene e male sono labili o (meglio ancora) non esistono. Insomma, i primi sei volumi de <i>I fiori del male</i> sono un capolavoro nel capolavoro, partono un po' in sordina ma poi ci narrano la parte migliore della storia, sono anarchici, imprevedibili e si leggono tutti d'un fiato, e laddove molti di voi potrebbero ritenere il loro contenuto fin troppo provocatorio, esagerato, o eccessivamente melodrammatico (critiche sensate ma che non condivido), non posso che rispondere che si tratta di una precisa scelta dell'autore in linea con il messaggio che vuole trasmettere. Concludo questo paragrafo con una piccola curiosità: il manga è stato al centro di una critica a causa di due alunne che hanno ammesso di essersi ispirate ad una sequenza di <i>Aku no Hana</i> dopo aver devastato la loro scuola. Più controverso di così! ^^<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-Yhd5oWAbVew/W3bVNY1FJLI/AAAAAAAAAQI/E6sm66PuQ9kKv-aC7qtSb4GBwW-tOW4SgCLcBGAs/s1600/84.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="226" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-Yhd5oWAbVew/W3bVNY1FJLI/AAAAAAAAAQI/E6sm66PuQ9kKv-aC7qtSb4GBwW-tOW4SgCLcBGAs/s320/84.jpg" width="205" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tokiwa, il mio personaggio preferito</td></tr>
</tbody></table>
Della seconda parte, che va dal volume 7 al volume 11, preferisco parlarvi il meno possibile per evitare qualsiasi tipo di spoiler legato al finale della prima. Mi limito a dirvi che le sue premesse sono basate su un espediente molto utilizzato nei manga per ragazzi (hint: ce l'hanno molti battle shōnen famosi XD ), che il protagonista è sempre Kasuga e che, come ho già scritto in precedenza, è del tutto complementare alla prima. Complementare non solo perché conclude la storia, ma soprattutto perché ne è l'esatto opposto in molti aspetti: dove prima c'era l'ombra, adesso c'è la luce; se prima avevamo la caduta, adesso abbiamo la risalita; se la prima parte aveva come tema principale il declino, quello della seconda è la rinascita. In questa fase la storia è più lineare e per certi versi anche prevedibile, ma l'ho apprezzata comunque per il suo contenuto, per i temi trattati e per il modo con cui l'autore è riuscito a chiudere tutti i punti rimasti in sospeso, grazie ad un finale forse scontato ma molto efficace e poetico. In questa parte viene presentato anche quello che, assieme a Nakamura, è il mio personaggio preferito del manga: Aya Tokiwa, una ragazza che incrocerà il cammino di Kasuga e che determinerà una svolta molto importante nella sua vita. L'ho apprezzata molto per il suo carattere e per un particolare dettaglio fisico, che non vi rivelo (no, non è quello che state pensando ^^).<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-uV9_KQXdmCg/W3bdQio6DhI/AAAAAAAAAQU/vXrUQizriV8RmTSP9zsMdTQC39KzvJx9ACLcBGAs/s1600/outro-lado-aku-no-hana-02.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="907" data-original-width="1200" height="241" src="https://1.bp.blogspot.com/-uV9_KQXdmCg/W3bdQio6DhI/AAAAAAAAAQU/vXrUQizriV8RmTSP9zsMdTQC39KzvJx9ACLcBGAs/s320/outro-lado-aku-no-hana-02.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il manga è pieno di vignette e tavole di grande impatto</td></tr>
</tbody></table>
A livello grafico, non posso che elogiare il lavoro di Oshimi in questo manga (e in tutte le altre sue opere) perché il suo stile semplice e diretto sembra stato fatto apposta per piacermi. Il tratto non si discosta particolarmente da quello di altri suoi colleghi, perché aderisce in tutto e per tutto ai canoni del manga contemporaneo. Ma quello in cui l'Oshimi disegnatore brilla particolarmente, distinguendosi dalla massa, è in dettagli molto importanti come: le espressioni facciali dei personaggi, potentissime e senza le quali la loro caratterizzazione perderebbe metà dell'efficacia; l'utilizzo delle ombreggiature, dei retini e del chiaroscuro, che contribuisce a rendere disturbanti situazioni all'apparenza tranquille; e soprattutto la sua notevole abilità registica, Oshimi infatti fa un ottimo utilizzo della sequenzialità strutturando le singole vignette di ogni tavola in modo molto cinematografico, questo (assieme all'assenza di didascalie e all'utilizzo misurato, non eccessivo dei dialoghi) rende la lettura de <i>I fiori del male</i> molto scorrevole e mai pesante. Un'altra caratteristica dello stile dell'autore che salta subito all'occhio è la rappresentazione dei personaggi femminili, che in questo caso (ma vale lo stesso per gli altri suoi lavori) si adatta perfettamente alla visione che ha di loro un normale adolescente in piena pubertà: le donne di Oshimi sono infatti sensuali e spesso ritratte in pose provocanti, ma mai in maniera volgare o diretta, facendo affidamento al fan service (praticamente assente), e questo aumenta ancora di più il loro fascino. Non è un caso che <a href="https://www.amazon.co.jp/%E3%83%95%E3%82%A1%E3%83%A0%E3%83%95%E3%82%A1%E3%82%BF%E3%83%AB-%E6%8A%BC%E8%A6%8B%E4%BF%AE%E9%80%A0%E7%94%BB%E9%9B%86-%E6%8A%BC%E8%A6%8B-%E4%BF%AE%E9%80%A0/dp/4575313033">l'artbook</a> dell'autore, pubblicato nel 2017 (solo in Giappone), si chiami <i>Femme Fatale</i>.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-m-eqRF9ZwhU/W3Ulth7nhGI/AAAAAAAAAOs/B53ZiD4seA4lOXCF8IZJ1iyyiEpeU3IIgCLcBGAs/s1600/MEYz.gif" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="255" data-original-width="500" height="162" src="https://3.bp.blogspot.com/-m-eqRF9ZwhU/W3Ulth7nhGI/AAAAAAAAAOs/B53ZiD4seA4lOXCF8IZJ1iyyiEpeU3IIgCLcBGAs/s320/MEYz.gif" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Nakamura nella sua versione animata (fa uno strano effetto vero?)</td></tr>
</tbody></table>
Come ho già scritto all'inizio di questo post, <i>I fiori del male</i> ha ricevuto nella primavera del 2013 un adattamento in una serie televisiva animata ad opera dello studio <i>Zexcs</i>. Tale versione, oltre a lasciare in sospeso la storia in quanto i 13 episodi arrivano a poco meno della prima metà, si caratterizza per l'utilizzo della tecnica d'animazione basata sul rotoscopio (se non sapete di cosa sto parlando <a href="https://www.youtube.com/watch?v=nDaEKy7qB7U" target="_blank">QUESTO</a> video fa al caso vostro 😃), che impiega molto più tempo rispetto a quella tradizionale e che permette di ottenere figure umane più realistiche nell'aspetto e nelle movenze. Non ho visto questa serie animata quindi non posso esprimermi consapevolmente né sul contenuto né sulla forma, tuttavia basandomi sulla visione di qualche clip isolata (come quella sopra) posso affermare che il risultato a livello grafico è senza alcun dubbio notevole, e personalmente apprezzo molto questo tipo di animazione più sperimentale e lontano dai canoni. E' vero, i personaggi appaiono più "brutti e deformi" rispetto alle loro controparti cartacee e comprendo perfettamente le motivazioni (per non dire il disgusto) di chi avrebbe voluto qualcosa di più classico, ma si tratta di una precisa scelta tecnica dello studio <i>Zexcs</i> ed essendo abituato allo stile di registi come Masaaki Yuasa non mi dà alcun fastidio, anzi. Di più su questa versione animata non riesco a dirvi, dubito che mai avrò il tempo di vederla tutta visto quanti arretrati anime ho in sospeso, e anche il fatto di conoscere già la storia non è un incentivo, magari proverò uno o due episodi giusto per curiosità. Nonostante ciò, nel caso vogliate approcciarvi all'opera, mi sento comunque di consigliarvi senza alcuna remora il manga per il semplice motivo che la serie animata è incompleta e non adatta tutti i volumi.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-UmWkdsD8Rn8/W3Urjn3vliI/AAAAAAAAAO8/DSmzdBiFP6Y2uG7LQxNXxgs1_olIXwU6wCLcBGAs/s1600/Aku-no-Hana-anime.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="337" data-original-width="600" height="223" src="https://3.bp.blogspot.com/-UmWkdsD8Rn8/W3Urjn3vliI/AAAAAAAAAO8/DSmzdBiFP6Y2uG7LQxNXxgs1_olIXwU6wCLcBGAs/s400/Aku-no-Hana-anime.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alcuni frames dell'anime che illustrano bene le sue peculiarità a livello artistico</td></tr>
</tbody></table>
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Per concludere questa lunga recensione, <i>I fiori del male</i> è un'opera notevole, uno shōnen psicologico superiore alla media che come profondità e contenuti non ha nulla da invidiare a un seinen coi fiocchi, un manga controverso e provocatorio che rientra nella categoria di quelli che o si amano o si odiano (il sottoscritto, se non s'è capito, lo ha amato) e che raccomando caldamente a tutti gli appassionati del medium, sempre che la Planet vi permetta di collezionarlo ^^' Potreste apprezzarlo come l'ho apprezzato io, o altrettanto probabilmente potreste schifarlo come molti altri, ma a mio modesto parere è una lettura imprescindibile ad opera di uno dei più validi autori di manga in circolazione, e vale sicuramente un tentativo.<br />
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Voto al manga: <b>9/10</b><br />
<b><br /></b>
<b><br /></b>
Concludo questo post citando due link:<br />
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<li><a href="https://ilvoltodeifumetti.wordpress.com/2017/05/15/tutta-colpa-di-una-tuta-da-ginnastica-approfondimento-su-i-fiori-del-male-parte-1-di-3/" target="_blank">Tutta colpa di una tuta da ginnastica - Approfondimento su “I Fiori del Male”</a></li>
<li><a href="https://comicsverse.com/bizarre-reality-shuzo-oshimi/" target="_blank">The Bizarre Reality of Shuzo Oshimi: Truth, Distortion, and Horror</a></li>
</ul>
Il primo è la parte iniziale (su tre totali, trovate il link alle altre due su quel sito) di un'ottima analisi del manga, molto completa e approfondita, su un blog che ho scoperto di recente e pieno di articoli interessanti sul mondo del fumetto. Praticamente quella che avrei voluto fare io. Il secondo è un altro bell'approfondimento dello stile, dei temi e della poetica dell'autore ad opera di Tom Fischer di <i>Comicsverse</i> (è in lingua inglese). Sono molto validi quindi dateci un'occhiata! 😉<br />
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SPOILER DELLA PROSSIMA RECENSIONE APPROFONDITA<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-7AdIoPIonpA/W3UwaybxgzI/AAAAAAAAAPM/bSZmgKM91VodlhJRHgFbgHzCgaxqlxH5QCLcBGAs/s1600/yuureitou.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="412" data-original-width="655" height="251" src="https://1.bp.blogspot.com/-7AdIoPIonpA/W3UwaybxgzI/AAAAAAAAAPM/bSZmgKM91VodlhJRHgFbgHzCgaxqlxH5QCLcBGAs/s400/yuureitou.jpeg" width="400" /></a></div>
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L'Ammiragliohttp://www.blogger.com/profile/05453637628039677124noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-7617213246805479496.post-57322513771833346862018-08-11T04:56:00.001-07:002018-08-11T04:56:16.814-07:00[Yabba Dabba Doo!] The Flintstones<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-TmXCi4pEWcQ/W21D2x-KyhI/AAAAAAAAANM/A3O4xU1lBzMt5yXwu2HKh21idp_cqIP_gCLcBGAs/s1600/Gli-Antenati-250.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="379" data-original-width="250" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-TmXCi4pEWcQ/W21D2x-KyhI/AAAAAAAAANM/A3O4xU1lBzMt5yXwu2HKh21idp_cqIP_gCLcBGAs/s320/Gli-Antenati-250.jpg" width="211" /></a></div>
Come antipasto in attesa del post su <i>I fiori del male</i> di Shuzo Oshimi, che necessita solo di qualche ulteriore rifinitura (balle: non ho ancora iniziato a scriverlo 😐) e che verrà pubblicato per l'inizio della prossima settimana, voglio parlarvi brevemente, per la prima volta su questo blog visto che si tratta di un fumetto americano, di una delle letture più sorprendenti e riuscite di questo 2018, anzi non esagero se dico degli ultimi anni: sto parlando del fumetto <i>The Flintstones</i> pubblicato dalla DC Comics a cavallo fra 2016 e 2017.</div>
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Ebbene si, esiste un fumetto dedicato ai mitici antenati pubblicato dalla stessa casa editrice di <i>Batman</i>, <i>Superman</i>, <i>Wonder Woman</i> e compagnia bella. Non solo: come alcuni di voi sapranno già o avranno notato nella parte alta della cover del primo volume italiano (pubblicato dalla Lion Comics lo scorso 19 maggio) questa inaspettata versione fa parte di un intero universo che l'editore ha inaugurato a inizio 2016 e dedicato ai personaggi tratti dai cartoni animati prodotti dalla celebre casa Hanna-Barbera. Sono state realizzate infatti serie a fumetti aventi come protagonisti <i>Scooby Doo</i>, <i>Wacky Races</i> e <i>Future Quest </i>che si contraddistinguono tutte per il loro taglio più adulto e contemporaneo rispetto al target dichiaratamente infantile delle relative serie animate, che hanno segnato un'intera generazione (e forse anche di più).</div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-4eDQOzyJMPI/W2cxjPaXTpI/AAAAAAAAAMU/4ipxpXfQ880Z1bPRnF0ovEa_0H6p_1FegCLcBGAs/s1600/flintstones%2B2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="673" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-4eDQOzyJMPI/W2cxjPaXTpI/AAAAAAAAAMU/4ipxpXfQ880Z1bPRnF0ovEa_0H6p_1FegCLcBGAs/s320/flintstones%2B2.jpg" width="224" /></a></div>
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Non fa eccezione anche quella dedicata alle disavventure dei mitici Fred, Wilma, Barney e Betty nella città di Bedrock. Miniserie di 12 numeri (raccolta in due volumi) scritta da Mark Russell e disegnata da Steve Pugh, questa nuova incarnazione de <i>I Flintstones</i> si caratterizza per la fortissima carica satirica che si rivela essere la carta vincente del fumetto. Anche nella serie animata originale (che immagino conosciate e abbiate visto tutti almeno una volta) questa componente era presente, ma si trattava di una satira bonaria, innocua e priva di enfasi, adatta al target bambinesco del cartone e che aveva come unico scopo quello di definire i tratti del setting in cui era ambientata, una società preistorica con tutte le caratteristiche, i pregi e i difetti di quella contemporanea. In questa versione cartacea, visto il pubblico più adulto e l'assenza di qualsiasi limitazione e censura, si va ben oltre: quello che rende il fumetto di cui vi sto parlando un piccolo capolavoro nel suo genere è, come già anticipato, la satira sociale meravigliosamente scritta da Russell e magistralmente rappresentata da Pugh.</div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-y2GYelXxwi4/W2c4HWbEntI/AAAAAAAAAMg/LV0iwA-KrCop_lcq8wPld56T3nt4RZm_wCLcBGAs/s1600/flintstones%2B3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="396" data-original-width="650" height="242" src="https://1.bp.blogspot.com/-y2GYelXxwi4/W2c4HWbEntI/AAAAAAAAAMg/LV0iwA-KrCop_lcq8wPld56T3nt4RZm_wCLcBGAs/s400/flintstones%2B3.jpg" width="400" /></a></div>
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Ho iniziato a sentir parlare di questo fumetto sul finire del 2016, quando i pareri entusiastici provenienti dalla critica e dai lettori americani sono giunti nel nostro paese, pareri che mi hanno fatto superare lo scetticismo iniziale (che un po' tutti hanno avuto, mi sa) e che mi hanno convinto a dare una possibilità alla serie quando questa sarebbe giunta in Italia un anno e mezzo più tardi. Terminata la lettura del primo volume, avevo un sorriso da ebete stampato sul volto e mi sono subito reso conto che ogni mia più rosea aspettativa era stata superata.</div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-_8LVnJojvmU/W21EH7t2FrI/AAAAAAAAANY/H1ceb9PQv1QJut6IunghkTQysiudn9qlwCEwYBhgL/s1600/flintstones%2B5.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="583" height="315" src="https://4.bp.blogspot.com/-_8LVnJojvmU/W21EH7t2FrI/AAAAAAAAANY/H1ceb9PQv1QJut6IunghkTQysiudn9qlwCEwYBhgL/s320/flintstones%2B5.jpg" width="320" /></a></div>
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La struttura è a episodi, ed ogni capitolo costituisce una storia completamente separata dalle altre (se non per qualche vago riferimento) nella quale Fred e combriccola si ritroveranno ad avere a che fare con i dilemmi e le difficoltà della vita quotidiana nella città di Bedrock. Ciascun capitolo è dedicato all'approfondimento e alla critica di un particolare tema o aspetto della nostra moderna società (anzi spesso anche più di uno alla volta) contestualizzato nell'epoca preistorica in cui è ambientato, ed è proprio qui che il fumetto centra in pieno il suo bersaglio. I testi di Russell infatti sono pungenti, graffianti, incisivi, mai banali, impegnati ma scorrevolissimi, e pieni di uno humour nero (nerissimo) che sfiora il nichilismo. Si dice che la penna ferisca più della spada, e qui abbiamo una delle migliori concretizzazioni di questo detto: ogni vignetta o quasi contiene almeno una battuta a effetto su uno degli aspetti sopra citati che non solo fa esclamare al lettore "<i>Ca**o, è proprio vero!</i>" non appena si applica il medesimo ragionamento anche per la nostra epoca, ma che riesce sempre ad essere perfettamente inserita nella trama generale del singolo capitolo, insomma non si trova mai in quel punto tanto per, slegata da tutto il resto. Per quanto riguarda i temi trattati, in soli sei capitoli (quelli contenuti nel primo volume) ce n'è per tutti i gusti: capitalismo, consumismo, religione, matrimonio, televisione, guerra, famiglia, arte, invasioni aliene (!) ... nessuno di questi argomenti si salva dalla "mietitura" dell'affilatissima penna di Russell e alla fine di ciascun racconto i suoi valori e i suoi concetti vengono pesantemente ridimensionati e messi in discussione. In mezzo a tutta questa decostruzione delle fondamenta su cui poggia la nostra moderna società c'è spazio comunque anche per qualche messaggio positivo, di speranza, quasi sempre messo in bocca al personaggio di Fred Flinstones nelle fasi finali di ogni episodio quando si tirano le somme. Non manca anche qualche momento toccante, come ad esempio la conclusione del quinto capitolo (chi ha letto il volume capirà subito a cosa mi sto riferendo).</div>
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-ILXd0dTktVI/W26UychXw1I/AAAAAAAAANg/qEZBWgFsw_wNb1QNhRQSuwz4uqPJiqIJQCLcBGAs/s1600/flintstones%2B4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="492" data-original-width="940" height="208" src="https://2.bp.blogspot.com/-ILXd0dTktVI/W26UychXw1I/AAAAAAAAANg/qEZBWgFsw_wNb1QNhRQSuwz4uqPJiqIJQCLcBGAs/s400/flintstones%2B4.jpg" width="400" /></a></div>
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Ultimo ma non meno importante, il lato grafico: i disegni di Pugh sono spettacolari, ci presentano il mondo di Bedrock e dei suoi abitanti vivo ed in perfetto equilibrio tra antichità e modernità, rendono a meraviglia nelle espressioni facciali dei personaggi, e sono colorati divinamente.</div>
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Se siete alla ricerca di una lettura impegnata, arguta, stimolante, diversa dal solito, se avete voglia di riscoprire sotto una nuova luce quello che probabilmente è uno dei classici della vostra infanzia, ma anche solo se siete degli appassionati di fumetti con la A maiuscola, non posso che consigliarvi caldamente questa versione de <i>I Flintstones</i> made in DC Comics, non ve ne pentirete. Sperando di non dover attendere troppo per la pubblicazione italiana del secondo e ultimo volume (stiamo pur sempre parlando della Lion 😑 ) si merita il voto più alto assegnato finora su questo blog.</div>
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Voto: <b>9,5/10</b></div>
L'Ammiragliohttp://www.blogger.com/profile/05453637628039677124noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7617213246805479496.post-44234987880238852902018-07-03T09:49:00.002-07:002018-07-03T09:49:14.800-07:00[Flash Review] Megalo Box<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-4gV6ZqSIres/Wzexg1Hm0xI/AAAAAAAAAK8/wS7ib9-L6YgMRJXYDLdW-FYS5b0dPFuVgCLcBGAs/s1600/Megalo_Box-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1240" data-original-width="828" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-4gV6ZqSIres/Wzexg1Hm0xI/AAAAAAAAAK8/wS7ib9-L6YgMRJXYDLdW-FYS5b0dPFuVgCLcBGAs/s320/Megalo_Box-cover.jpg" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una delle locandine promozionali.</td></tr>
</tbody></table>
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C'è poco da fare, chi mi conosce sa come la penso da appassionato del settore. Negli ultimi anni il moderno panorama degli anime giapponesi si è inflazionato: troppe produzioni, opere fotocopia, adattamenti di manga e light novel (romanzi illustrati stile manga, ndr) che non si concluderanno mai, ed in generale un netto abbassamento della qualità media, sia a livello di contenuto che di forma, a causa del budget sempre più ristretto riservato alle produzioni televisive. E ci sarebbe molto altro da dire, ma non è questo il posto per parlarne quindi mi fermo qui.</div>
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Tuttavia, ogni anno ho la fortuna di trovare almeno una serie che riesce a convincermi che gli anime possono essere ancora belli e capaci di coinvolgermi come quando guardavo <i>Dragon Ball</i> e compagnia da ragazzino. L'anno scorso è toccato per esempio (non è l'unico) a <i>Made in Abyss</i>, piccolo capolavoro di cui spero di parlarvi approfonditamente prima o poi, quest'anno invece uno dei rappresentanti della categoria è sicuramente l'anime rivelazione della stagione primaverile 2018, ed è quello di cui vi parlo oggi: <i style="font-weight: bold;">Megalo Box</i>.<br />
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<i>Megalo Box</i> (in originale メ ガ ロ ボ ス) è una serie televisiva animata trasmessa in Giappone a cadenza settimanale dal 6 aprile al 29 giugno 2018 e costituita da 13 episodi di durata standard (24 minuti). Realizzata da <i>TMS Entertainment</i>, celebre e storico studio d'animazione giapponese attivo dal 1964 e a cui si devono opere che non hanno bisogno di presentazioni come <i>Lupin III</i>,<i> Lady Oscar </i>e <i>Detective Conan </i>(solo per citarne tre giunte in Italia), e diretta da You Moriyama, qui al suo debutto come regista, questa serie è stata creata in commemorazione del 50° anniversario del manga <i>Ashita no Joe</i> (あしたのジョー), meglio noto agli appassionati italiani col titolo girellaro di <i>Rocky Joe</i>. In Italia <i>Megalo Box </i>è stato licenziato da Dynit che ha rilasciato i singoli episodi in simulcast (in pari con la trasmissione giapponese, ndr) sulla piattaforma di streaming VVVVID. Ricordo infine che l'opera originale <i>Ashita no Joe</i> è stata ripubblicata recentemente per intero da Star Comics in una nuova edizione di grande formato di 13 volumi.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-u5JEDmmTobs/WzuhuWWeEZI/AAAAAAAAALI/qiR3zG_FeB8epLEyGADAHXRibhGl2e49gCLcBGAs/s1600/tumblr_p775s3it8r1wctr3oo4_r2_1280.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="225" src="https://4.bp.blogspot.com/-u5JEDmmTobs/WzuhuWWeEZI/AAAAAAAAALI/qiR3zG_FeB8epLEyGADAHXRibhGl2e49gCLcBGAs/s400/tumblr_p775s3it8r1wctr3oo4_r2_1280.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La sigla di apertura dell'anime ci delizia fin da subito con questa chicca.</td></tr>
</tbody></table>
Al momento dell'annuncio di questa serie ero incuriosito ma indubbiamente scettico. "Qui vogliono usare <i>Ashita no Joe</i> per scopi puramente pubblicitari, chissà che ciofeca ne verrà fuori" mi ripetevo. Non sono mai stato più felice di essere smentito: già i primi trailer facevano presagire un anime dalla grande personalità e lontano dal canone attuale, ed il primo episodio mi aveva talmente convinto da farmi affermare che questa serie sarebbe stata l'underdog della stagione primaverile. Ma anche qui mi sbagliavo, perché il prosieguo ed il finale mi hanno fatto capire che mi trovavo di fronte a quella che sarà sicuramente una delle serie migliori dell'anno, un anime fatto con passione, dedizione, competenza e rispetto per il materiale originale.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-MxRSDkJ-GI8/Wzui2xSRZ-I/AAAAAAAAAL0/Bs7euE3AMeIxqoFleFCjzCyZo9R0ltY0ACLcBGAs/s1600/megalo-box-v1-547925.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="180" src="https://3.bp.blogspot.com/-MxRSDkJ-GI8/Wzui2xSRZ-I/AAAAAAAAAL0/Bs7euE3AMeIxqoFleFCjzCyZo9R0ltY0ACLcBGAs/s320/megalo-box-v1-547925.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Yukiko Shirato.</td></tr>
</tbody></table>
Ma ne approfitto per chiarirlo subito: <u><i style="text-decoration-line: underline;">Megalo Box</i><span style="text-decoration-line: underline;"> </span>non c'entra una mazza con <i style="text-decoration-line: underline;">Ashita no Joe</i></u>. Non è un sequel, prequel, remake o vattelappesca, non è ambientato nello stesso universo, non è necessario aver letto/visto l'opera originale per goderselo, insomma sono due prodotti distinti. Ad unirli è a grandi linee il tema sportivo, ovvero la boxe. <i>Megalo Box</i> è infatti ambientato in una città futuristica dalle caratteristiche velatamente cyberpunk e ci parla di Junk Dog (per gli amici JD), un ragazzo di umili e sconosciute origini che per sopravvivere partecipa a incontri di boxe clandestini (leggasi truccati) sotto la guida del suo allenatore Gansaku Nanbu. La particolarità della boxe praticata da JD è che non viene combattuta nel modo standard, ma mediante l'ausilio di un esoscheletro nella parte superiore del corpo che rende i pugni molto più potenti e letali, e Megalo Box è il nome di questa disciplina famosa in tutto il mondo. Un giorno, l'incontro di JD con una persona cambierà il suo destino e lo porterà ad uscire dall'anonimato che lo caratterizzava fino a quel momento nella sua carriera di pugile.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-ctvx1sA__SE/Wzuh4aLnRVI/AAAAAAAAALM/yqBeGDExIv8qj1a_uAGuMwKJ2I1eWJuSgCLcBGAs/s1600/joe%2Be%2Bjoe.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="225" src="https://1.bp.blogspot.com/-ctvx1sA__SE/Wzuh4aLnRVI/AAAAAAAAALM/yqBeGDExIv8qj1a_uAGuMwKJ2I1eWJuSgCLcBGAs/s400/joe%2Be%2Bjoe.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alcuni dei rimandi all'opera originale, e non sono neanche lontanamente i più belli!</td></tr>
</tbody></table>
Vado dritto al punto anche qui: la trama di questa serie è la più generica del mondo. Lineare e scontata, posso affermare in tutta tranquillità che già dal primo episodio si capisce a grandi linee cosa succederà e come andrà a finire. Ma non è per nulla un difetto, perché la storia di <i>Megalo Box</i> pur con questo limite è godibile, appassionante, ben scritta, con molti sviluppi per nulla prevedibili (soprattutto sul finale) e piena di personaggi carismatici. Sono questi infatti a fare la differenza nonostante la loro caratterizzazione basilare. Oltre al protagonista JD, per il quale è impossibile non tifare, abbiamo il suo allenatore Gansaku Nanbu, la "mascotte" Sachio (il personaggio più debole, del quale avrei fatto anche a meno), la potente e algida Yukiko, Yuri, il campione imbattuto e principale rivale di JD, e altri che incroceranno il cammino del nostro protagonista. Ottimi tutti i doppiatori, azzeccati e che contribuiscono enormemente alla riuscita dei relativi personaggi.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-G3CTeNCchnU/WzuiJb4SuZI/AAAAAAAAALo/xC3wlmZ7byUSzc9pFYvTHU4p7ODgiKM4wCEwYBhgL/s1600/Megalo-Box-06-2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="348" data-original-width="620" height="179" src="https://3.bp.blogspot.com/-G3CTeNCchnU/WzuiJb4SuZI/AAAAAAAAALo/xC3wlmZ7byUSzc9pFYvTHU4p7ODgiKM4wCEwYBhgL/s320/Megalo-Box-06-2.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Nanbu Gansaku.</td></tr>
</tbody></table>
Ma la vera chicca per quanto mi riguarda è che quasi tutti i personaggi sono stati creati come controparte di quelli di <i>Ashita no Joe</i>: JD è (manco a dirlo) Joe, Nanbu corrisponde a Danpei, Yukiko è l'equivalente di Yoko, Yuri è palesemente ispirato a Rikishi. E infatti <i>Megalo Box</i>, nonostante come già detto non abbia alcuna connessione diretta con il suo "padre spirituale", contiene moltissimi riferimenti alla trama e all'iconografia di <i>Ashita no Joe</i> che rendono la sua visione semplicemente una goduria se siete fra quelli che, come il sottoscritto, hanno letto o visto l'originale. Non vi anticipo nulla perché sarei un criminale a farlo (e dovrei spoilerarvi alcuni passaggi), posso solo dirvi che alcuni di questi rimandi li ho trovati meravigliosi e sono stati un colpo al cuore perché mi hanno fatto ripensare ai momenti migliori di <i>Ashita no Joe</i>. Questo è fanservice fatto bene, anzi dannatamente bene.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-VgmotWejbKg/WzuiNhJ0-bI/AAAAAAAAALs/eJ-11auNbC00U99koXO8tvffC919NkYPQCEwYBhgL/s1600/megaloxboxcharclips.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="668" data-original-width="1227" height="174" src="https://3.bp.blogspot.com/-VgmotWejbKg/WzuiNhJ0-bI/AAAAAAAAALs/eJ-11auNbC00U99koXO8tvffC919NkYPQCEwYBhgL/s320/megaloxboxcharclips.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sachio, che ricorderò solo per il relativo tema dell'OST.</td></tr>
</tbody></table>
Il comparto tecnico di <i>Megalo Box</i> è un'altra caratteristica che innalza questa serie sopra la media degli anime usciti gli ultimi anni. Anche solo dando un'occhiata a qualche poster o immagine in rete, per non dire guardando un trailer, ci si accorge subito del suo stile molto retrò che fa il verso agli anime del passato e che dà a <i>Megalo Box</i> lo stesso feeling di una serie di fine anni '90/inizio anni '00 ma trasportata nel 2018. Questa è un'altra scelta che vuole evidenziare chiaramente l'omaggio alla serie animata di <i>Ashita no Joe</i>, e l'ho trovata fantastica. Dà all'anime una personalità pazzesca ed è supportata da un comparto tecnico di primissimo livello, con disegni e animazioni molto efficaci, fondali dettagliatissimi e un character design che sprizza nostalgia da tutti i pori. Intendiamoci però, il budget della serie non è stellare, anzi è di livello medio-basso, ci si accorge di questo soprattutto nei combattimenti che non raggiungono il livello di spettacolarità di un <i>My Hero Academia </i>o di un <i>One-Punch Man</i> per fare un esempio, nonostante questo sono godibili ma non sono il focus principale della serie, che si concentra più sull'approfondimento dei singoli personaggi e sulle sensazioni che questi provano durante i vari match, dunque è un difetto che ha un peso molto relativo.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-9h12oEVwHxA/WzuiCdMIZ7I/AAAAAAAAALU/kyll3GTghqcwFwn5_5tbzEZ_IYuJed-ogCLcBGAs/s1600/3ad8d233a04b7b8e452154b73c7fd530bfda7a6e_hq.gif" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="304" data-original-width="540" height="225" src="https://4.bp.blogspot.com/-9h12oEVwHxA/WzuiCdMIZ7I/AAAAAAAAALU/kyll3GTghqcwFwn5_5tbzEZ_IYuJed-ogCLcBGAs/s400/3ad8d233a04b7b8e452154b73c7fd530bfda7a6e_hq.gif" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sequenza che rende bene l'efficacia delle animazioni nei combattimenti.</td></tr>
</tbody></table>
Concludo questo paragrafo dedicato al comparto tecnico facendo notare una cosa molto curiosa: <i>Megalo Box</i> è stato trasmesso, sia sulla TV giapponese che in simulcast, <u>in bassa risoluzione</u>. Si avete letto bene XD Ve ne accorgete subito facendo partire il primo episodio su VVVVID, l'immagine è sgranata e in bassa qualità proprio come se fosse visualizzata su uno schermo low-res. E laddove tutti inizialmente pensavano che si trattasse di un errore tecnico, la presenza di questa "feature" nei successivi episodi fino al termine della serie ha confermato che si è trattata di un'altra precisa scelta da parte dei produttori, anche qui probabilmente per omaggiare gli anime del passato. Ma non si poteva fare l'omaggio anche in alta risoluzione LOL? Non ne capisco il senso. Anche qui comunque mi ci sono abituato subito e la cosa non pesa affatto sul godimento della serie, ma qualora dovessero rilasciare una versione HD per il mercato home video non ci penso due volte a riguardarmi <i>Megalo Box </i>come si deve.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-G5R8PeCPOSQ/Wzui9DgJ14I/AAAAAAAAAL4/BuiWUC24vWotioIE0enYVOTZx6dcvlfIgCLcBGAs/s1600/megalo-box-v1-547920.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="225" src="https://1.bp.blogspot.com/-G5R8PeCPOSQ/Wzui9DgJ14I/AAAAAAAAAL4/BuiWUC24vWotioIE0enYVOTZx6dcvlfIgCLcBGAs/s400/megalo-box-v1-547920.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Probabilmente la mia visual preferita dell'intera serie.</td></tr>
</tbody></table>
Ultimo ma non meno importante: la colonna sonora. Ragazzi la colonna sonora di <i>Megalobox</i> è una bomba, pura adrenalina e responsabile per un buon 50% del coinvolgimento che questa serie mi ha regalato. Prodotta da mabanua (pseudonimo di Manabu Yamaguchi), anche lui al suo debutto nel mondo degli anime, l'OST spazia abilmente fra molti generi (rock, metal, hip hop, elettronico, e anche rap) e molte declinazioni, accompagnando perfettamente ogni scena e passaggio, che sia un momento più introspettivo o un combattimento, e assegnando ad ogni personaggi un tema (in una o più versioni) immediatamente riconoscibile. Davvero un gran bel lavoro, soprattutto perché quasi tutti i brani mantengono la loro potenza anche quando ascoltati da soli, non associati alle parti visive. Personalmente ho 6-7 brani in loop nel mio smartphone da un paio di giorni, per l'esattezza da quando la soundtrack è stata rilasciata per intero, vi lascio ascoltare uno dei miei preferiti così potete farvi un'idea:<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/dTgLyukTM68/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/dTgLyukTM68?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Tirando le somme, <i>Megalo Box</i> è un anime che consiglio caldamente a tutti gli appassionati e non, anche se non sono fan del genere sportivo (come il sottoscritto) in quanto non si concentra sulle tecniche e sui meccanismi che permettono al protagonista di affrontare i suoi rivali e vincere, come farebbe un generico shonen, ma preferisce raccontare una storia di riscatto e crescita personale focalizzandosi sui sentimenti, sulle sensazioni e sul background dei singoli personaggi all'interno di un'ambientazione futuristica affascinante. Non raggiunge lo status di capolavoro perché in ultima analisi il suo vero difetto è quello di... durare troppo poco (il setting non viene approfondito e alcuni passaggi risultano frettolosi), ma è un lavoro fatto molto bene e con grande passione, che sa coinvolgere e che si distingue dalla massa anonima di quasi tutti gli anime recenti, e di questi tempi non è una cosa da poco.<br />
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Voto: <b>8,5/10</b><br />
<b><br /></b>
Già che ci sono, visto che non so quando riuscirò a parlarne qui sul blog (sicuramente non entro l'anno), vi rivelo anche il mio personalissimo voto al manga di <i>Ashita no Joe</i>: <b>10/10</b><br />
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L'Ammiragliohttp://www.blogger.com/profile/05453637628039677124noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7617213246805479496.post-7596164273547506262018-06-25T09:24:00.000-07:002018-06-25T09:24:16.817-07:00[Non può piovere per sempre] Come dopo la pioggia<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-QN8x6U3G1Oc/Wwq8C93X6RI/AAAAAAAAAJE/fJEZl_yNls44P48LqxsQnqCc2urth6NmQCLcBGAs/s1600/Koi_wa_Ameagari_no_You_ni-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="554" data-original-width="400" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-QN8x6U3G1Oc/Wwq8C93X6RI/AAAAAAAAAJE/fJEZl_yNls44P48LqxsQnqCc2urth6NmQCLcBGAs/s320/Koi_wa_Ameagari_no_You_ni-cover.jpg" width="231" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cover del primo volume italiano.</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Adesso che quell'estenuante mega-post sulle novità manga di inizio 2018 è acqua passata posso tornare a concentrarmi sui commenti più approfonditi alle singole opere. E finalmente posso parlarvi del manga/anime hintato alla fine della recensione di <i>Hot Detective Tsubaki </i>sperando di ripagare adeguatamente la pazienza di chi lo ha aspettato ^^'<br />
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Mi riferisco a <i style="font-weight: bold;">Come dopo la pioggia</i>, adattamento italiano del titolo originale giapponese <i>Koi wa Ameagari no You ni</i> (恋は雨上がりのように, lett. "l'amore è come dopo la pioggia"), manga seinen scritto e disegnato da <i>Jun Mayuzuki</i> sulla rivista <i>Big Comic Spirits</i> dal 2014 al 2018. Il sesso dell'autore, di cui si sa pochissimo, inizialmente era sconosciuto (Jun è un nome che può essere usato sia per gli uomini che per le donne), ma alcuni recenti post ed una scena extra contenuta in volume confermano che si tratta di una donna, e non ci voleva molto ad arrivarci visto il tema dell'opera e lo stile di disegno. Il manga è stato annunciato per il mercato italiano da <i>Star Comics</i> durante il Lucca Comics & Games 2016, ed è pubblicato a cadenza bimestrale a partire da giugno 2017 in volumi di formato 13x18cm, con sovraccoperta e al prezzo di 4,90 € ciascuno. Al momento in cui scrivo siamo arrivati al 7° volume su 10 totali previsti, quindi se l'editore rispetta la bimestralità per fine anno la pubblicazione sarà conclusa. E mi sarebbe piaciuto aspettare di leggere l'opera per intero prima di scrivere questo post ma visto che oramai l'ho promesso e me lo porto dietro da mesi preferisco farlo uscire adesso, sono estremamente fiducioso che il manga non avrà cali (quantomeno evidenti) negli ultimi tre volumi e sono convinto che l'autrice sia riuscita a dare alla storia di Akira e Kondo una conclusione soddisfacente.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-IFnnlmiSFeI/WwrJJEZGCzI/AAAAAAAAAJQ/v_xN94nzB6YmjtevPLqnktQPMP7t6FFeQCLcBGAs/s1600/Koi_wa_Ameagari_no_You_ni-cover%2B%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1022" data-original-width="808" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-IFnnlmiSFeI/WwrJJEZGCzI/AAAAAAAAAJQ/v_xN94nzB6YmjtevPLqnktQPMP7t6FFeQCLcBGAs/s320/Koi_wa_Ameagari_no_You_ni-cover%2B%25281%2529.jpg" width="252" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine promozionale dell'anime.</td></tr>
</tbody></table>
L'opera in questione sta vivendo di recente un momento di discreta popolarità, infatti nel 2018, assieme ad un film live action e addirittura una miniserie televisiva (sempre con attori in carne ed ossa), è stata adattata in un anime televisivo di 12 episodi andato in onda nel periodo invernale (gennaio-marzo). L'anime è realizzato dallo studio d'animazione <i>WIT STUDIO</i>, già noto ai lettori più navigati e non per essere quello che ha prodotto l'adattamento animato del celeberrimo manga <i>L'attacco dei giganti </i>(rimasi sorpreso infatti all'epoca dell'annuncio), ed arriva più o meno fino al 5° volume della versione cartacea, anticipando alcune scene dei volumi 6 e 7 e terminando la storia con un finale originale (simile comunque agli eventi del manga) che mette decisamente in dubbio un'eventuale seconda stagione, nella quale comunque spero. Se siete interessati a vederlo, lo trovate in streaming sulla piattaforma <i>Amazon Prime Video</i>.<br />
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Di che cosa parla esattamente <i>Come è dopo la pioggia</i>? Parla delle vicende di Akira Tachibana, una ragazza liceale molto bella, ma un po' fredda ed enigmatica, ex-promessa del club di atletica leggera della sua scuola, che è costretta a lasciare a causa di un infortunio alla caviglia. E proprio il vuoto che si crea nella sua vita a causa di questa "perdita" è alla base della trama principale del manga: dopo essersi riparata in un family restaurant durante un giorno di pioggia e averne conosciuto il direttore Masami Kondo, un uomo sulla quarantina divorziato, umile, dal basso profilo e destinato oramai a vivere una vita ripetitiva e fallimentare, la bella Tachibana si innamora "inspiegabilmente" di quest'ultimo e decide di iniziare a lavorare part-time presso il suo ristorante. <i>Come dopo la pioggia</i> ci racconta proprio questo: le vicende quotidiane dei due protagonisti e del loro particolare rapporto sentimentale, e quelle di molti altri personaggi secondari a loro collegati.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-yiuwmuUCkus/WyTIPTHEfpI/AAAAAAAAAJc/v5PLfZDJWVoC2rBxGZq9PD3YWHeIZVJEgCLcBGAs/s1600/tumblr_orgkstZT8Y1u25sy6o1_1280.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="557" data-original-width="786" height="282" src="https://1.bp.blogspot.com/-yiuwmuUCkus/WyTIPTHEfpI/AAAAAAAAAJc/v5PLfZDJWVoC2rBxGZq9PD3YWHeIZVJEgCLcBGAs/s400/tumblr_orgkstZT8Y1u25sy6o1_1280.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Adoro troppo il character design dell'autrice.</td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div style="text-align: justify;">
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-Jrrvjj8al88/Wy_XHv7cFjI/AAAAAAAAAKE/OyDoV_sKuFA2CGdGM2STk2epQDfbb-INACLcBGAs/s1600/d1c7e1849b3e2f968998a5629dc4be0f5e2e63dd_167915_847_1200.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="847" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-Jrrvjj8al88/Wy_XHv7cFjI/AAAAAAAAAKE/OyDoV_sKuFA2CGdGM2STk2epQDfbb-INACLcBGAs/s320/d1c7e1849b3e2f968998a5629dc4be0f5e2e63dd_167915_847_1200.jpg" width="224" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Uno dei momenti più belli, e nell'anime è pure meglio!</td></tr>
</tbody></table>
Perché vi parlo (e vi consiglio) questa serie? Perché si tratta di uno dei manga sentimentali più riusciti e originali degli ultimi anni, e non solo per la differenza d'età fra i due protagonisti. Non sono proprio un fan del genere anzi, il mio curriculum vanta solo alcune delle opere più note e imprescindibili (es. <i>Video Girl Ai</i> e <i>Suzuka</i>, mi manca <i>Good Ending</i>, che vorrei recuperare), ma la presenza di romance in un'opera la apprezzo sempre e so riconoscere quando il rapporto amoroso fra due (o più) personaggi viene portato avanti nel modo giusto oppure no. Nel caso di <i>Come dopo la pioggia</i>, inutile precisarlo altrimenti non ve ne parlerei in questo modo, eccome se viene fatto nel modo giusto. L'autrice riesce infatti ad evitare due trappole in un colpo solo: rendere il rapporto fra Akira e Kondo troppo "creepy" (rischio elevatissimo visto che lui ha almeno 20-25 anni più di lei), e scadere nella banalità e nella ripetitività. Lo sviluppo del legame fra i due protagonisti, molto carismatici e caratterizzati in maniera eccellente, avviene in maniera lenta, graduale e soprattutto con naturalezza, senza enfasi o forzature, insomma è un rapporto "vero": nella realtà infatti le relazioni amorose non sono mai come nelle opere di fantasia con tutti i loro cliché, vedi i due piccioncini che al primo incontro sembrano conoscersi già da una vita o i continui tira e molla che culminano con la dichiarazione ed il fidanzamento solo al termine della storia (da questo punto di vista il manga in questione si comporta nel modo opposto!).<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-iM-TWopYnvw/WzDI8vYmOMI/AAAAAAAAAKw/q-4BHiO7aMoclpuJJIPBcBCZaMJ7Sr6ugCLcBGAs/s1600/MR-352691-727045-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="847" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-iM-TWopYnvw/WzDI8vYmOMI/AAAAAAAAAKw/q-4BHiO7aMoclpuJJIPBcBCZaMJ7Sr6ugCLcBGAs/s320/MR-352691-727045-1.jpg" width="224" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Anche Haruka, l'amica di Akira, è un bel personaggio.</td></tr>
</tbody></table>
Ed è proprio questo a mio parere il più grande pregio di <i>Come dopo la pioggia</i>, con il secondo che viene di conseguenza: l'opera di debutto di Jun Mayuzuki non è un sentimentale puro, è in ultima analisi una storia di crescita personale mascherata come combinazione di romance e slice of life.Il rapporto fra Akira e Kondo avrà un impatto non indifferente nella loro routine quotidiana: la prima si ritroverà "vittima" dei suoi sentimenti personali nel pieno di quel periodo turbolento e complicato che è l'adolescenza, il secondo, fino a quel momento prigioniero di una vita priva di stimoli, inizierà a riscoprire sensazioni e interessi che si erano sopiti da tempo. Questo potrebbe non piacere a chi cerca un romance puro, visto che in molti capitoli si ha quasi la sensazione che il rapporto fra i due protagonisti venga messo in secondo piano (evidente soprattutto nell'anime), ma si tratta a mio parere di una critica senza senso proprio per i motivi sopra citati. Tutto questo viene portato avanti, come dicevo senza enfasi e con una naturalezza invidiabile, nel corso dei singoli capitoli del manga, molti dei quali sono episodici e caratterizzati da gag che coinvolgono tutti i personaggi (il modello è quello di <i>Maison Ikkoku</i> di Rumiko Takahashi). Quelli secondari sono caratterizzati in maniera molto semplice, quasi macchiettistica, ma risultano tutti simpatici ed alcuni di loro vengono approfonditi nei volumi più avanzati del manga, quindi onestamente non si può chiedere di più all'autrice.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-stu3Ygw1KOg/Wy_3uau2o7I/AAAAAAAAAKU/zeTFxqPIEn0eXglun7WvHyq0FzIm5TltwCEwYBhgL/s1600/Come_dopo_la_pioggia_010.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="341" data-original-width="310" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-stu3Ygw1KOg/Wy_3uau2o7I/AAAAAAAAAKU/zeTFxqPIEn0eXglun7WvHyq0FzIm5TltwCEwYBhgL/s320/Come_dopo_la_pioggia_010.jpg" width="289" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'autrice è davvero talentuosa in vignette come questa.</td></tr>
</tbody></table>
Un altro aspetto che sto apprezzando moltissimo di <i>Come dopo la pioggia</i> è l'utilizzo ridotto di dialoghi e didascalie, che è funzionale alla comicità di molte situazioni ed è un altro fattore che contribuisce alla naturalezza della serie di cui parlavo prima. Come conseguenza di questa scelta, il coinvolgimento del lettore e lo sviluppo narrativo ricadono maggiormente sul comparto grafico, e anche da questo punto di vista l'opera di Jun Mayuzuki centra in pieno il bersaglio. Lo stile di disegno dell'autrice, pur non brillando per qualità tecnica o compositiva (a volte le proporzioni di alcuni personaggi vanno a farsi benedire), è molto espressivo e adatto al tipo di storia. Reputo particolarmente riuscito il character design, che spazia abilmente fra personaggi femminili graziosi, non solo nell'aspetto ma anche nel vestiario (come Akira stessa o la sua amica Haruka Kiyan), e maschili delle più disparate età, tutti ben tratteggiati e immediatamente riconoscibili. Ma la parte dove l'autrice dà il suo meglio a mio parere è nella realizzazione di vignette di grande impatto, presenti in media in ogni capitolo, molte delle quali sono semplicemente meravigliose e ti fanno venire l'amaro in bocca perché il manga non è stato stampato in un formato più grande. Quella che potete vedere sopra ne è un ottimo esempio, e vi basti pensare che non è neanche lontanamente fra le migliori (quelle non ve le voglio spoilerare).<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-Aem944aIg1c/WzACBuqC-GI/AAAAAAAAAKg/u_ZK-Fbs64YDoUTCHyOpWqn9RywdDrxuACLcBGAs/s1600/tumblr_oysvbgiw0d1tnk2buo7_500.gif" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="266" data-original-width="480" height="221" src="https://2.bp.blogspot.com/-Aem944aIg1c/WzACBuqC-GI/AAAAAAAAAKg/u_ZK-Fbs64YDoUTCHyOpWqn9RywdDrxuACLcBGAs/s400/tumblr_oysvbgiw0d1tnk2buo7_500.gif" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Che colori stupendi! Ma tutti quelli sbrilluccichii erano proprio necessari?</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-HLRlm_6eYo4/WzACBS_ZHDI/AAAAAAAAAKc/3DYyBSRNdN0M3K2bSeyhdbhAGLYhLiTRgCEwYBhgL/s1600/tumblr_p2rx0xvnHC1v6bs4yo1_250.gif" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="265" data-original-width="250" src="https://1.bp.blogspot.com/-HLRlm_6eYo4/WzACBS_ZHDI/AAAAAAAAAKc/3DYyBSRNdN0M3K2bSeyhdbhAGLYhLiTRgCEwYBhgL/s1600/tumblr_p2rx0xvnHC1v6bs4yo1_250.gif" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le facce di Kondo sono davvero buffe.</td></tr>
</tbody></table>
Parliamo un po' dell'anime. Come ho già detto, è costituito da 12 episodi e non adatta l'opera originale per intero (anche perché all'inizio della trasmissione questa era ancora in corso). Nonostante ciò, per i primi 10 episodi l'adattamento animato è fedelissimo e anzi, posso tranquillamente affermare che è superiore al manga in quanto, oltre a riprodurre alla perfezione quello che avviene su carta e a restituire le medesime sensazioni (è il "manga in movimento" in tutto e per tutto), vi aggiunge i bonus del medium audiovisivo. Disegni, colori e animazioni sono puliti e di ottima qualità, non raggiungono chissà quale livello top ma per un'opera del genere non ce n'è bisogno, l'importante è che non abbiano cali degni di nota e francamente nel corso della sua durata non ne ho individuati. I doppiatori sono tutti azzeccati (quello del direttore è in assoluto quello che ho apprezzato di più), ma a mio parere il vero plus dell'anime è costituito dalla colonna sonora, che non presenta nessun brano di qualità eccelsa ma che si integra alla perfezione con tutto il resto e riesce a rendere coinvolgenti e indimenticabili scene che già nel manga sono molto potenti. Gli episodi 11 e 12, come vi ho anticipato, deviano leggermente dalla fonte e danno alla serie un finale originale sul quale, nonostante l'ottimo risultato e la bellezza di una sequenza in particolare dell'ultimo episodio, ho qualche riserva. Quello che succede in queste due puntate infatti è ben scritto e dà all'opera una conclusione soddisfacente ma mi è sembrato un po' brusco, a mio parere si poteva utilizzare almeno un episodio in più per sviluppare meglio l'ultima parte. Nonostante questo piccolo difetto, qualora non dovessero mai realizzare una seconda stagione per coprire i restanti volumi del manga, l'anime possiede una sensazione di assoluta compiutezza che non è facile da trovare nell'odierno panorama, dominato da adattamenti monchi di manga e light novel che non si concluderanno mai.<br />
<br />
Passiamo adesso ad un aspetto del quale tengo molto a parlare, a costo di scontentare alcuni potenziali lettori (d'altronde mica possono piacere a tutti i miei commenti): la qualità dell'edizione italiana. <u style="font-weight: bold;">DISCLAIMER:</u> non sono un esperto di editoria, tipografia e processi/materiali di stampa, ma seguo questo mondo da un discreto numero di anni, sufficienti per poterci capire qualcosa, e possiedo oramai talmente tanti libri e fumetti nelle più disparate edizioni da capire, in qualità di consumatore, quando un lavoro è fatto bene e quando è fatto male. Direi che non ci vuole un genio per intuire che qui ci troviamo nel secondo caso. Mi duole affermarlo, ma <i>Come dopo la pioggia</i> rappresenta il peggio, anzi forse il picco (negativo), della qualità materiale delle pubblicazioni Star Comics nel nostro paese. A me piace supportare gli editori italiani, e quasi sempre propendo per l'acquisto della versione italiana di un manga (in generale di un fumetto) anche se all'estero nella maggioranza dei casi posso trovare edizioni di migliore qualità o convenienza, ma questo editore ce la sta mettendo veramente tutta per farmi cambiare idea. La qualità dei materiali delle edizioni di fascia medio-bassa di Star Comics (cioè il 90% del suo catalogo) negli ultimi anni si è abbassata parecchio, è un dato di fatto ed è sicuramente una conseguenza della crisi che questo settore sta vivendo, però non giustifica in alcun modo la netta insufficienza che assegno ai volumi italiani di questa serie. Il primo in particolare è una cosa scandalosa: tutta la prima tiratura (non ho idea se sia stato ristampato o meno) è caratterizzata in molte pagine da macchie e sbavature dell'inchiostro che evidentemente è stato caricato troppo durante il processo di stampa. E' andata meglio con i volumi successivi, alcuni dei quali non presentano problemi di questo tipo, ma siamo sempre su livelli medio-bassi e comprare un volume in fumetteria con il timore di doverlo tornare a cambiare se si tratta di una copia fallata non è mai bello (e non dimentichiamoci che c'è chi li acquista su Internet). Anche la qualità della carta non è il massimo: sottile, ruvida, spesso dall'odore sgradevole, lascia intravedere il contenuto della pagina sul retro, e si deforma al minimo contatto con le dita della mano. Il sottoscritto di solito maneggia i fumetti che legge con la massima cura ma con i volumi di questo editore devo veramente usare i guanti di velluto per non rovinarli. Questo come dicevo è un problema comune con la maggior parte delle altre pubblicazioni Star Comics quindi c'ho fatto l'abitudine, non mi aspetto un cambio di rotta nei prossimi mesi ed è sempre meglio averli così che non pubblicati, poi sia chiaro i volumi non sono illeggibili e non ti si sfaldano quando li apri, altrimenti non sarei riuscito a scrivere questo post (e nel caso, avrei usato ben altri toni). Ma vedere un ottimo catalogo manga trattato in questo modo mi lascia una profonda amarezza, e non dimentichiamoci che si tratta di un editore che recentemente ha compiuto trent'anni di attività!</div>
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<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-LK6AvTa7ByU/Wy9iZ4SlIGI/AAAAAAAAAJs/btR9duUAWuMJ_yHa0AOTriK3gt8-fcw6QCLcBGAs/s1600/dWIATRq.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="225" src="https://2.bp.blogspot.com/-LK6AvTa7ByU/Wy9iZ4SlIGI/AAAAAAAAAJs/btR9duUAWuMJ_yHa0AOTriK3gt8-fcw6QCLcBGAs/s400/dWIATRq.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La faccia che farebbe Akira se scoprisse come sta venendo trattata la serie nel nostro paese.</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Bene, concluso questo sproloquio (che avevo proprio il bisogno di esternare XD ), passiamo alle considerazioni finali. <i>Come dopo la pioggia</i> è in definitiva un manga sentimentale-slice of life delizioso, che consiglio caldamente a tutti quelli che cercano una storia d'amore originale, appassionante e imprevedibile, e che proprio per questo motivo potrebbe piacere molto anche a chi non si è mai avvicinato al genere oppure lo detesta con tutto il suo cuore per via dell'abbondanza di cliché e trame copia-incolla in opere simili. Infatti mi ha fatto molto piacere constatare come l'anime (che merita allo stesso modo) sia stato apprezzato anche da molti miei amici, e utenti in generale, poco avvezzi a questo tipo di serie e che non conoscevano il manga. Nonostante non sia perfetto, e nonostante gli evidenti difetti dell'edizione italiana che vi ho appena elencato, se avete voglia di feels amorosi e vi sentite come un'adolescente in piena pubertà dovete dare assolutamente una possibilità a questa serie.</div>
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<br /></div>
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Voto (manga): <b>8/10</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Voto (anime): <b>8/10</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b><br /></b></div>
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Vi lascio questi due link:</div>
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<br /></div>
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<a href="https://mymillenniumpuzzle.blogspot.com/2018/05/post-pigro-tripletta-di-anime-per-ogni.html" target="_blank">Post pigro: tripletta di anime per ogni occasione!</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.animeclick.it/news/74763-la-pioggia-negli-anime-elemento-fondamentale-in-moltissime-scene-cult-contiene-spoiler" target="_blank">La pioggia negli anime, un elemento fondamentale</a></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il primo contiene un commento all'anime fatto dalla mia carissima amica Millefoglie sul suo blog, il secondo è un articolo di Animeclick che contiene un bel video sull'utilizzo della pioggia nell'anime :-)</div>
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<b><br /></b></div>
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<b><br /></b></div>
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Prossimo commento approfondito (che spero di farvi avere entro fine luglio):</div>
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<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-ksAe0rZzZGk/Wy9jgOFjcgI/AAAAAAAAAJ4/EcoQrSOJ4MwI6OSlnl4AWmqzqUsNvT8VACLcBGAs/s1600/2YYpXzo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="783" data-original-width="1024" height="305" src="https://3.bp.blogspot.com/-ksAe0rZzZGk/Wy9jgOFjcgI/AAAAAAAAAJ4/EcoQrSOJ4MwI6OSlnl4AWmqzqUsNvT8VACLcBGAs/s400/2YYpXzo.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dai, questo è facile da indovinare!</td></tr>
</tbody></table>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
L'Ammiragliohttp://www.blogger.com/profile/05453637628039677124noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7617213246805479496.post-16996417229542215562018-05-03T04:12:00.002-07:002019-04-30T23:53:46.848-07:00[Raccolte Tematiche] Le novità manga di inizio 2018<div style="text-align: justify;">
Gli impegni si accumulano, la roba da vedere/leggere/giocare idem, il tempo (e anche la voglia, nel caso di questo post) è poco e quindi il risultato non può che essere uno solo: tutti i programmi che faccio vanno a farsi benedire ^^ Ecco quindi che questo nuovo post giunge con un ritardo assurdo rispetto ai piani che avevo stilato, ma per fortuna non ho nessuno che mi corre dietro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quella che oggi vi faccio è <b>una breve panoramica sulle novità manga di questi primi mesi del 2018 da me lette </b>(quasi tutte infatti hanno uno-due volumi all'attivo qui in Italia), sperando vi sia d'aiuto nella scelta di nuovi titoli interessanti e promettenti, e che assieme ai post precedenti vi darà un'idea abbastanza completa di quelli che sono i miei gusti :-) Non credo proprio tuttavia che rifarò in futuro una cosa del genere, è stata un esperimento che non mi ha convinto fino in fondo, ed i motivi sono principalmente due: 1) i commenti e le recensioni sintetiche preferisco lasciarli a social e forum, mentre qui sul blog se parlo di qualcosa è meglio se lo faccio bene e in maniera esaustiva; 2) la lunghezza del post XD</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E visto che non voglio allungarlo ulteriormente, cominciamo. Vi parlerò di ciascun manga in ordine di gradimento crescente, quindi finita la frase troverete quello che mi ha convinto di meno (in questo pool, ovvio) e in fondo quello che mi è piaciuto di più.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-FQ-tgJe_Yrs/WuiEMa0OK5I/AAAAAAAAAHY/nIXkDxWhnysCGY_BFfAX3QwXTA7LtE8SQCLcBGAs/s1600/Aoi_Tori_Wakuraba-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="557" data-original-width="400" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-FQ-tgJe_Yrs/WuiEMa0OK5I/AAAAAAAAAHY/nIXkDxWhnysCGY_BFfAX3QwXTA7LtE8SQCLcBGAs/s320/Aoi_Tori_Wakuraba-cover.jpg" width="228" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Iniziamo con <b style="font-style: italic;">L'uccellino azzurro</b><u style="font-style: italic;">,</u> un'interessante opera drammatica scritta dall'autore Takashi Murakami (lo stesso di <i>Il cane che guarda le stelle</i>) nell'immediato periodo dopo il terremoto del 2011 e il disastro di Fukushima, che si interroga su temi come vita, morte, speranza e sopportazione, roba leggera quindi E lo fa attraverso due storie brevi (di tre e cinque capitoli rispettivamente), separate come contenuto ma collegate in quanto condividono lo stesso setting e gli stessi personaggi (si tratta infatti del medesimo nucleo familiare), che hanno come protagoniste due condizioni estremamente invalidanti dell'essere umano: lo stato vegetativo e la demenza senile. Se l'autore da un lato riesce perfettamente a trattare questi temi senza risultare mai pesante o troppo melodrammatico, anzi li affronta con una sorprendente e piacevole leggerezza, dall'altro secondo me fallisce nel coinvolgere il lettore. O almeno è quello che è successo con me: l'opera infatti mi ha lasciato un po' freddino e terminata la lettura ho pensato "Tutto qui?" e mi ero già dimenticato tutto o quasi. Forse sono io che ho esigenze troppo elevate con drammi di questo tipo, ma ahimè è andata così. Lo stile di disegno dell'autore poi non mi piace proprio, soprattutto i volti dei personaggi, troppo imperfetti ed abbozzati. Non merita assolutamente il formato 17x24 che gli ha riservato Dynit nell'edizione italiana, e alla luce del prezzo elevato mi sento di consigliare quest'opera solo agli amanti del genere più navigati. Non mi pento comunque di averla acquistata e letta e di aver supportato l'editore, preferisco mille volte leggere opere di questo tipo e rimanere parzialmente deluso piuttosto che spendere meno e accontentarmi delle ciofeche mainstream che stanno uscendo negli ultimi anni (qualcuno ha detto Planet Manga?). Voto: <b>6,5/10</b></div>
<div style="text-align: justify;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-jmDYoUETakE/WuiEcw8ODMI/AAAAAAAAAHg/wDjTGagI36cx8MZ2wcWkgYmsQAqIfxKBwCLcBGAs/s1600/Tokyo_Alien_Brothers-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="509" data-original-width="350" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-jmDYoUETakE/WuiEcw8ODMI/AAAAAAAAAHg/wDjTGagI36cx8MZ2wcWkgYmsQAqIfxKBwCLcBGAs/s320/Tokyo_Alien_Brothers-cover.jpg" width="220" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Proseguiamo con il primo volume di <i style="font-weight: bold;">Tokyo Alien Bros. </i>(al momento in cui scrivo è già uscito il secondo su tre, ma non l'ho ancora letto), manga del giovane autore Keigo Shinzo che narra le disavventure quotidiane di due alieni mandati in ricognizione sul nostro pianeta per verificare la sua abitabilità. Carino, fa parte della categoria "Alieni che arrivano sulla Terra e cercano di abituarsi alle abitudini e alla logica umana con risultati esilaranti", le 200 pagine scorrono piacevoli e la lettura non mi ha mai annoiato. Ricorda molto, per atmosfera e umorismo, il manga <i>Saint Young Men</i>, mentre il tratto dell'autore sembra una versione più mainstream di quello di Taiyo Matsumoto, a testimonianza delle molteplici influenze. Nel complesso però non mi ha fatto impazzire, certe situazioni sanno un po' troppo di già visto, ma è solo il primo volume quindi vediamo come prosegue. Sull'edizione italiana valgono più o meno i discorsi fatti per <i>L'uccellino azzurro</i>, visto che anche questo fa parte della medesima, promettente collana Showcase che Dynit ha iniziato a pubblicare di recente: volume di grande formato e copertina ruvida al tatto, peccato solo per la carta trasparente e per il prezzo eccessivo (12-13 € erano più giusti invece di 17 €). Voto: <b>6,5/10</b></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-xRS1jhyplIY/WuiFMDmPBNI/AAAAAAAAAHs/3i81BYgtG6kG6Y1AMhYLnWw-48ITf1GKgCLcBGAs/s1600/Ore_monogatari-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="609" data-original-width="400" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-xRS1jhyplIY/WuiFMDmPBNI/AAAAAAAAAHs/3i81BYgtG6kG6Y1AMhYLnWw-48ITf1GKgCLcBGAs/s320/Ore_monogatari-cover.jpg" width="210" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Passiamo adesso a <i style="font-weight: bold;">My Love Story</i>, che quasi tutti conoscono con il titolo giapponese <i style="font-weight: bold;">Ore Monogatari</i>, uno shojo (manga per ragazze adolescenti, ndr) che narra le vicende del buffo Takeo, un ragazzo delle superiori dall'aspetto imponente ma dall'animo ingenuo e gentile che un giorno, dopo aver salvato una ragazza di un altro istituto, Yamato, dalle molestie di un perveritito, inizia con quest'ultima una relazione. Non ho mai letto uno shojo "classico" in vita mia quindi ho deciso di dare una chance a questo, basandomi sugli ottimi pareri e soprattutto sul fatto che si discostava in molti punti dagli stilemi tipici del genere. E mi è piaciuto, senza alcun dubbio il protagonista gorillone è la marcia in più di questo manga (le sue facce sono troppo divertenti), ma ho apprezzato anche la messa alla berlina di molti stereotipi dello shojo medio, come per esempio con il personaggio di Suna, il migliore amico di Takeo. Buoni i disegni ma non riuscirò mai a digerire gli sbrilluccichii e gli sfondi poco dettagliati che si vedono sempre in queste opere, è un mio limite me ne rendo conto. Proseguo sperando non diventi ripetitivo. Buona l'edizione Star Comics, qualità della carta e dell'inchiostro a parte (ma oramai ci siamo abituati). Voto: <b>7/10</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-3tz2INUPt20/WuiFfej86JI/AAAAAAAAAH0/3yljRRG1kAsam68N9kNhGxEv8FYv3CzDgCLcBGAs/s1600/Shimanami_tasogare-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="557" data-original-width="400" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-3tz2INUPt20/WuiFfej86JI/AAAAAAAAAH0/3yljRRG1kAsam68N9kNhGxEv8FYv3CzDgCLcBGAs/s320/Shimanami_tasogare-cover.jpg" width="229" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Promosso alla grande anche <i style="font-weight: bold;">Oltre le onde</i>, adattamento italiano del titolo originale <i style="font-weight: bold;">Shimanami Tasogare</i>. L'opera in questione parla dello studente Tasuku Kaname che, dopo essersi trasferito e nella disperazione più totale che possa essere stato scoperto che è gay, tenta il suicidio ma viene "salvato" dall'apparizione di una donna misteriosa che lo invita a frequentare il luogo da lei gestito, appartato in cima a una collina, frequentato da molte persone con problematiche simili alle sue. Un buonissimo esordio per quella che è una promettente e delicata storia di stampo slice of life su tematiche LGBT (oltre al protagonista appare infatti una coppia di lesbiche) e in generale sull'isolamento, sull'accettazione e sulle scelte di vita. I disegni dell'autrice Yuhki Kamatani non brillano per qualità tecnica ma sono molto espressivi e adatti al contesto, e vengono valorizzati dall'ottima edizione (come sempre) in formato 13x18 di J-Pop, peccato solo per qualche piccolo refuso. Proseguo fiducioso, augurandomi solo che il melodramma non prenda il sopravvento. Voto: <b>7,5/10</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-hxufchfGtGg/WuiF0lH6OSI/AAAAAAAAAIE/Rrjd-6xUC9khml3AZ69nBzV6kbJpS1lAwCEwYBhgL/s1600/The_Promised_Neverland-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="538" data-original-width="400" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-hxufchfGtGg/WuiF0lH6OSI/AAAAAAAAAIE/Rrjd-6xUC9khml3AZ69nBzV6kbJpS1lAwCEwYBhgL/s320/The_Promised_Neverland-cover.jpg" width="237" /></a></div>
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Arriviamo adesso a quella che è l'opera più mainstream fra quelle di cui vi parlo in questo post, nonché l'unica della quale ho già letto il secondo volume uscito (con il terzo in arrivo questo mese). Sto parlando di <i style="font-weight: bold;">The Promised Neverland</i>, il manga rivelazione di Shonen Jump (la celebre rivista su cui sono stati pubblicati Dragon Ball, Naruto e moltissimi altri successi manga) scritto da Kaiu Shirai e disegnato da Posuka Demizu, artista di cui adoro troppo lo stile e la creatività. Il manga in questione si discosta molto, per tema e genere, dai canoni tipici di Shonen Jump, in quanto è un horror che narra le vicende di un gruppo di bambini orfani, fra cui spiccano Norman, Ray ed Emma (i tre protagonisti), che vivono una vita all'apparenza felice e spensierata all'interno di una magione, accuditi dalle cure e dalle attenzioni della loro amorevole "mamma", ma che ben presto dovranno fare i conti con la dura, anzi durissima verità. Nonostante le premesse <i>The Promised Neverland</i> abbandona quasi subito il genere horror e diventa più che altro un fantasy d'azione dominato dalla strategia, immaginatevelo infatti come una fusione fra <i>Death Note </i>(per via della notevole enfasi posta sulla logica e sui ragionamenti) e <i>L'attacco dei giganti</i> (per le caratteristiche del setting ed i numerosi misteri). Al netto di alcuni dei difetti tipici degli shonen della rivista su cui è pubblicato (l'elevata verbosità, il buonismo di alcuni personaggi, qualche ingenuità di scrittura) si tratta di un esordio davvero notevole, ben scritto e appassionante, che non annoia ed anzi invoglia a proseguire. Ha tutte le carte in regola per diventare il miglior manga di Shonen Jump da un bel po' di anni a questa parte. Un gran bel colpo per J-Pop che si è assicurata la pubblicazione italiana. Voto: <b>7,5/10</b></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ognFOpc6l_E/WuiF8Rr9m2I/AAAAAAAAAIA/ukOVuEfE3l0JQG1_3ZQq312J2-jdYi9PwCLcBGAs/s1600/Hataraku_Saibou-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="554" data-original-width="400" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-ognFOpc6l_E/WuiF8Rr9m2I/AAAAAAAAAIA/ukOVuEfE3l0JQG1_3ZQq312J2-jdYi9PwCLcBGAs/s320/Hataraku_Saibou-cover.jpg" width="231" /></a></div>
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Proseguiamo ed ecco un altro shonen, <i style="font-weight: bold;">Cells at Work!</i> (in originale <b><i>Hataraku Saibou</i></b>) di Akane Shimizu, pubblicato da Star Comics. Al momento del suo annuncio durante il Lucca Comics and Games 2017 non conoscevo proprio quest'opera, ma il tema (il corpo umano versione manga-battle shonen) e gli inevitabili rimandi alla celebre serie d'animazione francese <i>Siamo fatti così</i> che ha segnato l'infanzia della mia generazione, nonché alcuni pareri positivi raccolti in rete, mi hanno convinto a provare almeno il primo volume. Non pensavo che sarebbe stato capace di divertirmi così tanto! Si piazza di sicuro fra gli shonen più originali degli ultimi anni (assieme al già citato <i>The Promised Neverland</i>), alcune soluzioni adottate dall'autrice per caratterizzare l'aspetto ed il comportamento delle varie cellule del corpo umano sono infatti semplicemente geniali. Questo primo volume contiene quattro capitoli ognuno dei quali è dedicato ad un "combattimento" fra le cellule del corpo e alcune malattie/infezioni (nell'ordine: infezione batterica, allergia, influenza, ferita con conseguente entrata di corpi estranei) dove le prime sono personificate unendo i tratti tipici del manga per ragazzi contemporaneo ad elementi caratteriali che rispecchiano la loro reale funzione all'interno del nostro organismo. Il risultato è intrigante e piacevole, niente male per una debuttante Tra i difetti segnalo la logorrea tipica del genere (anche se meno marcata rispetto a un qualsiasi shonen di Jump per intenderci, e in parte giustificata dal contesto) e alcune ingenuità che non ho apprezzato. Si è sicuramente guadagnato la lettura di un altro paio di volumi, ma il rischio ripetitività è dietro l'angolo per cui tengo le aspettative moderate. Voto: <b>7,5/10</b></div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-S8fPSRCTSA8/WuiGcq3CFDI/AAAAAAAAAIM/w6EmIMThyE4w-IEQyg4ApI4I_6BTpA9BwCLcBGAs/s1600/Chiisakobee-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="552" data-original-width="400" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-S8fPSRCTSA8/WuiGcq3CFDI/AAAAAAAAAIM/w6EmIMThyE4w-IEQyg4ApI4I_6BTpA9BwCLcBGAs/s320/Chiisakobee-cover.jpg" width="231" /></a></div>
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La "parte alta" della classifica (se vogliamo chiamarla così) è inaugurata da <i style="font-weight: bold;">Chiisakobe </i>di Minetaro Mochizuki, adattamento in chiave moderna del romanzo storico di Yamamoto Shuguro, pubblicato da J-Pop in una lussuosa edizione di grande formato (15x21) e con sovraccoperta di alta qualità. Sono previsti in totale quattro volumi. Mi ha fatto troppo strano constatare che si tratta dello stesso autore di <i>Dragon Head</i>, sono due stili di disegno praticamente opposti (anche se si nota che il tratto è lo stesso). Ed il tratto preciso, misurato ed essenziale, quasi "plasticoso" (in un'accezione per nulla negativa) è proprio il punto di forza di quello che si prospetta come un promettente slice of life dai toni lievemente drammatici e con il protagonista Shigeji, giovane carpentiere che ha perso in un incendio sia i genitori che l'impresa edile del padre, abbastanza atipico per i canoni manga a causa del suo aspetto (a memoria non credo di averne mai visto uno così barbuto) e dei suoi modi molto diretti e schietti. I personaggi sono tutti ben caratterizzati e la storia non è mai pesante grazie anche ai dialoghi ridotti. Promosso, attendo con trepidazione la lettura del secondo volume. Voto: <b>8/10</b></div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-caPwU07TJLM/WuiGsA3KblI/AAAAAAAAAIU/mgGtA5vJBSItECPalXLCKMLgTQ1rKMHpQCLcBGAs/s1600/La_Pomme_Prisonniere-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="577" data-original-width="400" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-caPwU07TJLM/WuiGsA3KblI/AAAAAAAAAIU/mgGtA5vJBSItECPalXLCKMLgTQ1rKMHpQCLcBGAs/s320/La_Pomme_Prisonniere-cover.jpg" width="221" /></a></div>
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Quella di cui vi parlo adesso è l'opera senza dubbio più stravagante della lista, ovvero <i style="font-weight: bold;">La Pomme Prisonnière </i>di Kenji Tsuruta. Per chi non lo conoscesse, Tsuruta è uno degli autori e disegnatori più noti ed apprezzati dell'underground giapponese, quindi è di nicchia persino per loro. Ha uno stile immediatamente riconoscibile sia per la narrativa, criptica e priva di un vero e proprio filo conduttore, sia per la parte grafica, caratterizzata spesso e volentieri da donne, anzi ragazze nude (in modo mai provocante) che rappresentano l'adolescenza innocente e, a volte, perduta. Tutto questo lo ritroviamo anche in <i>La Pomme Prisonnière</i> che altro non è, come si evince dall'indice e dalla postfazione dell'autore a fine volume, che una raccolta di vari episodi pubblicati su rivista slegati fra loro come continuità ma uniti da tre temi: nudità, gatti e rovine. In particolare, l'ambientazione è una affascinante versione alternativa di Venezia. Il risultato è un volume molto piacevole e interessante, caratterizzato da una quasi totale assenza di dialoghi e che si legge tutto d'un fiato, ma che però in fin dei conti è indirizzato solo ai fan dell'autore e in generale a chi vuole esplorare il mondo del manga underground. Insomma, non tutti potrebbero amarlo o anche solo apprezzarlo. Io l'ho fatto ;-) Speriamo faccia un minimo di vendite così ci porteranno altre opere dell'autore, non come ha fatto Planet Manga con la povera Emanon. Voto: <b>8/10</b></div>
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-Fj4ldZM7rv8/WuiG9s5ZBOI/AAAAAAAAAIc/jWL1srujBbMGzjcsmMeI2uyd9LFUSD_egCLcBGAs/s1600/Made_in_Abyss-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="552" data-original-width="400" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-Fj4ldZM7rv8/WuiG9s5ZBOI/AAAAAAAAAIc/jWL1srujBbMGzjcsmMeI2uyd9LFUSD_egCLcBGAs/s320/Made_in_Abyss-cover.jpg" width="231" /></a></div>
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Sul gradino più basso del podio delle novità manga di inizio 2018 troviamo uno dei manga rivelazione dello scorso anno, esploso dopo il grande successo dell'adattamento animato. Sto parlando di <i style="font-weight: bold;">Made in Abyss</i> di Akihito Tsukushi, uno dei seinen più originali e sorprendenti che mi sia capitato di vedere da un bel po' di tempo a questa parte. La trama è molto semplice, ed è ambientata in un mondo fantastico dove un'enorme voragine chiamata "L'Abisso" è l'ultimo posto inesplorato del pianeta, e nelle cui profondità si nascondono creature ripugnanti e reliquie del passato. La protagonista Rico, una bambina orfana vivace e sognatrice, un giorno scopre un misterioso bambino di nome Reg, che si rivela essere un robot, e con lui decide di partire per un'avventura che li spingerà fino ai livelli più profondi dell'Abisso. Mi risulta molto, ma veramente molto difficile parlare di quest'opera in maniera sintetica, perché le cose da dire sono tante ed infatti credo proprio che prima o poi (quando saranno usciti più volumi del manga da noi) gli dedicherò un post approfondito. In questa sede posso solo dirvi che <i>Made in Abyss</i> è un'opera davvero meritevole e che consiglio a tutti, per la quale non bisogna farsi trarre inganno dal character design "puccioso", simil-chibi dei personaggi e dalle premesse molto shonen, perché come atmosfera e maturità è un seinen a tutti gli effetti, caratterizzato da una discreta dose di violenza e scene poco adatte ai deboli di stomaco. Atmosfera adulta e opprimente alla quale contribuiscono i meravigliosi (non trovo altro aggettivo per descriverli) disegni in scala di grigi dell'autore, ogni pagina è una piccola opera d'arte, che rendono a meraviglia nell'edizione italiana di grande formato (15x21, come quella giapponese) proposta da J-Pop, che pecca solo nella sovraccoperta troppo plasticosa. Gli assegno un voto appena sotto l'eccellenza ma solo perché mi limito a valutare il primo volume, vi posso già anticipare che fino a dove sono arrivato col materiale inedito il mio giudizio è ancora più entusiastico. Voto: <b>8,5/10</b><br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-SECoVCCEiUQ/WuiHFb9nKqI/AAAAAAAAAIg/ZfQlcWEOmAcH2LNXa-xrXlGurJEL4awbACLcBGAs/s1600/Kakukaku_shikajika-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="549" data-original-width="400" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-SECoVCCEiUQ/WuiHFb9nKqI/AAAAAAAAAIg/ZfQlcWEOmAcH2LNXa-xrXlGurJEL4awbACLcBGAs/s320/Kakukaku_shikajika-cover.jpg" width="233" /></a></div>
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Sul secondo gradino del podio metto <i style="font-weight: bold;">Disegna!</i>, adattamento italiano del complicato titolo originale <i style="font-weight: bold;">Kakukaku Shikajika</i>, di Akiko Higashimura. Avevo letto solo belle cose su quest'opera, vincitrice del Manga Taisho nel 2015, ma questo primo volume ha ampiamente superato le mie aspettative e voglio già il secondo! Il manga in questione è un'opera autobiografica in cui la Higashimura racconta la sua vita e la sua crescita personale quando era ancora una liceale giovane, ingenua e sognatrice che voleva entrare in un'accademia di belle arti e diventare una disegnatrice di shojo, e di come l'incontro con un rigido e inflessibile maestro di pittura le abbia cambiato la carriera. L'autrice è bravissima a raccontare le sue esperienze, le sue aspirazioni ed il suo scontro con la dura realtà senza risultare mai noiosa o retorica, anzi nonostante l'elevata mole di testo non ci si annoia mai ed i personaggi (realmente esistiti, ma di sicuro almeno in parte romanzati) sono tutti caratterizzati alla perfezione, in particolare il severo (ma sotto sotto dal cuore tenero) Maestro Hidaka. Anche qui, edizione J-Pop lussuosa e di grande formato (ma devo segnalare la carta un po' trasparente) che valorizza ancora di più l'opera. Voto: <b>9/10</b><br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/--IFzcIGIpYw/Wuouoxvf71I/AAAAAAAAAI0/WYMAVy7g38YSOgDVVCzJ0Nvq2Zwv675UACLcBGAs/s1600/Chou_no_Michiyuki-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="585" data-original-width="400" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/--IFzcIGIpYw/Wuouoxvf71I/AAAAAAAAAI0/WYMAVy7g38YSOgDVVCzJ0Nvq2Zwv675UACLcBGAs/s320/Chou_no_Michiyuki-cover.jpg" width="218" /></a></div>
Siamo arrivati alla fine! La novità manga che più ho apprezzato in questo inizio 2018 è <i style="font-weight: bold;">L'ultimo volo della farfalla </i>(in originale <b><i>Chou no Michiyuki</i></b>) di Kan Takahama. L'opera in questione, ambientata nel XIX secolo nel distretto di Maruyama a Nagasaki, narra la storia di una celebre cortigiana di alto rango e della sua particolare relazione con un uomo malato, rapporto che cela molti segreti. Splendido! Un piccolo capolavoro di poesia e semplicità che sembra stato creato apposta per piacermi, un volume unico di 8 capitoli che mi ha talmente preso da leggerlo in poco più di un'ora. Le varie componenti di quest'opera sono come ingranaggi ben progettati e collocati minuziosamente all'interno di un meccanismo ben oliato che funziona alla perfezione: la storia semplice, coinvolgente e con personaggi ottimamente caratterizzati nel giro di poche vignette; l'ammirevole ricostruzione storica, si percepisce proprio in ogni pagina (e nella postfazione a fine volume) tutto l'entusiasmo e la cura che l'autrice ha messo nelle ricerche e nella documentazione per rendere il setting quanto più credibile possibile; ma soprattutto gli splendidi disegni, molto dettagliati e caratterizzati da un uso affascinante della scala di grigio e da giochi di luci e ombre che li rendono incredibilmente caldi ed avvolgenti, mi ci è solo voluto un po' per abituarmi ai volti ma per il resto sono perfetti, e rendono a meraviglia nell'edizione italiana di Dynit (anche qui un po' sovrapprezzo). L'unico difetto che ci trovo... è che finisce troppo presto! Mi ero talmente affezionato alla storia, all'atmosfera e ai personaggi che arrivare all'ultima pagina è stato un colpo al cuore. Leggerò volentieri altre opere dell'autrice dovessero portarle in Italia. Voto: <b>9/10</b><br />
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Bene, se siete arrivati in fondo a questo post, complimenti ^_^ O non avevate un caspio da fare, o siete dei veri appassionati di manga come il sottoscritto, e in tal caso spero che questa mia panoramica vi abbia aiutato a scegliere uno dei vostri prossimi acquisti, o anche solo messo curiosità. Stay tuned per il prossimo aggiornamento!<br />
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<b>N.B: </b><i>L'uccellino azzurro </i>e <i>L'ultimo volo della farfalla</i> sono stati recensiti anche dalla mia carissima amica Caroline Preston nel suo blog, rispettivamente a <a href="http://blogcaroline85.blogspot.it/2016/01/mes-lectures-en-francais-pt3.html">questo</a> e a <a href="http://blogcaroline85.blogspot.it/2018/01/le-dernier-envol-du-papillon-di-kan.html">questo</a> link 😄</div>
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L'Ammiragliohttp://www.blogger.com/profile/05453637628039677124noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-7617213246805479496.post-2705897099982266142018-03-25T05:57:00.000-07:002018-05-27T03:14:08.985-07:00[Flash Review] Che Kuro!<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-GkpcHCN3cfU/Wrarhsd-L6I/AAAAAAAAAFw/YQnXqJhfzYo2RfpF56DdDALk15hnNR0RgCLcBGAs/s1600/Kuro-manga.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="412" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-GkpcHCN3cfU/Wrarhsd-L6I/AAAAAAAAAFw/YQnXqJhfzYo2RfpF56DdDALk15hnNR0RgCLcBGAs/s320/Kuro-manga.png" width="218" /></a></div>
Quello che mi accingo a recensire in questo secondo post breve del mio blog è un manga che mi ha veramente sorpreso e che costituisce una delle novità più interessanti degli ultimi mesi, se non anni, pubblicate sul suolo italico. E che consiglio a tutti gli appassionati di questo medium anche solo per la sua sorprendente originalità, nonché brevità (fate conto che me lo sono letto tutto in un pomeriggio).<br />
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Sto parlando di <b><i>Kuro</i> </b>(termine che in giapponese signfica "nero"), un manga seinen scritto e disegnato da <i>Somatou</i> sulla rivista <i>Tonari no Young Jump </i>di <i>Shueisha</i>. Iniziata nel 2011 e conclusasi nel 2016, l'opera in questione è una miniserie in tre volumi (abbastanza corti, più o meno 120-130 pagine l'uno) recentemente portata in Italia dall'editore <i>J-Pop</i>, quello che in assoluto mi sta dando più soddisfazioni in questi ultimi mesi, dopo essere stata annunciata online lo scorso anno. L'edizione italiana vede i tre volumi del manga pubblicati in formato tascabile 12x17 cm all'interno di un box raccoglitore, molto pratico ed elegante, al prezzo totale di copertina di 20,70 €. Come da tradizione dell'editore, i volumi sono acquistabili anche separatamente al prezzo di 6,90 € ciascuno (che molti potrebbero trovare esagerato ma faccio notare che questo è un manga a colori), e al momento in cui scrivo questo post il terzo deve ancora uscire, si può trovare solo all'interno del box.<br />
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La trama iniziale di Kuro è molto semplice e lineare, e ci parla di questa ragazzina di nome Coco che vive da sola all'interno di una sconfinata magione assieme al suo gatto nero Kuro (che fantasia), occupandosi dei doveri quotidiani, tra cui le spese in città e lo studio assieme a una maestra che si reca regolarmente presso la sua dimora, e divertendosi con il suo animale domestico. Se la cosa vi sembra abbastanza normale, beh sappiate che... nulla, non voglio anticiparvi assolutamente alcun dettaglio di quelli che sono la vera trama ed il vero mondo di Kuro perché non voglio rovinarvi il godimento, a tale scopo anche le immagini di anteprima in questo post sono poche come potete notare (due, esclusa la copertina del primo volume) e senza alcuno spoiler. Posso solo dirvi che già dopo qualche capitolo emergono in maniera evidente tutte le peculiarità del setting e l'originalità di molte soluzioni adottate dall'autore (o autrice, non si sa con certezza) nel raccontare quella che sostanzialmente è una bellissima favola gotica sul tema dell'amicizia, sia fra persona e animale che fra persona e persona.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-OzqJDhZFTys/Wra4ONkijxI/AAAAAAAAAGA/uNA9H0Tdh6Az9SC09ZHcnRbaFN0mDVKIQCLcBGAs/s1600/m079.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1236" data-original-width="860" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-OzqJDhZFTys/Wra4ONkijxI/AAAAAAAAAGA/uNA9H0Tdh6Az9SC09ZHcnRbaFN0mDVKIQCLcBGAs/s400/m079.jpg" width="277" /></a></div>
L'originalità di cui parlo si ha sia a livello di contenuto che a livello di forma, ed è sicuramente la seconda che salta subito all'occhio non appena si prende in mano un volume. Come ho già anticipato, le pagine di Kuro possiedono una caratteristica che non si vede spesso nei fumetti giapponesi: sono a colori. O meglio, i primi due volumi sono metà a colori e metà in bianco e nero, il terzo addirittura 3/4 a colori e il resto in B/N. Il motivo di questa singolare suddivisione è legato, da quel che ho capito a lettura terminata (non so se vi siano dei motivi più profondi), al fatto che le pagine a colori costituiscono la storia principale, quelli in bianco e nero invece sono dei capitoli extra, slegati dal filone centrale, che però tanto "extra" non sono in quanto contengono rivelazioni importanti sul passato di molti personaggi e su molti aspetti del mondo di Kuro. Un'altra peculiarità delle parti a colori è la loro organizzazione: i capitoli infatti sono le pagine stesse, nel senso che ogni pagina a colori costituisce un'unità a se stante che ha senso compiuto e che può essere letta indipendentemente da quella precedente e quella successiva, anche qualora dovesse essere legata ad esse per motivi di storia. Mi rendo conto che è un aspetto molto difficile da spiegare a parole e che potrebbe lasciare basiti tutti quelli che mi stanno leggendo e che sono abituati a qualcosa di più "classico", l'unica cosa che posso dirvi è: provate per credere, prendete in mano un volume e capirete subito quello di cui sto parlando. E' un'altra caratteristica che rende Kuro molto affascinante, e che denota una notevole maestria e conoscenza del medium fumettistico.<br />
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L'utilizzo dei colori è senza alcun dubbio uno dei pregi più evidenti del lato artistico dell'opera, e faccio notare che si tratta di disegni concepiti appositamente in questo modo, ovvero che non siamo in uno di quei casi in cui le tavole sono state pubblicate originariamente in bianco e nero con i colori aggiunti a posteriori (cosa che va fin troppo di moda negli ultimi anni, vedi le edizioni full color di Naruto e Dragon Ball). Il risultato è che questi si integrano alla perfezione con tutto il resto. Trattandosi poi di colori molto caldi e non troppo accesi, essi contribuiscono splendidamente alla costruzione dell'atmosfera surreale, eterea, accogliente ed inquietante al tempo stesso della storia. Conclude il tutto il tratto molto pulito, preciso e delicato dell'autore/autrice che spazia abilmente fra ragazze, adulti, raccapriccianti abomini e soprattutto ambientazioni molto dettagliate. Le prime potrebbero apparire a prima vista un ostacolo per chi non sopporta il character design di stampo loli/puccioso dato che questa serie ne fa un uso abbondante, ma è una falsa impressione che bisogna superare in quanto l'innocenza dei personaggi più giovani stride "meravigliosamente" con il lato più angosciante e onirico dell'opera. C'è qualche ingenuità, es. una delle amiche di Coco (la tipa bionda nell'immagine a colori sopra, ndr) che ha solo due anni in più di lei e sembra già un'adulta, ma si tratta davvero del pelo nell'uovo.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-soR6_6ajlPw/Wrde2ecxSrI/AAAAAAAAAGQ/zXVYPc5Ztd8NdVIYqFaF_nZjke5uUYl-wCLcBGAs/s1600/c056-005-001.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1236" data-original-width="849" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-soR6_6ajlPw/Wrde2ecxSrI/AAAAAAAAAGQ/zXVYPc5Ztd8NdVIYqFaF_nZjke5uUYl-wCLcBGAs/s400/c056-005-001.jpg" width="273" /></a></div>
Per quanto riguarda trama e personaggi come ho già anticipato vorrei cercare di dirvi il meno possibile, perché qualsiasi dettaglio, anche il più insignificante, rovinerebbe la lettura di quest'opera sorprendente e che rivela piano piano, pagina dopo pagina, vignetta dopo vignetta, tutti i suoi punti di forza ed il suo approccio molto originale ad una storia che di base potrebbe apparire la solita minestra riscaldata. I personaggi sono tutti ben caratterizzati e ci si affeziona immediatamente a loro, non solo alla dolce Coco e al simpatico Kuro ma anche a tutti gli altri comprimari, e la cosa assume maggiore rilievo se pensate che questo avviene con un utilizzo dei dialoghi molto ridotto. Anzi, per evidenziare maggiormente la cosa, vi dico che secondo me Kuro poteva avere zero dialoghi e sarebbe stato comprensibile e coinvolgente allo stesso modo!<br />
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Il finale dell'opera è una delle cose che ho maggiormente apprezzato e, al netto di qualche spiegazione/vignetta che non ho compreso benissimo (ma magari è colpa mia che ho letto il manga tutto d'un fiato, senza avere il tempo di metabolizzare alcuni passaggi), dà all'opera una conclusione soddisfacente e soprattutto coerente con quelle che sono le sue basi, ovvero quelle di una favola in tutto e per tutto (e mi fermo qui perché ho già detto troppo).<br />
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In definitiva, questa miniserie è stata proprio una bella sopresa, un manga che non mi pento di aver acquistato a scatola chiusa (anche se non è proprio così, avevo già sentito molti pareri favorevoli a riguardo) e di aver letto senza alcun pregiudizio o informazione pregressa, cosa che raccomando di fare a tutti quelli che spero di aver convinto con questo post ad approcciarsi all'opera. Chi possiede/ha posseduto un gatto come animale domestico poi è praticamente obbligato a leggerla, a mio modesto parere ^_^<br />
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Voto: <b>8/10</b></div>
L'Ammiragliohttp://www.blogger.com/profile/05453637628039677124noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7617213246805479496.post-27522575517698048592018-02-26T13:28:00.002-08:002019-01-19T00:37:45.909-08:00[Elementare, Hosen-san] Hot Detective Tsubaki<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://static.comicvine.com/uploads/scale_small/6/67663/6261251-15.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="450" height="320" src="https://static.comicvine.com/uploads/scale_small/6/67663/6261251-15.jpg" width="224" /></a></div>
E siamo arrivati a quota tre! (la flash review precedente non rientra nel conteggio ^^ )<br />
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Di che cosa vi parlo oggi? Di un manga, scoperto per puro caso un anno fa e di estrema nicchia anche fra gli stessi appassionati, che ho deciso di recuperare in blocco sulla fiducia... e ho fatto bene! Hot Detective Tsubaki, in originale 当て屋の椿 (Ateya no Tsubaki, lett. "Tsubaki la venditrice di speranze"), è un manga scritto e disegnato da Kanji Kawashita a partire dal 2008 e tuttora in corso di serializzazione sulla rivista Young Animal di Hakusensha (la stessa di Berserk, ndr). Al momento in cui scrivo è arrivato a 15 volumi, di cui 14 sono stati pubblicati in Italia dall'editore Planet Manga, e di questi ne ho letti 7. Mi sarebbe piaciuto scrivere questo post dopo averli recuperati tutti ma ahimè il tempo a mia disposizione oramai è pochissimo e non sono riuscito a mettermi in pari, otto volumi sono comunque un numero più che sufficiente per scrivere un parere approfondito su questa serie augurandomi che non abbia un tracollo nei rimanenti (vediamo se me la sono gufata...).<br />
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Hot Detective Tsubaki è un gran bel manga, sicuramente tra le serie in corso più riuscite ed appassionanti che sto seguendo, ma non è per tutti, come capirete andando avanti. E' più di un semplice investigativo e soprattutto molto più di un banale erotico in salsa storica, come molti di voi potrebbero sintetizzare dopo aver visto qualche immagine su Google o dopo una veloce sfogliata ai volumi italiani. E' invece un vero e proprio omaggio dell'autore al periodo storico in cui la serie è ambientata (l'epoca Edo, XVII-XIX secolo d.C.), ai suoi usi e costumi, alle sue correnti artistiche come ukiyo-e e shunga, e soprattutto un'analisi lucida e spietata delle più oscure e irrefrenabili pulsioni dell'animo dei suoi abitanti.<br />
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<a href="http://c.mangatown.com/store/manga/8257/01-004.0/compressed/mtsubaki_v001_089.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="556" height="320" src="https://c.mangatown.com/store/manga/8257/01-004.0/compressed/mtsubaki_v001_089.jpg" width="222" /></a></div>
L'omaggio all'arte dell'epoca lo si evince subito dalla trama, o meglio da uno dei due protagonisti, il pittore Hosen. Un giovane uomo dal temperamento pessimista e un po' depresso che vorrebbe diventare un pittore di successo (sulla scia di illustri esponenti come Hokusai, Utamaro, etc.) e che invece si ritrova a produrre e vendere dipinti shunga, nome con cui si designa la pittura erotica giapponese, a clienti più o meno facoltosi, venendo addirittura ritenuto un maestro in questa arte e guadagnandosi una discreta fama. <i>"State cercando un pittore? Qui non ce ne sono, ma se volete un pornografo, eccolo lì"</i> è una frase esclamata da uno dei vicini di casa di Hosen ad un certo punto nel manga. La cosa veramente singolare è che Hosen pur non essendo omosessuale (anche se questo non viene mai confermato esplicitamente) le donne le detesta, o meglio non si trova per nulla a suo agio con loro e non gli interessano: le guarda sempre con diffidenza e sospetto ed il suo pene non gli si... (ok avete capito) quando la sua testa affonda nel morbido e prosperoso seno di una bella ragazza. Ma forse è proprio questo che rende i suoi dipinti erotici così affascinanti, esemplari le parole di un personaggio nel secondo volume: <i>"Le donne disegnate da Hosen sono tutte affamate. Dimostrano il loro desiderio carnale con tutto il corpo, sia con le dita, che con la bocca, che con lo sguardo. Mettono i brividi. Mi sa che Hosen vede le donne come dei demoni."</i><br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-tAWw9phjbFE/XELhDqNAp8I/AAAAAAAAATE/urd6X7pLKToh3ja-qM-C2olzjWujhO3kQCLcBGAs/s1600/j088.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1251" data-original-width="870" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-tAWw9phjbFE/XELhDqNAp8I/AAAAAAAAATE/urd6X7pLKToh3ja-qM-C2olzjWujhO3kQCLcBGAs/s320/j088.jpg" width="222" /></a></div>
Il nostro "eroe" si ritrova suo malgrado sempre trascinato, più o meno inconsapevolmente, nelle rocambolesche vicende della procace, avvenente e soprattutto brillante (qualità scomoda per le donne dell'epoca) vicina di casa Tsubaki, colei che dà il titolo al manga. La sua professione è quella di investigatrice privata specializzata nel recupero di oggetti scomparsi, ma anche persone, ed insieme a Hosen sarà la protagonista, come novelli Sherlock e Watson (il primo a sesso invertito), di numerose investigazioni su eventi più o meno misteriosi, spesso caratterizzati da omicidi e che non sempre hanno un lieto fine.<br />
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L'autore imbastisce storie dalla struttura episodica molto appassionanti (che spesso occupano anche più di un volume, almeno fino a dove sono arrivato), mai banali o ripetitive, che vanno ad esplorare le usanze della società dell'epoca (spesso mettendole in luce negativa) e che in molti casi si basano su miti e leggende popolari della tradizione folkloristica giapponese: religione, dei, credenze, superstizioni, rituali... ce n'è per tutti i gusti! Kanji Kawashita dimostra una conoscenza a dir poco enciclopedica di questi argomenti, con un lavoro di documentazione assolutamente encomiabile, e rende la protagonista Tsubaki il suo alter ego trasmettendole tutta la sua sapienza in materia: laddove le spiegazioni razionali falliscono, ecco che i racconti di miti e leggende possono fornire la giusta chiave di interpretazione per poter risolvere gli intricati misteri.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-kOhfDqn4iG4/XELhOiGVgjI/AAAAAAAAATI/-27fWVtXjvc8XIb4qJ1XZ4gT0Ph4HGhmQCLcBGAs/s1600/5.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1056" data-original-width="728" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-kOhfDqn4iG4/XELhOiGVgjI/AAAAAAAAATI/-27fWVtXjvc8XIb4qJ1XZ4gT0Ph4HGhmQCLcBGAs/s320/5.jpg" width="220" /></a></div>
Questo mi permette di arrivare ad un avviso abbastanza importante nei confronti di coloro che vogliono approcciarsi a questo manga: non bisogna leggere Hot Detective Tsubaki pretendendo il realismo assoluto. Le vicende in cui si ritroveranno coinvolti Tsubaki, Hosen e tutta una serie di personaggi ricorrenti o meno (caratterizzati in maniera ottima già con poche vignette) partono sì da basi credibili e terminano chiudendo il cerchio e dando una spiegazione logica e sensata a tutto quello che è successo, ma sono quasi tutte sviluppate mettendo in atto eventi che sembrano inspiegabili per non dire fantasy o sovrannaturali. Questo perché, come viene fatto notare in maniera impeccabile nelle prefazioni del curatore italiano della serie (Marco Cecini), all'autore interessa rappresentare simbolicamente, attraverso l'analogia e il richiamo ai personaggi immaginari della tradizione folkloristica, i peccati e i difetti (per non dire i crimini) dei personaggi reali. Inoltre sono presenti alcuni espedienti poco realistici, per esempio una ragazza che si vede già nei primi capitoli del manga (e che appare più volte) ha capacità divinatorie, e le sue predizioni, che si avverano sempre, sono il motore che dà l'avvio a molte storie o ne permette il prosieguo. In definitiva, questo aspetto potrebbe non piacere a tutti e a chi soprattutto desidera dal genere investigativo il realismo più totale, intrinsecamente fondato sulla razionalità, e lo capisco. Ma a mio parere approcciarsi al manga in questo modo gli fa perdere uno dei suoi aspetti più affascinanti e riusciti, e più volte ho potuto constatatare come il ricorrere a queste metafore sia un punto di forza dell'opera piuttosto che una sua debolezza.<br />
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<a href="http://www.funmanga.com/uploads/chapters/14819/2/p_00020.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="556" height="320" src="https://www.funmanga.com/uploads/chapters/14819/2/p_00020.jpg" width="222" /></a></div>
Dal punto di vista grafico questa serie è semplicemente fenomenale. I disegni sono magnifici: il tratto di Kawashita è pulito, deciso, graffiante, con contorni netti ed inchiostrato divinamente, e soprattutto con vignette che strabordano di sfondi, dettagli e molto altro, che non sono mai vuote, come se l'autore soffrisse di horror vacui. Da questo punto di vista mi ricorda molto Kazuhiro Fujita e questo non può che essere un grande complimento. Inoltre Kawashita riesce a spaziare abilmente e con grande maestria fra le rappresentazioni di molteplici soggetti. Uomini rozzi e muscolosi, elementi di stampo fantasy/demoniaco o addirittura body horror, con sangue, squartamenti e corpi in putrefazione (non è un manga per deboli di stomaco ^^'), ma soprattutto loro: le donne! Bellissime, sinuose, eleganti, dalle tet... ehm, doti ben evidenti (tutte così, tranne vecchie e bambine) e soprattutto dal carattere fragile all'apparenza ma in realtà forte e deciso. Insomma, una rappresentazione in linea con la visione che Hosen stesso ha di loro. Il fanservice è presente in abbondanza, come potete già notare dalle poche immagini in questo post, e questo fa la felicità di noi maschietti, ma tranquillizzo i lettori più bacchettoni o preoccupati precisando che questo aspetto non è mai esasperato e anzi è funzionale alla narrazione, ed è a tutti gli effetti una componente imprescindibile dell'opera.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-evQf74toPcU/XELhzYlOAEI/AAAAAAAAATU/KhXNhePPrZ4M6lkHYfmH70Oaj4GtLEVvgCLcBGAs/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1250" data-original-width="869" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-evQf74toPcU/XELhzYlOAEI/AAAAAAAAATU/KhXNhePPrZ4M6lkHYfmH70Oaj4GtLEVvgCLcBGAs/s320/1.jpg" width="222" /></a></div>
Per quanto mi riguarda Hot Detective Tsubaki ha pochissimi difetti. Due di questi sono più che altro miei capricci e sono legati alla caratterizzazione della stessa Tsubaki: 1) mi piacerebbe vedere prima o poi una sorta di suo nemico giurato, di sua nemesi come lo è Moriarty per Sherlock Holmes; 2) è quasi sempre mostrata come infallibile, graffiante, sprezzante del pericolo e capace di capire in poco tempo tutto quello che è successo sulla base di pochissimi elementi a sua disposizione, e qui il modello che mi è venuto subito in mente è il celebre Hercule Poirot di Agatha Christie. Se la cosa funziona benissimo nei primi volumi, non nascondo che andando avanti è diventata un po' ripetitiva, mi piacerebbe vedere quindi prima o poi una Tsubaki più fragile e in difficoltà nelle situazioni estreme. E chissà che non sia già stato accontentato nelle storie dei restanti volumi.<br />
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Alla luce di questo, e del fatto che si tratta di una serie in corso che devo ancora recuperare per intero, assegno a Hot Detective Tsubaki un voto ottimo ma non eccellente, con la speranza più che concreta di poterlo alzare una volta essermi messo in pari con i volumi. E' un manga che straconsiglio agli amanti del genere investigativo, storico e perché no, anche erotico o horror (che però non sono le componenti principali), e soprattutto un acquisto imprescindibile per chi come me è un vero appassionato della cultura e dell'arte giapponese. Ma come dicevo, non è per tutti.<br />
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Voto: <b>8/10</b><br />
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D'ora in avanti il mio piano mensile (ah perché, questo blog ne ha mai avuto uno?) è pubblicare un post più lungo e approfondito come questo verso la fine del mese, e almeno uno flash entro metà. Il prossimo commento approfondito sarà su questo piccolo gioiellino:<br />
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<a href="https://www.nautiljon.com/imagesupload/00/58/1518217994975.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="412" data-original-width="800" height="205" src="https://www.nautiljon.com/imagesupload/00/58/1518217994975.jpg" width="400" /></a></div>
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L'Ammiragliohttp://www.blogger.com/profile/05453637628039677124noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-7617213246805479496.post-5635995756562003242018-02-04T13:12:00.001-08:002018-05-27T03:37:01.400-07:00[Flash Review] Children of the Whales<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-G8YnurtY7-4/WndK3pkhbYI/AAAAAAAAAE0/1HG6Sp1sB38dEw1omVGssRgjv_bLfBbKgCLcBGAs/s1600/ChildrenOfTheWhales2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="266" data-original-width="184" src="https://3.bp.blogspot.com/-G8YnurtY7-4/WndK3pkhbYI/AAAAAAAAAE0/1HG6Sp1sB38dEw1omVGssRgjv_bLfBbKgCLcBGAs/s1600/ChildrenOfTheWhales2.jpg" /></a></div>
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Mi immagino già la situazione. Io davanti a torce e forconi (virtuali, si spera) con la gente che urla a tutto spiano:</div>
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"Ma Ammiraglio, ci avevi promesso una detective sensuale e dai seni prosperosi e invece ci ritroviamo bambini e balene?! Ci stai prendendo in giro?!"</div>
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Eh si, forse vi devo qualche spiegazione ^^ Per intrattenervi durante gli intervalli fra i post più lunghi, articolati e approfonditi, ho deciso di inaugurare questa <b>nuova</b> rubrica (perché, il blog prima ne aveva una? XD ) dedicata a commenti più rapidi e sintetici, "flash" per l'appunto, sulle mie letture e visioni costituite da un numero ridotto di volumi/episodi. Il post su <i>Hot Detective Tsubaki</i> (questo il titolo del manga hintato alla fine del precedente commento, alcuni di voi lo hanno indovinato) arriverà probabilmente verso metà febbraio, ho ancora un po' di volumi da recuperare ed il tempo è quello che è.</div>
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Di cosa vi parlo oggi? Di <i>Children of the Whales</i> (in giapponese <i>Kujira no Kora wa Sajou ni Utau</i>, ovvero "I figli delle balene cantano sulla sabbia"), un manga di target shoujo, ma che di shoujo in realtà non ha proprio nulla, scritto e disegnato dall'autrice <i>Abi Umeda</i> a partire dal 2013, e che al momento in cui scrivo è ancora in corso di serializzazione ed è arrivato ad 11 volumi. Il manga è stato annunciato nel nostro paese al Napoli Comicon 2017 da Star Comics, che ha iniziato a pubblicarlo ad Ottobre 2017 in volumi formato 15x21cm al prezzo di 5,90 € (molto vantaggioso) e a cadenza bimestrale. Attualmente, siamo arrivati a quota tre.</div>
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La storia di Children of the Whales ha come protagonista Chakuro, un adolescente che vive sulla Balena di Fango, un'isola alla deriva in un immenso e sconfinato mare di sabbia. Gli abitanti della Balena di Fango si dividono in due categorie: i Marchiati, dotati della capacità di utilizzare la Thymia, una sorta di potere telecinetico, e caratterizzati dalla breve durata della loro vita (muoiono verso i 30 anni); e i non Marchiati, che di questo potere sono sprovvisti e dunque vivono più a lungo. Tuttavia costituiscono una percentuale decisamente bassa degli abitanti dell'isola, e per tale motivo ad essi sono destinate cariche di stampo più amministrativo-politico, laddove i Marchiati si occupano di lavori manuali o di difesa per via della loro abilità. Un giorno Chakuro, che è un Marchiato e di "professione" fa l'archivista della Balena in quanto perennemente colto da un impulso irrefrenabile di scrivere e registrare tutto quello che vede, incontra su un'altra isola alla deriva una misteriosa ragazza dalla carnagione scura. Tale incontro è destinato a cambiare definitivamente la vita di Chakuro e di tutti gli abitanti della Balena di Fango.</div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ZmDPVuB0vpI/WndnJbHN3xI/AAAAAAAAAFA/fjgdJKn-5BAQyuHXPr2WYiEyz26kDWQ6wCLcBGAs/s1600/CotW_2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="392" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-ZmDPVuB0vpI/WndnJbHN3xI/AAAAAAAAAFA/fjgdJKn-5BAQyuHXPr2WYiEyz26kDWQ6wCLcBGAs/s320/CotW_2.jpg" width="209" /></a></div>
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Children of the Whales è indubbiamente uno dei manga fantasy più interessanti e promettenti degli ultimi anni. Il setting di stampo post-apocalittico, con la civiltà ormai confinata a vagabondare senza meta per il mare di sabbia, ricorda moltissimo <i>Nausicaa della Valle del Vento</i> del celebre Hayao Miyazaki, opera alla quale la sensei Umeda deve essersi ispirata moltissimo, soprattutto a livello grafico. L'autrice imbastisce un racconto corale, perché molti sono i personaggi e tutti ben caratterizzati, nel quale non mancano rivelazioni e colpi di scena e che assume andando avanti un ben più ampio respiro, arrivando ad esplorare ciò che si trova al di là dei fragili confini della Balena di Fango, ritenuta fino a quel momento dai suoi abitanti l'unica culla della civiltà nel mondo. Il ritmo è sempre alto e l'autrice non si fa scrupoli a dare un taglio molto cinico all'opera, con numerosi dilemmi morali e la morte di alcuni personaggi già nei primi capitoli (mi fermo qui ovviamente perché ho già detto troppo). Il tutto condito dagli eccezionali disegni che brillano per espressività, fantasia, impatto e livello di dettaglio, e che contribuiscono moltissimo alla creazione dell'atmosfera magica, distante dalla nostra realtà che si respira fra le pagine del manga. Ora come ora faccio una sola critica: molti personaggi maschili sono rappresentati in maniera fin troppo effeminata! xD</div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-XTl39XPsFrw/Wnds5U0tAPI/AAAAAAAAAFM/0CIOK7TeOroB8FDjz17ieJwhYEaCF6MtACLcBGAs/s1600/CotW_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="501" data-original-width="650" height="306" src="https://4.bp.blogspot.com/-XTl39XPsFrw/Wnds5U0tAPI/AAAAAAAAAFM/0CIOK7TeOroB8FDjz17ieJwhYEaCF6MtACLcBGAs/s400/CotW_1.jpg" width="400" /></a></div>
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Purtroppo questo manga non è esente da difetti, che non sono gravi ma che gli impediscono attualmente di raggiungere vette più elevate. Vi è innanzitutto una netta predominanza della trama sui personaggi: è vero, come dicevo, che sono tutti caratterizzati molto bene (e ci si affeziona a molti di loro), ma le loro relazioni sono sviluppate in maniera molto semplice, quasi da manuale, e nessuno a parte pochi casi (degno di menzione a tal proposito è Ouni) fa veramente breccia nel cuore del lettore. Il protagonista Chakuro in particolare non è molto carismatico, ma grazie al cielo non fa troppo il piagnone. Mi auguro che nei prossimi volumi vi sia una svolta da questo punto di vista. A livello di storia c'è inoltre qualche deus ex machina di troppo che non ho gradito, ma aspetto ancora a giudicare visto che l'autrice può sempre salvarsi giustificando bene quei passaggi andando avanti. Di sicuro, le domande ancora senza risposta sono molte e questo, se da un lato non fa che accrescere la curiosità e l'interesse nel prosieguo della storia, dall'altro è un arma a doppio taglio.</div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-wp6OPsfpJa4/Wnd1C6j6GFI/AAAAAAAAAFk/iIb2qwM8A987typzSo3-G6v-JbLNL-m-wCLcBGAs/s1600/CotW_4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="225" src="https://4.bp.blogspot.com/-wp6OPsfpJa4/Wnd1C6j6GFI/AAAAAAAAAFk/iIb2qwM8A987typzSo3-G6v-JbLNL-m-wCLcBGAs/s400/CotW_4.jpg" width="400" /></a></div>
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Children of the Whales è stato adattato nella stagione autunnale (Ottobre-Dicembre) del 2017 in una serie televisiva animata di 12 episodi, che arrivano a coprire gli eventi del 4° volume del manga o giù di lì, dallo studio J.C.Staff. Laddove sulla carta questo adattamento poteva superare in tutto e per tutto l'opera originale, dato che i primi trailer mostravano una riproduzione fedelissima dello stile di disegno dell'autrice con il plus di animazioni, doppiaggio e musiche, a conti fatti si è rivelato abbastanza deludente. Il già citato comparto tecnico è notevole per via degli sfondi molto evocativi e dei disegni che restituiscono lo stesso effetto delle tavole del manga in movimento, purtroppo però tale pregio viene penalizzato da una regia non all'altezza, che si limita a fare il suo compitino e che sbaglia in più punti, in particolare nelle scene d'azione molto legnose e animate in maniera approssimativa. Non aiuta, anzi è un ulteriore punto perso, la colonna sonora assolutamente anonima che avrebbe potuto, e dovuto, creare pathos nelle scene più importanti. Anche la sigla di apertura e quella di chiusura non sono nulla di che. Insomma, un adattamento animato che fa il suo ma nient'altro, consiglio a tutti il manga per approcciarsi all'opera, e non nutrirò molte aspettative nella seconda stagione che molto probabilmente verrà annunciata.</div>
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Voto al manga: <b>7.5/10</b></div>
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Voto alla serie animata: <b>6.5/10</b></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ALdy0phDKQU/WndwNqbDHBI/AAAAAAAAAFY/81i_NxBHOfkFKzU4rWbiFbCU4N-qacoHQCLcBGAs/s1600/CotW_3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
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L'Ammiragliohttp://www.blogger.com/profile/05453637628039677124noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7617213246805479496.post-1245617556727626222018-01-23T14:41:00.000-08:002018-12-16T01:57:55.053-08:00[Cotto e mangiato Hokkaido edition] Golden Kamui<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-FSn-iNfyJa8/WmeVY8gtTXI/AAAAAAAAADA/AZPhQUkfnzUYxEyANURTdG9ggbE6uaYMgCLcBGAs/s1600/315912507qbHC.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="435" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-FSn-iNfyJa8/WmeVY8gtTXI/AAAAAAAAADA/AZPhQUkfnzUYxEyANURTdG9ggbE6uaYMgCLcBGAs/s320/315912507qbHC.jpg" width="229" /></a></div>
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(non ci credo, sono al secondo post! O_O )</div>
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Il fumetto del quale mi accingo a parlare oggi è senza alcun dubbio uno dei miei preferiti fra quelli che ho iniziato negli ultimi anni, ed è quello col quale avrei voluto inaugurare questo blog, salvo poi cambiare programma all'ultimo e virare su <i>Devilman Crybaby</i> per sfruttare anche un po' la scia della sua recente uscita.</div>
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Il fumetto in questione è un manga seinen il cui titolo è <i>Golden Kamui</i> (lett. "dio dorato" in lingua Ainu). Alcune info: l'autore, <i>Satoru Noda</i>, ha iniziato a scrivere, disegnare e pubblicare l'opera sulle pagine della rivista <i>Shuukan Young Jump</i>, periodico settimanale della <i>Shueisha</i>, nel 2014, ed al momento in cui scrivo la serie è ancora in corso in madrepatria con all'attivo 12 volumi. <i>Golden Kamui</i> ha ottenuto sin da subito un grande successo di pubblico e critica coronato, nel 2016, con la vittoria della nona edizione del <i>Manga Taisho Award </i>(una sorta di Premio Oscar dei manga giapponesi, ndt), con la nomination al 20mo e al 21mo <i>Premio Tezuka</i>, e con l'annuncio di un adattamento animato che sarà trasmesso sulla TV giapponese a partire da Aprile 2018. Nel nostro paese, <i>Golden Kamui </i>è in corso di pubblicazione da parte dell'editore <i>J-Pop</i>, che lo ha annunciato nel 2016 portando il primo numero in anteprima al <i>Lucca Comics and Games</i>, e che al momento in cui scrivo è arrivata all'ottavo volume. Ciascuno di essi è in vendita al prezzo di 6,90 € in un'ottima edizione con carta di alta qualità (come da tradizione dell'editore), formato 13x18cm e, per il momento, cadenza bimestrale.<br />
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Ma di che parla questo manga? L'incipit della storia è molto semplice. Siamo agli inizi del '900 ed il nostro protagonista, Saichi Sugimoto, è un reduce della guerra russo-giapponese (1904-1905) soprannominato "Sugimoto l'Immortale" per via della follia e della spericolatezza con cui era solito combattere. Mentre si trova alla ricerca di oro nell'Hokkaido (la regione più a nord del Giappone, ndt) per poter aiutare la moglie malata di un suo commilitone morto durante la guerra e di cui è innamorato, viene a conoscenza un giorno di una storia molto curiosa e improbabile: un uomo ha massacrato un gruppo di Ainu (popolazione autoctona del Giappone, tipo gli Indiani d'America) e ha rubato loro un preziosissimo carico d'oro, nascondendolo in una locazione ignota; catturata e imprigionata in un carcere di massima sicurezza, questa persona ha tatuato sul corpo di 24 prigionieri suoi compagni un codice segreto per poter raggiungere il nascondiglio del tesoro, una volta riuniti tutti i pezzi. Questi prigionieri sono riusciti ad evadere dal carcere e adesso vagano per l'Hokkaido. Stuzzicato dall'idea di poter mettere le mani sul bottino, Sugimoto decide di partire alla ricerca dell'oro nascosto e durante il suo viaggio si allea con Ashirpa, una ragazzina Ainu molto brava nella caccia e nella sopravvivenza in terre ostili, che desidera vendicarsi del misterioso prigioniero in quanto tra le persone uccise a cui è stato rubato l'oro c'era anche suo padre. Inizia così per i nostri due protagonisti un'avventura in giro per l'Hokkaido alla ricerca dei prigionieri tatuati fuggitivi, durante la quale si imbatteranno in animali feroci, situazioni rocambolesche e ai limiti dell'inverosimile, e personaggi senza scrupoli che mirano come loro alla conquista del bottino.<br />
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Vado dritto al punto senza girarci troppo attorno: <i>Golden Kamui</i> è una delle serie più spettacolari, scanzonate e divertenti pubblicate negli ultimi anni, nonostante alcuni difetti che potrebbero allontanare, almeno all'inizio, molti potenziali lettori. Immaginatela come qualcosa che sembra uscita direttamente dalla testa di un Quentin Tarantino qualsiasi (già la premessa è di per se molto tarantiniana), aggiungete un'affascinante ambientazione storica immersa nella natura incontaminata, conditela con un tocco di...Superquark (tra poco capirete perché!) ed ecco che avrete questo manga.<br />
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La trama è semplicissima, lineare e non si prende per nulla sul serio, ma non disdegna qualche rivelazione di notevole impatto e sebbene molte sequenze inizialmente potrebbero apparire come "filler", in realtà contengono tutte, più o meno velatamente, importanti dettagli sulla vera natura della caccia all'oro e sulle motivazioni dei personaggi in essa coinvolti. Già qui però devo mettere in evidenza un difetto: ho trovato uno dei "colpi di scena", forse il più importante della storia fino a dove sono arrivato, abbastanza telefonato e colpevolmente anticipato da una vignetta collocata nei primi volumi (chi ha letto il manga capirà subito a quale mi riferisco). E' probabile che l'autore non lo abbia concepito come tale fin dall'inizio, ma un maggiore effetto sorpresa non avrebbe guastato a mio parere. Nonostante questa piccola pecca, vi posso assicurare che durante la lettura succede veramente di tutto e al termine di ogni pagina, capitolo o volume viene subito voglia di proseguire per scoprire a quale altra sfida andranno incontro Sugimoto e compagni.<br />
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I personaggi, pur non avendo chissà quale caratterizzazione, sono carismatici e ci si affeziona subito a loro, anche a quelli che sono a tutti gli effetti i rivali dei nostri protagonisti nella caccia all'oro nascosto. Anzi, devo ammettere che molti personaggi secondari arrivano a mettere in ombra persino lo stesso Sugimoto. Costui è davvero riuscito nel suo mix fra berserker furioso (non teme il pericolo e la morte ed è disposto a fare qualsiasi cosa pur di raggiungere il suo obiettivo) e compagno amichevole e fidato, che si affeziona subito ad Ashirpa, vera e propria mascotte <i>kawaii</i> della serie, e sviluppa con lei un legame che ben presto va oltre la semplice alleanza. Abbiamo poi Shiraishi, il Re dell'Evasione, ovvero l'idiota e la spalla comica del gruppo, e Tanigaki, un taciturno soldato della Settima Divisione dell'esercito giapponese che inizialmente appare come un personaggio minore quando poi diventa il protagonista di una delle sequenze più belle del manga e, a mio parere, acquisirà un ruolo sempre più importante nelle vicende narrate. E questi sono solo quattro dei molteplici personaggi che incontrerete in questo manga, molti dei quali sembrano partoriti dalla mente di registi folli come il già citato Tarantino.<br />
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I disegni costituiscono un altro dei punti di forza di <i>Golden Kamui</i>. Di ottima fattura sin da subito, migliorano costantemente di volume in volume fino a raggiungere un'incredibile capacità espressiva già dopo i primi 3-4 volumi, con sfondi estremamente dettagliati ed un realismo notevole nella riproduzione delle ambientazioni, dei vestiti e degli animali dell'epoca storica in cui è ambientato il manga. Realismo che si amalgama perfettamente con la frenesia delle scene d'azione, davvero spettacolari, adrenaliniche e mai confusionarie (anche grazie alle ottime inquadrature scelte), e con la rappresentazione spesso caricaturale o comunque sopra le righe dei vari personaggi. Per non parlare di un aspetto che ovviamente non posso che adorare, ovvero l'abbondanza di violenza, sangue e squartamenti, specialmente quando sono coinvolti animali feroci come orsi e lupi. Le numerose illustrazioni a colori sulle copertine e di intermezzo fra i capitoli poi sono semplicemente meravigliose.<br />
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Veniamo adesso ad uno degli aspetti più "controversi" di quest'opera, sul quale ho letto e tuttora leggo molte critiche, sensate ma non troppo a mio parere. <i>Golden Kamui </i>è sostanzialmente un vero e proprio nonché sincero atto di amore dell'autore verso la sua terra d'origine. Sfogliando le pagine del fumetto è impossibile non notare la sua incredibile passione nel raccontarci le vicende di Sugimoto e compagni ambientandole in un contesto realistico e fedele alla realtà storica, e a tale scopo deve essersi documentato perfettamente su usi, costumi e tradizioni del territorio, in particolare della cultura Ainu. Il problema è che, almeno all'inizio, forse di questa passione ce n'è pure troppa ^^'<br />
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Il manga infatti è strapieno di intermezzi e digressioni di carattere culinario, didascalico e antropologico che, pur interessanti, spezzano il ritmo in molti punti e rischiano di annoiare il lettore meno paziente che desidera soltanto botte e sparatorie. I primi tre volumi (il secondo e il terzo in particolare) costituiscono lo scoglio più grande da questo punto di vista in quanto Ashirpa ogni 3x2 si mette a spiegare a Sugimoto e agli altri come si cucina questo scoiattolo, come si caccia questa volpe, quali sono le usanze della sua famiglia e di sua nonna, etc. arrivando a volte ad occupare anche più di un capitolo, ecco spiegato perché prima citavo Superquark xD C'è poco da fare, qui si va a gusti, e personalmente pur riconoscendone a volte la maldestra collocazione ho sempre accolto con favore questi intermezzi. Inoltre sono qui per tranquillizzarvi e dirvi che, superato il quarto volume, queste parti si riducono notevolmente (non scompaiono del tutto, e meno male) arrivando ad occupare solo qualche pagina che intervalla le transizioni da un arco narrativo all'altro. Anzi, l'autore arriva a sfruttare molte di queste spiegazioni come base per mettere in moto le vicende di cui saranno partecipi Sugimoto, Ashirpa e i loro alleati e nemici.<br />
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In definitiva, <i>Golden Kamui</i> è una lettura che consiglio a chi cerca un manga d'azione scanzonato e divertente, pieno di violenza e personaggi eccentrici e fuori di testa, ma senza disdegnare un tuffo nell'approfondimento di una cultura e di un'ambientazione molto affascinanti, così dettagliatamente ricostruite dall'autore. Se manga dello stesso genere come <i>L'Immortale</i> o <i>Vinland Saga</i> vi sono piaciuti, o se adorate la follia e il pulp di registi come Quentin Tarantino e simili, allora questa è una lettura obbligatoria. Se siete ancora poco convinti, comprate o fatevi prestare almeno il primo volume e leggetelo, vi basterà per capire se questa serie può fare al caso vostro.<br />
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Voto parziale: <b>8,5/10 </b>(con probabilità di aumento molto elevate)<br />
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Come dicevo a inizio post, <i>Golden Kamui</i> verrà adattato in una serie televisiva d'animazione che sarà trasmessa sulla TV giapponese a partire dal prossimo Aprile. Tale adattamento è realizzato dallo studio d'animazione <i>Geno Studio</i>, di recentissima fondazione e nato dalle ceneri della defunta <i>Manglobe</i> durante la lavorazione del film <i>Genocidal Organ</i>. Sebbene all'epoca tale notizia mi avesse fatto fare i salti di gioia, il successivo annuncio dello staff ha un po' smorzato il mio entusiasmo in quanto lo studio è molto giovane ed i nomi coinvolti nella produzione non mi danno sufficienti garanzie, in più già il primo trailer promozionale pubblicato a fine 2017 fa intendere che il budget non sarà molto elevato. Nonostante queste premesse, sono fiducioso che <i>Geno Studio</i> saprà fare un bel lavoro con l'ottimo materiale di partenza, e se riuscirà a trasmettere anche solo la metà delle sensazioni che la lettura del manga mi sta dando potrò ritenermi soddisfatto. Anche perché, come potete aver capito dal mio precedente sproloquio, l'opera in questione si presta benissimo a essere trasposta in animazione per via della sua dinamicità e delle sue molteplici sequenze d'azione. Augurandomi che non facciano ca***te e che non lo censurino troppo, incrocio le dita!<br />
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SPOILER PROSSIMO AGGIORNAMENTO ^_^<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-kNTarsWUJhw/Wme3aLilctI/AAAAAAAAAEk/q3jSoQwF25EC0p0zqcKtJIVeI8fkKG8TwCLcBGAs/s1600/AteyanoTsubaki.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="372" data-original-width="432" height="343" src="https://2.bp.blogspot.com/-kNTarsWUJhw/Wme3aLilctI/AAAAAAAAAEk/q3jSoQwF25EC0p0zqcKtJIVeI8fkKG8TwCLcBGAs/s400/AteyanoTsubaki.jpg" width="400" /></a></div>
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L'Ammiragliohttp://www.blogger.com/profile/05453637628039677124noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-7617213246805479496.post-47371380991362049712018-01-14T11:37:00.000-08:002018-05-27T03:11:25.687-07:00[Perché c'è un diavolo in me!] Devilman Crybaby<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://imgur.com/i7DM4Hf.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="566" data-original-width="400" height="320" src="https://imgur.com/i7DM4Hf.jpg" width="226" /></a></div>
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(no, non ci saranno sproloqui introduttivi sul perché e per quali scopi abbia deciso di creare questo blog, non fanno per me ^^ )</div>
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Mi accingo ad inaugurare questo neonato blog parlando di una serie televisiva d'animazione che, per quanto mi riguarda, ha fatto iniziare col botto il 2018 degli anime giapponesi. Sto parlando di <i><b>Devilman Crybaby</b></i>, adattamento in 10 episodi del celebre manga di <i>Gō Nagai</i>, prodotto da <i>Netflix</i>, distribuito unicamente sulla sua piattaforma di streaming, e diretto da <i>Masaaki Yuasa</i> presso il neonato (quasi, è stato fondato nel 2014 ma solo adesso sta iniziando a far uscire i suoi progetti) studio <i>Science SARU</i>.</div>
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Prima di passare all'anime in questione e iniziare a parlare di Yuasa, del ruolo che riveste nel settore e del perché è così importante per il sottoscritto, una piccola introduzione a Nagai e all'opera originale mi sembra doverosa, augurandomi che siano rimasti in pochi a non conoscerli.</div>
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Gō Nagai è, senza mezzi termini, uno dei più importanti autori di sempre del fumetto e della cultura pop giapponese, secondo solo al "Dio del manga" Osamu Tezuka (di cui mi piacerebbe parlarvi prima o poi). Inventore, fra le mille altre cose, del genere <i>ecchi </i>(non è esattamente un genere quanto una componente, ma dettagli), o almeno dello sdoganamento della componente erotica e sessuale anche nei fumetti per ragazzi, e soprattutto dei mitici super robottoni tanto celebri anche nel nostro paese sin dagli anni '70, ovvero <i>Mazinga Z</i>, <i>Jeeg Robot D'acciaio</i> e <i>Ufo Robot Goldrake</i> (per citare i più noti), il suo stile, le sue opere e la sua fervida immaginazione hanno influenzato moltissimo le generazioni successive di mangaka, per non parlare di autori come Kentarō Miura e Hitoshi Iwaaki che lo hanno direttamente omaggiato nei loro manga, tanto che nella storia del fumetto giapponese si potrebbe parlare benissimo di un pre- e di un post-Nagai. Per dirvi, tutte le opere shōnen più famose degli anni '80 (<i>Ken Il Guerriero</i>, <i>Saint Seiya</i>, <i>Le Bizzarre Avventure di JoJo</i>, etc.), e di conseguenza quelle degli anni '90 e quelle più moderne, non esisterebbero senza di lui, almeno non come siamo abituati a conoscerle oggi.</div>
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E soprattutto non esisterebbero senza di lui, <i><b>Devilman</b> </i>(in lingua giapponese デビルマン <i>Debiruman</i>), di sicuro l'opera più famosa del maestro Nagai, unanimamente considerata il suo capolavoro, serializzata tra il 1972 e il 1973 sulle pagine della rivista <i>Weekly Shōnen Magazine</i> dell'editore Kōdansha. Devilman è, in estrema sintesi, la storia dello studente liceale Akira Fudo che, spinto dall'amico Ryo Asuka, si fonde con Amon, il più forte e terribile tra i demoni, arrivandone a controllare il grande potere mantenendo il cuore e l'animo umano per combattere i demoni stessi che stanno cercando di invadere la Terra. La lotta di Akira sarà spietata e aumenterà di scala col passare dei volumi (prima i suoi conoscenti, poi il Giappone e infine l'intero pianeta) fino allo spiazzante finale, assolutamente rivoluzionario per l'epoca e di notevole impatto anche adesso.</div>
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Non si può dire che l'opera sia invecchiata benissimo sotto alcuni aspetti: la struttura della storia è semplice e lineare, la caratterizzazione dei personaggi abbastanza a senso unico (Miki per esempio è la classica damsel in distress, all'apparenza spaccona ma in realtà fragile e dal cuore d'oro), e vi sono molti spiegoni anche abbastanza "ingenui" che rendono la lettura ridondante. Inoltre non tutti potrebbero apprezzare lo stile di disegno di Nagai, semplice ma poco elegante, grottesco, molto lontano dagli standard a cui il lettore medio è abituato.</div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-TGUhfJg0oAY/WluNZI9A7hI/AAAAAAAAACc/hSehda-GXnMY5bG1yc5ta7jtws3zr5NvQCLcBGAs/s1600/devilman4-670x524.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="524" data-original-width="670" height="310" src="https://3.bp.blogspot.com/-TGUhfJg0oAY/WluNZI9A7hI/AAAAAAAAACc/hSehda-GXnMY5bG1yc5ta7jtws3zr5NvQCLcBGAs/s400/devilman4-670x524.jpg" width="400" /></a></div>
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"Brutti" è l'aggettivo che ho visto associato più spesso ai disegni del maestro, e la cosa mi trova in profondo disaccordo perché, se è vero che dimostrano molte lacune a livello formale, sono incredibilmente espressivi e adatti a quello che viene raccontato. Moltissime tavole, soprattutto nella seconda parte del manga, hanno un impatto pazzesco e contribuiscono a rendere l'opera quello che è, ovvero un pilastro del fumetto giapponese. Detto in parole povere, è davvero difficile oramai immaginarsi Devilman con dei disegni diversi da quelli di Nagai.</div>
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Riguardo a tutto il resto le lodi, personalmente, si sprecano. Nato in un periodo di forti tensioni e preoccupazioni per il futuro della società umana (erano gli anni della guerra fredda), Devilman traspone queste ansie su carta in un'opera dura, potente, violenta, repellente, cinica e pessimista, e lo fa rendendo la lettura accessibile anche ad un pubblico di adolescenti. Devilman è infatti uno shonen (manga per ragazzi) e, se già questo suona strano ai giorni nostri, all'epoca doveva essere qualcosa di rivoluzionario, alla luce anche del finale sopra citato. La violenza presente nel manga non è mai fine a se stessa, non si può dire altrettanto del fanservice invece, il design di molti demoni dal corpo femminile è un'autentica esplosione di "fantasia perversa", ma questo è lo stile di Nagai quindi prendere o lasciare.</div>
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Devilman è, al momento in cui scrivo, disponibile nelle librerie e fumetterie del nostro paese pubblicato dall'editore J-Pop in due edizioni: un cofanetto che comprende i cinque volumi originali formato tankobon e un'elegante, ma scomoda e rovinata da un sacrilego codice a barre collocato criminalmente sulla costina, omnibus cartonata che racchiude tutti e cinque i volumi in uno solo e che fa indubbiamente la sua bella figura nello scaffale della propria collezione. Il prezzo di copertina è molto simile, io possiedo l'omnibus. Qualsiasi opzione scegliate, se vi ritenete esperti o anche solo appassionati di fumetto giapponese non potete non aver letto Devilman, magari alla fine potrebbe anche non piacervi (del tutto legittimo, conosco parecchi che non l'hanno apprezzato), ma è un'opera fondamentale anche solo per l'importanza che ha avuto nella storia del medium.</div>
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Devilman ha ricevuto, prima del 2018, due adattamenti animati: il primo è la storica, per quanto molto infedele all'opera originale e completamente spogliata di tutti i temi esistenziali e negativi, serie televisiva degli anni '70, trasmessa anche nel nostro paese su alcune emittenti locali; il secondo è costituito dai due OAV (Original Anime Video, ovvero pubblicati direttamente per il mercato home video) di fine '80, questa volta fedelissimi al manga e al character design originale ma purtroppo incompleti. Quando, a inizio 2017, ho saputo dell'annuncio di una nuova serie televisiva anime su Devilman prodotta da Netflix, diretta da Masaaki Yuasa e realizzata dal suo studio Science SARU ero al settimo cielo: uno dei miei registi d'animazione giapponese preferiti che lavora e imprime la sua visione su un classico dei manga, riuscendo magari a fornire per la prima volta un adattamento completo e fedele dell'opera originale? Cosa poteva esserci di più bello?</div>
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Per chi non lo conosce, Masaaki Yuasa è uno dei registi d'animazione giapponese contemporanei più famosi fra gli appassionati e noto per il suo estro, la sua creatività, le sue invenzioni visive e il suo stile fuori dagli schemi, molto lontano dai dettami classici del disegno giapponese e in molti casi volutamente "brutto", come potete notare dalla seguente gif dell'anime <i>Ping Pong The Animation </i>(2014), disponibile sul portale di streaming VVVVID se siete interessati.</div>
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<a href="https://imgur.com/sFN2VzZ.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="281" data-original-width="500" src="https://imgur.com/sFN2VzZ.gif" /></a></div>
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L'entusiasmo iniziale è un po' sceso quando ho appreso quale sarebbe stato lo sceneggiatore della serie, Ichirō Ōkōchi. Costui è un altro nome "noto" (stavolta con accezione negativa, ahimè) nell'industria anime giapponese per aver realizzato alcune delle sceneggiature più deliranti e di cattivo gusto mai viste nel medium. Cito solo due nomi: <i>Guilty Crown</i> e <i>Valvrave The Liberator</i>, chi li ha visti o anche solo sentiti nominare capirà. Non nascondo quindi che in tutto il periodo precedente all'uscita della serie su Netflix abbia temuto il peggio, ma in fondo mi ripetevo, come un mantra ottimistico, che era impossibile che arrivassero a sbagliare due volte l'adattamento. In più con la genialità di Yuasa e la potenza del materiale originale era davvero difficile combinare disastri.</div>
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Dopo essermela sparata tutta in due giorni, posso confermarvi che Devilman Crybaby è un'ottima serie, un capolavoro mancato a causa di alcuni difetti che a breve elencherò ma senza alcun dubbio un'opera che fa bene all'animazione giapponese (soprattutto per il connubio produttivo con Netflix), e costituisce il primo adattamento completo e, nuntio vobis gaudium magnum, fedele del manga originale di Nagai. Vediamo di capire perché.</div>
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Quello in cui la serie di Yuasa riesce benissimo è l'attualizzare le vicende di Akira e soci alla realtà contemporanea, operazione del resto necessaria alla luce di quanto scritto precedentemente sulla genesi del manga. Adesso Akira Fudo è un liceale giapponese dei giorni nostri, Miki Makimura una sua compagna di classe (e sorella adottiva) campionessa di atletica, Ryo Asuka uno ricco studioso di demoni e civiltà antiche, privo di scrupoli e che non si fa problemi ad adottare ogni mezzo possibile pur di raggiungere i suoi scopi. Abbiamo Internet, cellulari, computer, social e selfie. Al posto dei teppisti del manga abbiamo dei bulletti rapper. Al posto della Guerra Fredda vi sono i problemi e i dilemmi della moderna società, ed è curioso come l'anime sia uscito in un periodo di forti contrasti internazionali (si pensi alla minaccia missilistica della Corea del Nord). Se si esclude questo cambiamento, e alcune lievi modifiche alla trama e ai personaggi (es. assume più rilievo Miko, che nel manga è relegata a un'apparizione di 3-4 pagine), i punti salienti della storia originale ci sono tutti, e mantengono tutta la loro potenza, rilevanza e attualità.</div>
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Un altro aspetto dove Devilman Crybaby personalmente eccelle è il comparto tecnico. Questa è senza alcun dubbio la serie più violenta, eccessiva, folle e delirante del sensei Yuasa, e ciò è stato sin da subito fonte di aspre discussioni in rete su chi non ha apprezzato per nulla lo stile adottato, chi preferiva qualcosa di più classico, legato all'anime originale, e chi invece si è rivelato entusiasta.</div>
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<a href="https://imgur.com/N8o2AWW.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="297" data-original-width="527" src="https://imgur.com/N8o2AWW.gif" /></a></div>
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I corpi sono esili, slanciati e (come nelle altre opere di Yuasa) lontani dai dettami classici del disegno giapponese, siamo molto dalle parti di The Tatami Galaxy. La componente sessuale è molto più accentuata e non sono poche le scene di nudo e di sesso, assenti nell'opera originale che si limitava al solo ecchi. L'apice di questo stile è costituito dal design dei demoni e dalla loro rappresentazione in tutte le scene dove appaiono in massa: deformi, sgradevoli, ripugnanti, una vera e propria orgia di colori pop che può disorientare, per non dire fare ribrezzo, anche a chi ha già letto e ammirato le tavole originali di Nagai. O si ama o si odia insomma. Io l'ho adorato, e gran parte del fascino di questa serie deriva anche dal suo essere volutamente fuori dagli schemi: uno stile moderno e creativo adatto (di nuovo questa parola chiave) ad un adattamento moderno.</div>
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Punto di forza della serie sono indubbiamente anche i personaggi, aspetto che reputo perfino superiore al manga in quanto ci si libera finalmente dei cliché e degli stereotipi che dominavano nella versione originale. E' impossibile non affezionarsi, nel corso degli episodi, a ciascuno di loro. Hanno tutti un'ottima caratterizzazione e delle motivazioni credibili ed efficaci, forse Ryo è l'unico meno carismatico per via del suo character design, e scoprire a cosa andranno incontro porterà lo spettatore in un vortice di emozioni che lo lascerà col fiato sospeso sino all'ultima, incredibile inquadratura dell'episodio finale. Le lacrime di Akira Fudo che danno il titolo alla serie sono una delle cose più riuscite, in quanto si ergono a simbolo che distingue gli umani dai demoni, i devilman dagli altri demoni, aspetto quasi totalmente assente nell'opera originale.</div>
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<a href="https://imgur.com/aUHA3kz.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="281" data-original-width="500" src="https://imgur.com/aUHA3kz.jpg" /></a></div>
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Purtroppo questa serie non riesce ad ergersi a capolavoro, a pietra miliare dell'animazione giapponese a causa di tutta una serie di piccoli problemi il 95% dei quali è imputabile a... si, proprio lui, quell'Ōkōchi citato in precedenza, che come da previsioni ha saputo gestire molto bene il materiale di partenza, ma che qualcosa del suo "repertorio" è riuscito a mettercela comunque. Una di queste è l'eccesso di dramma: poco fa parlavo delle lacrime di Akira come simbolo della serie, e rimango su questa posizione, ma hanno un filino esagerato con i piagnistei. Vedere in continuazione i personaggi che lacrimano come fontane e che se la menano per i loro drammi, soprattutto nella seconda parte, è stato abbastanza stucchevole. Così come per una gestione fin troppo frettolosa di molte scene, alcune delle quali non hanno proprio senso, e dell'intera seconda parte, dove la storia assume un più ampio respiro. Se è vero che è così anche nel manga, qui la sensazione è più accentuata ed il pathos purtroppo ne risente in molti punti. Mi sarebbe piaciuto inoltre vedere i demoni più approfonditi, a livello di gerarchia e personalità, anche questo è uno dei limiti dell'opera originale ma capisco che con soli 10 episodi non si poteva fare di più. Ecco, forse con 13 episodi totali sarebbe stato meglio.</div>
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In definitiva, Devilman Crybaby è un'ottima serie che rende finalmente giustizia al capolavoro originale adattandolo alla nostra epoca in maniera più o meno fedele, e restituendo le medesime sensazioni, emozioni e tematiche. Non è perfetta e si poteva fare di più in alcuni punti, ma va bene così e alla luce del fatto che Netflix abbia deciso adottare lo stesso modello delle sue serie TV live action, ovvero totale libertà creativa agli autori finanziati, non può che far ben sperare sul futuro di un'animazione giapponese sempre più in stallo e povera d'idee. Se siete fan del Devilman originale be', questa è per voi una visione obbligatoria, se invece vi approcciate al personaggio per la prima volta, forse è meglio prima leggersi il manga per capire l'importanza che ha avuto senza rovinarsi la storia.</div>
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Voto Devilman (manga): <b>9/10</b></div>
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Voto Devilman Crybaby: <b>8/10</b></div>
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P.S: ah, piccolo spoiler su quello di cui vorrei parlarvi nel mio prossimo post (d'ora in avanti adotterò questa strategia per costringermi ad essere costante ^^' )</div>
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<a href="https://imgur.com/h2AVytx.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="434" data-original-width="600" height="287" src="https://imgur.com/h2AVytx.jpg" width="400" /></a></div>
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