giovedì 3 maggio 2018

[Raccolte Tematiche] Le novità manga di inizio 2018

Gli impegni si accumulano, la roba da vedere/leggere/giocare idem, il tempo (e anche la voglia, nel caso di questo post) è poco e quindi il risultato non può che essere uno solo: tutti i programmi che faccio vanno  a farsi benedire ^^ Ecco quindi che questo nuovo post giunge con un ritardo assurdo rispetto ai piani che avevo stilato, ma per fortuna non ho nessuno che mi corre dietro.

Quella che oggi vi faccio è una breve panoramica sulle novità manga di questi primi mesi del 2018 da me lette (quasi tutte infatti hanno uno-due volumi all'attivo qui in Italia), sperando vi sia d'aiuto nella scelta di nuovi titoli interessanti e promettenti, e che assieme ai post precedenti vi darà un'idea abbastanza completa di quelli che sono i miei gusti :-) Non credo proprio tuttavia che rifarò in futuro una cosa del genere, è stata un esperimento che non mi ha convinto fino in fondo, ed i motivi sono principalmente due: 1) i commenti e le recensioni sintetiche preferisco lasciarli a social e forum, mentre qui sul blog se parlo di qualcosa è meglio se lo faccio bene e in maniera esaustiva; 2) la lunghezza del post XD

E visto che non voglio allungarlo ulteriormente, cominciamo. Vi parlerò di ciascun manga in ordine di gradimento crescente, quindi finita la frase troverete quello che mi ha convinto di meno (in questo pool, ovvio) e in fondo quello che mi è piaciuto di più.


Iniziamo con L'uccellino azzurro, un'interessante opera drammatica scritta dall'autore Takashi Murakami (lo stesso di Il cane che guarda le stelle) nell'immediato periodo dopo il terremoto del 2011 e il disastro di Fukushima, che si interroga su temi come vita, morte, speranza e sopportazione, roba leggera quindi  E lo fa attraverso due storie brevi (di tre e cinque capitoli rispettivamente), separate come contenuto ma collegate in quanto condividono lo stesso setting e gli stessi personaggi (si tratta infatti del medesimo nucleo familiare), che hanno come protagoniste due condizioni estremamente invalidanti dell'essere umano: lo stato vegetativo e la demenza senile. Se l'autore da un lato riesce perfettamente a trattare questi temi senza risultare mai pesante o troppo melodrammatico, anzi li affronta con una sorprendente e piacevole leggerezza, dall'altro secondo me fallisce nel coinvolgere il lettore. O almeno è quello che è successo con me: l'opera infatti mi ha lasciato un po' freddino e terminata la lettura ho pensato "Tutto qui?" e mi ero già dimenticato tutto o quasi. Forse sono io che ho esigenze troppo elevate con drammi di questo tipo, ma ahimè è andata così. Lo stile di disegno dell'autore poi non mi piace proprio, soprattutto i volti dei personaggi, troppo imperfetti ed abbozzati. Non merita assolutamente il formato 17x24 che gli ha riservato Dynit nell'edizione italiana, e alla luce del prezzo elevato mi sento di consigliare quest'opera solo agli amanti del genere più navigati. Non mi pento comunque di averla acquistata e letta e di aver supportato l'editore, preferisco mille volte leggere opere di questo tipo e rimanere parzialmente deluso piuttosto che spendere meno e accontentarmi delle ciofeche mainstream che stanno uscendo negli ultimi anni (qualcuno ha detto Planet Manga?). Voto: 6,5/10


Proseguiamo con il primo volume di Tokyo Alien Bros. (al momento in cui scrivo è già uscito il secondo su tre, ma non l'ho ancora letto), manga del giovane autore Keigo Shinzo che narra le disavventure quotidiane di due alieni mandati in ricognizione sul nostro pianeta per verificare la sua abitabilità. Carino, fa parte della categoria "Alieni che arrivano sulla Terra e cercano di abituarsi alle abitudini e alla logica umana con risultati esilaranti", le 200 pagine scorrono piacevoli e la lettura non mi ha mai annoiato. Ricorda molto, per atmosfera e umorismo, il manga Saint Young Men, mentre il tratto dell'autore sembra una versione più mainstream di quello di Taiyo Matsumoto, a testimonianza delle molteplici influenze. Nel complesso però non mi ha fatto impazzire, certe situazioni sanno un po' troppo di già visto, ma è solo il primo volume quindi vediamo come prosegue. Sull'edizione italiana valgono più o meno i discorsi fatti per L'uccellino azzurro, visto che anche questo fa parte della medesima, promettente collana Showcase che Dynit ha iniziato a pubblicare di recente: volume di grande formato e copertina ruvida al tatto, peccato solo per la carta trasparente e per il prezzo eccessivo (12-13 € erano più giusti invece di 17 €). Voto: 6,5/10


Passiamo adesso a My Love Story, che quasi tutti conoscono con il titolo giapponese Ore Monogatari, uno shojo (manga per ragazze adolescenti, ndr) che narra le vicende del buffo Takeo, un ragazzo delle superiori dall'aspetto imponente ma dall'animo ingenuo e gentile che un giorno, dopo aver salvato una ragazza di un altro istituto, Yamato, dalle molestie di un perveritito, inizia con quest'ultima una relazione. Non ho mai letto uno shojo "classico" in vita mia quindi ho deciso di dare una chance a questo, basandomi sugli ottimi pareri e soprattutto sul fatto che si discostava in molti punti dagli stilemi tipici del genere. E mi è piaciuto, senza alcun dubbio il protagonista gorillone è la marcia in più di questo manga (le sue facce sono troppo divertenti), ma ho apprezzato anche la messa alla berlina di molti stereotipi dello shojo medio, come per esempio con il personaggio di Suna, il migliore amico di Takeo. Buoni i disegni ma non riuscirò mai a digerire gli sbrilluccichii e gli sfondi poco dettagliati che si vedono sempre in queste opere, è un mio limite me ne rendo conto. Proseguo sperando non diventi ripetitivo. Buona l'edizione Star Comics, qualità della carta e dell'inchiostro a parte (ma oramai ci siamo abituati). Voto: 7/10


Promosso alla grande anche Oltre le onde, adattamento italiano del titolo originale Shimanami Tasogare. L'opera in questione parla dello studente Tasuku Kaname che, dopo essersi trasferito e nella disperazione più totale che possa essere stato scoperto che è gay, tenta il suicidio ma viene "salvato" dall'apparizione di una donna misteriosa che lo invita a frequentare il luogo da lei gestito, appartato in cima a una collina, frequentato da molte persone con problematiche simili alle sue. Un buonissimo esordio per quella che è una promettente e delicata storia di stampo slice of life su tematiche LGBT (oltre al protagonista appare infatti una coppia di lesbiche) e in generale sull'isolamento, sull'accettazione e sulle scelte di vita. I disegni dell'autrice Yuhki Kamatani non brillano per qualità tecnica ma sono molto espressivi e adatti al contesto, e vengono valorizzati dall'ottima edizione (come sempre) in formato 13x18 di J-Pop, peccato solo per qualche piccolo refuso. Proseguo fiducioso, augurandomi solo che il melodramma non prenda il sopravvento. Voto: 7,5/10


Arriviamo adesso a quella che è l'opera più mainstream fra quelle di cui vi parlo in questo post, nonché l'unica della quale ho già letto il secondo volume uscito (con il terzo in arrivo questo mese). Sto parlando di The Promised Neverland, il manga rivelazione di Shonen Jump (la celebre rivista su cui sono stati pubblicati Dragon Ball, Naruto e moltissimi altri successi manga) scritto da Kaiu Shirai e disegnato da Posuka Demizu, artista di cui adoro troppo lo stile e la creatività. Il manga in questione si discosta molto, per tema e genere, dai canoni tipici di Shonen Jump, in quanto è un horror che narra le vicende di un gruppo di bambini orfani, fra cui spiccano Norman, Ray ed Emma (i tre protagonisti), che vivono una vita all'apparenza felice e spensierata all'interno di una magione, accuditi dalle cure e dalle attenzioni della loro amorevole "mamma", ma che ben presto dovranno fare i conti con la dura, anzi durissima verità. Nonostante le premesse The Promised Neverland abbandona quasi subito il genere horror e diventa più che altro un fantasy d'azione dominato dalla strategia, immaginatevelo infatti come una fusione fra Death Note (per via della notevole enfasi posta sulla logica e sui ragionamenti) e L'attacco dei giganti (per le caratteristiche del setting ed i numerosi misteri). Al netto di alcuni dei difetti tipici degli shonen della rivista su cui è pubblicato (l'elevata verbosità, il buonismo di alcuni personaggi, qualche ingenuità di scrittura) si tratta di un esordio davvero notevole, ben scritto e appassionante, che non annoia ed anzi invoglia a proseguire. Ha tutte le carte in regola per diventare il miglior manga di Shonen Jump da un bel po' di anni a questa parte. Un gran bel colpo per J-Pop che si è assicurata la pubblicazione italiana. Voto: 7,5/10


Proseguiamo ed ecco un altro shonen, Cells at Work! (in originale Hataraku Saibou) di Akane Shimizu, pubblicato da Star Comics. Al momento del suo annuncio durante il Lucca Comics and Games 2017 non conoscevo proprio quest'opera, ma il tema (il corpo umano versione manga-battle shonen) e gli inevitabili rimandi alla celebre serie d'animazione francese Siamo fatti così che ha segnato l'infanzia della mia generazione, nonché alcuni pareri positivi raccolti in rete, mi hanno convinto a provare almeno il primo volume. Non pensavo che sarebbe stato capace di divertirmi così tanto! Si piazza di sicuro fra gli shonen più originali degli ultimi anni (assieme al già citato The Promised Neverland), alcune soluzioni adottate dall'autrice per caratterizzare l'aspetto ed il comportamento delle varie cellule del corpo umano sono infatti semplicemente geniali. Questo primo volume contiene quattro capitoli ognuno dei quali è dedicato ad un "combattimento" fra le cellule del corpo e alcune malattie/infezioni (nell'ordine: infezione batterica, allergia, influenza, ferita con conseguente entrata di corpi estranei) dove le prime sono personificate unendo i tratti tipici del manga per ragazzi contemporaneo ad elementi caratteriali che rispecchiano la loro reale funzione all'interno del nostro organismo. Il risultato è intrigante e piacevole, niente male per una debuttante  Tra i difetti segnalo la logorrea tipica del genere (anche se meno marcata rispetto a un qualsiasi shonen di Jump per intenderci, e in parte giustificata dal contesto) e alcune ingenuità che non ho apprezzato. Si è sicuramente guadagnato la lettura di un altro paio di volumi, ma il rischio ripetitività è dietro l'angolo per cui tengo le aspettative moderate. Voto: 7,5/10


La "parte alta" della classifica (se vogliamo chiamarla così) è inaugurata da Chiisakobe di Minetaro Mochizuki, adattamento in chiave moderna del romanzo storico di Yamamoto Shuguro, pubblicato da J-Pop in una lussuosa edizione di grande formato (15x21) e con sovraccoperta di alta qualità. Sono previsti in totale quattro volumi. Mi ha fatto troppo strano constatare che si tratta dello stesso autore di Dragon Head, sono due stili di disegno praticamente opposti (anche se si nota che il tratto è lo stesso). Ed il tratto preciso, misurato ed essenziale, quasi "plasticoso" (in un'accezione per nulla negativa) è proprio il punto di forza di quello che si prospetta come un promettente slice of life dai toni lievemente drammatici e con il protagonista Shigeji, giovane carpentiere che ha perso in un incendio sia i genitori che l'impresa edile del padre, abbastanza atipico per i canoni manga a causa del suo aspetto (a memoria non credo di averne mai visto uno così barbuto) e dei suoi modi molto diretti e schietti. I personaggi sono tutti ben caratterizzati e la storia non è mai pesante grazie anche ai dialoghi ridotti. Promosso, attendo con trepidazione la lettura del secondo volume. Voto: 8/10


Quella di cui vi parlo adesso è l'opera senza dubbio più stravagante della lista, ovvero La Pomme Prisonnière di Kenji Tsuruta. Per chi non lo conoscesse, Tsuruta è uno degli autori e disegnatori più noti ed apprezzati dell'underground giapponese, quindi è di nicchia persino per loro. Ha uno stile immediatamente riconoscibile sia per la narrativa, criptica e priva di un vero e proprio filo conduttore, sia per la parte grafica, caratterizzata spesso e volentieri da donne, anzi ragazze nude (in modo mai provocante) che rappresentano l'adolescenza innocente e, a volte, perduta. Tutto questo lo ritroviamo anche in La Pomme Prisonnière che altro non è, come si evince dall'indice e dalla postfazione dell'autore a fine volume, che una raccolta di vari episodi pubblicati su rivista slegati fra loro come continuità ma uniti da tre temi: nudità, gatti e rovine. In particolare, l'ambientazione è una affascinante versione alternativa di Venezia. Il risultato è un volume molto piacevole e interessante, caratterizzato da una quasi totale assenza di dialoghi e che si legge tutto d'un fiato, ma che però in fin dei conti è indirizzato solo ai fan dell'autore e in generale a chi vuole esplorare il mondo del manga underground. Insomma, non tutti potrebbero amarlo o anche solo apprezzarlo. Io l'ho fatto ;-) Speriamo faccia un minimo di vendite così ci porteranno altre opere dell'autore, non come ha fatto Planet Manga con la povera Emanon. Voto: 8/10


Sul gradino più basso del podio delle novità manga di inizio 2018 troviamo uno dei manga rivelazione dello scorso anno, esploso dopo il grande successo dell'adattamento animato. Sto parlando di Made in Abyss di Akihito Tsukushi, uno dei seinen più originali e sorprendenti che mi sia capitato di vedere da un bel po' di tempo a questa parte. La trama è molto semplice, ed è ambientata in un mondo fantastico dove un'enorme voragine chiamata "L'Abisso" è l'ultimo posto inesplorato del pianeta, e nelle cui profondità si nascondono creature ripugnanti e reliquie del passato. La protagonista Rico, una bambina orfana vivace e sognatrice, un giorno scopre un misterioso bambino di nome Reg, che si rivela essere un robot, e con lui decide di partire per un'avventura che li spingerà fino ai livelli più profondi dell'Abisso. Mi risulta molto, ma veramente molto difficile parlare di quest'opera in maniera sintetica, perché le cose da dire sono tante ed infatti credo proprio che prima o poi (quando saranno usciti più volumi del manga da noi) gli dedicherò un post approfondito. In questa sede posso solo dirvi che Made in Abyss è un'opera davvero meritevole e che consiglio a tutti, per la quale non bisogna farsi trarre inganno dal character design "puccioso", simil-chibi dei personaggi e dalle premesse molto shonen, perché come atmosfera e maturità è un seinen a tutti gli effetti, caratterizzato da una discreta dose di violenza e scene poco adatte ai deboli di stomaco. Atmosfera adulta e opprimente alla quale contribuiscono i meravigliosi (non trovo altro aggettivo per descriverli) disegni in scala di grigi dell'autore, ogni pagina è una piccola opera d'arte, che rendono a meraviglia nell'edizione italiana di grande formato (15x21, come quella giapponese) proposta da J-Pop, che pecca solo nella sovraccoperta troppo plasticosa. Gli assegno un voto appena sotto l'eccellenza ma solo perché mi limito a valutare il primo volume, vi posso già anticipare che fino a dove sono arrivato col materiale inedito il mio giudizio è ancora più entusiastico. Voto: 8,5/10


Sul secondo gradino del podio metto Disegna!, adattamento italiano del complicato titolo originale Kakukaku Shikajika, di Akiko Higashimura. Avevo letto solo belle cose su quest'opera, vincitrice del Manga Taisho nel 2015, ma questo primo volume ha ampiamente superato le mie aspettative e voglio già il secondo! Il manga in questione è un'opera autobiografica in cui la Higashimura racconta la sua vita e la sua crescita personale quando era ancora una liceale giovane, ingenua e sognatrice che voleva entrare in un'accademia di belle arti e diventare una disegnatrice di shojo, e di come l'incontro con un rigido e inflessibile maestro di pittura le abbia cambiato la carriera. L'autrice è bravissima a raccontare le sue esperienze, le sue aspirazioni ed il suo scontro con la dura realtà senza risultare mai noiosa o retorica, anzi nonostante l'elevata mole di testo non ci si annoia mai ed i personaggi (realmente esistiti, ma di sicuro almeno in parte romanzati) sono tutti caratterizzati alla perfezione, in particolare il severo (ma sotto sotto dal cuore tenero) Maestro Hidaka. Anche qui, edizione J-Pop lussuosa e di grande formato (ma devo segnalare la carta un po' trasparente) che valorizza ancora di più l'opera. Voto: 9/10



Siamo arrivati alla fine! La novità manga che più ho apprezzato in questo inizio 2018 è L'ultimo volo della farfalla (in originale Chou no Michiyuki) di Kan Takahama. L'opera in questione, ambientata nel XIX secolo nel distretto di Maruyama a Nagasaki, narra la storia di una celebre cortigiana di alto rango e della sua particolare relazione con un uomo malato, rapporto che cela molti segreti. Splendido! Un piccolo capolavoro di poesia e semplicità che sembra stato creato apposta per piacermi, un volume unico di 8 capitoli che mi ha talmente preso da leggerlo in poco più di un'ora. Le varie componenti di quest'opera sono come ingranaggi ben progettati e collocati minuziosamente all'interno di un meccanismo ben oliato che funziona alla perfezione: la storia semplice, coinvolgente e con personaggi ottimamente caratterizzati nel giro di poche vignette; l'ammirevole ricostruzione storica, si percepisce proprio in ogni pagina (e nella postfazione a fine volume) tutto l'entusiasmo e la cura che l'autrice ha messo nelle ricerche e nella documentazione per rendere il setting quanto più credibile possibile; ma soprattutto gli splendidi disegni, molto dettagliati e caratterizzati da un uso affascinante della scala di grigio e da giochi di luci e ombre che li rendono incredibilmente caldi ed avvolgenti, mi ci è solo voluto un po' per abituarmi ai volti ma per il resto sono perfetti, e rendono a meraviglia nell'edizione italiana di Dynit (anche qui un po' sovrapprezzo). L'unico difetto che ci trovo... è che finisce troppo presto!  Mi ero talmente affezionato alla storia, all'atmosfera e ai personaggi che arrivare all'ultima pagina è stato un colpo al cuore. Leggerò volentieri altre opere dell'autrice dovessero portarle in Italia. Voto: 9/10


Bene, se siete arrivati in fondo a questo post, complimenti ^_^ O non avevate un caspio da fare, o siete dei veri appassionati di manga come il sottoscritto, e in tal caso spero che questa mia panoramica vi abbia aiutato a scegliere uno dei vostri prossimi acquisti, o anche solo messo curiosità. Stay tuned per il prossimo aggiornamento!


N.B: L'uccellino azzurro e L'ultimo volo della farfalla sono stati recensiti anche dalla mia carissima amica Caroline Preston nel suo blog, rispettivamente a questo e a questo link 😄

9 commenti:

  1. Grazie per aver salvato il mio portafogli da L'uccellino Azzurro e Tokyo Alien Bros! Ero molto indecisa ma ora sono convintissima di non prenderli! ;p

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    1. Felice di essere stato d'aiuto! ^^ Ti capisco perfettamente visto il prezzo a cui li ha piazzati Dynit.

      Però conosco alcune persone a cui sono piaciuti molto, soprattutto il primo. Io invece, per ora, reputo Takashi Murakami un autore SOPRAVVALUTATISSIMO, me ne ero già accorto leggendo i primi capitoli di Il Cane che guarda le Stelle, solo che lì ho detto "Magari non lo sto apprezzando perché non ho mai avuto un animale domestico". E invece per ora non è un autore proprio affine ai miei gusti, con questo non sto dicendo però che sia scarso! ;-)

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  2. Mah....che dire =_= Murakami secondo me è bravissimo e la denuncia alla sanità giapponese in un manga non è roba di tutti i giorni, specie se descritta in maniera non troppo pallosa.

    "Tokyo Alien Bros" si, non sarà un manga rivoluzionario, ma in mezzo ai tanti seinen spazzatura che editori con piu' anni alle spalle propongono, è senza dubbio una ventata d'aria fresca.

    Per gli altri sono d'accordo con te, ti faccio la mia classifica se non ti scoccia.
    PS: all'inizio ero ironica XD eddajeee lo sai ormai mi conosci, ognuno ha i suoi gusti ;) a me il tratto di Murakami piace tantissimo ad esempio, come a te piace quello di Made in Abyss che a me fa venire prurito. Ma è proprio questo il bello, la varietà dei gusti :) <3
    Grazie per il link ahah. Non aggiorno da un po', ho meno tempo rispetto a prima.

    MANGA CHE NON MI INTERESSA LEGGERE:

    -Cell at works
    -La Pomme Prisonierre(non so, senza il prequel che spiega della protagonista per ora non ho intenzione di prenderlo. Capisco che si legge anche cosi, non lo metto in dubbio)
    -Made in Abyss (non uccidermi <3 ma non è il mio genere . Ho pero' sentito parlare mooolto bene dell'edizione italiana).
    -The Promised Neverland

    MANGA LETTI FLOP:

    -My Love Story : togli il gorilla, è uno shoujo scolastico come mille altri.

    MANGA LETTI TOP:

    -Disegna (l'ho già letto tutto tramite "altri canali", per la semplice ragione che un'edizione italiana mi sembrava impossibile...e invece!). Ovviamente seguo anche questa della JPOP, ci mancherebbe <3 Stupendo, penso che migliora di volume in volume.

    -Oltre le onde, primo volume molto carino, nel prossimo scopriremo chi è il ragazzino che il protagonista incontra alla fine e la ragazza #maiunagioia con quei capelli tutti boccolosi.

    -Chiisakobe,molto molto bello, specie nei disegni.Consigliatissimo.

    -L'ultimo volo della farfalla: bellissimo volume unico, disegni stupendi e trama originale.

    -Tokyo Alien Bros: ho letto i primi due, nel secondo c'è un miglioramento perchè vengono a galla i sentimenti personali, che mancavano nel primo volume.

    -L'uccellino azzurro aka your fav manga, una bella denuncia al sistema sanitario giapponese e un bell intreccio tra le due storie.

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    1. Oh mamma i vostri commenti sono lunghi quasi quanto il mio post XD

      Si tranquilla Caroline ovviamente so che sei ironica, così come lo sono io anche se a volte mi dimentico le faccine, siamo amici oramai, rispettiamo reciprocamente i gusti personali e ci mancherebbe altro ^_^

      Ne approfitto comunque per precisare che sia L'uccellino Azzurro che Tokyo Alien Bros alla fine li promuovo, sennò non gli avrei assegnato un voto sopra la sufficienza, ed il secondo l'ho valutato solo con il primo volume quindi se nei prossimi mi dici che migliora tanto meglio ;-) Il primo invece boh, proverò a rileggerlo più in là per vedere se riuscirò ad apprezzarlo di più.

      Su My Love Story mi ricordo i tuoi commenti su MangaDB, con il "nostro amico" che tutte le volte ti rispondeva a tono XD Come ho scritto ho voluto dargli una possibilità perché non ho mai letto per intero uno shojo "standard" in vita mia, quindi ho scelto di partire da questo perché è in corso di pubblicazione e per via delle sue particolarità. Vediamo come andrà avanti, nei prossimi giorni leggo il secondo volume.

      Per tutto il resto, grazie per la lettura e per il commento!!!! :-D

      P.S: il post su Come dopo la pioggia non tarderà ad arrivare!

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    2. Mi insinuo per darti un suggerimento a tema shoujo scolastico: leggi Hanayori dango e avrai letto tutti gli shoujo scolastici LOL (sto esagerando, ma leggenda vuole che contenga tutte le variabili del genere XD)

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  3. Sono arrivata fino alla fine, anche perché come sai sono molto indecisa se prendere alcuni titoli!

    Andando in disordine: come sai ho preso anche io il primo di Oltre le onde ma non ho ancora avuto il tempo per leggerlo! Della Kamatani hai mai letto Nabari? A me è piaciuto molto ^^

    L'uccellino azzurro mi incuriosiva con moderazione, ma tra prezzo alto e poca convinzione da parte mia, unita a poca voglia di leggere di questi argomenti, direi che passo.
    Tokyo alien Bros sospettavo fosse simile a Saint Young Men, che non mi dispiace, ma che alla fine ho rivenduto perché con i manga episodici mi stanco presto. Questo alla fin fine è tre volumi, però per me il prezzo è troppo alto per il tipo di manga :/

    Il volo della farfalla tra i nuovi arrivi è quello che mi tenta di piú perché adoro i manga di ambientazione storica, anche se sospettavo che sarebbe "finito troppo presto" xD se posso, almeno questo vedrò di recuperarlo!

    Per quanto riguarda gli shonen, made in abyss e the promised Neverland mi attirano (la logorrea di Jump! LOL) ma al momento per me cominciare serie nuove, soprattutto se shonen di cui non si sa quando si vedra la fine, non se ne parla :'(

    Chiisakobe: mi incuriosisce, ma lo stile di disegno (che in genere per me non è un grosso limite) mi lascia perplessa... Magari te lo scrocco bwahaha

    La pomme: al suo annuncio lo avevo puntato (gatti *_*) però poi in fumetteria l'ho sfogliato e ho capito che si trattava di un titolo di nicchia, destinato agli appassionati, e ho pensato che forse non sarei riuscita a capirlo senza prima conoscere altro di questo autore. Il tuo parere mi ha confermato il mio dubbio! ;)

    Anche io ho problemi con i post cumulativi XD ma a volte ci casco anche io!

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    1. Ps: ah dimenticavo Ore Monogatari! (Sto commentando dal cellulare e non mi viene benissimo XD)

      Ore monogatari: qualche shoujo me lo concedo ogni tanto, soprattutto se sono commedie! Di questo magari recupero l'anime però, perché l'idea mi garbicchia, ma se non sbaglio è lunghetto :/

      Disegna!: Al momento penso che passerò... Prima voglio leggere l'ultimo volume di Kuragehime, serie che all'inizio mi piaceva tantissimo ma che a lungo andare mi ha un po' stancata (troppi personaggi "macchietta"). Disegna è piu breve e un genere diverso, ma al momento il suo senso dell'umorismo mi ha un po' saturata, quindi aspetto un po' e magari lo prendo piu in là :)

      (Morale della favola: sono tirchia e saga ha risucchiato le mie finanze ahah)

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    2. Ma se ho detto che Made in Abyss è un seinen, perché me lo metti assieme a The Promised Neverland? XD Ahahah scherzi a parte, quello è un manga che sto spammando a destra e a manca perché l'anime mi è piaciuto tantissimo e l'originale cartaceo non è da meno, anzi non vedo l'ora che arrivi la seconda stagione (già annunciata) dove adatteranno la parte più bella, e malata della storia finora. Non è assolutamente uno shonen come temi e atmosfera, nonostante inizialmente possa dare questa impressione, ci tengo a ribadirlo. E non credo che arriverà ad avere troppi volumi, l'autore non è esattamente spedito (ahime).

      Quello e l'Ultimo volo della farfalla sono ora come ora quelli che ti consiglio di più di questa lista, il secondo soprattutto merita tutti i soldi che devi spendere perché nell'edizione Dynit rende a meraviglia :-D

      No, Nabari non l'ho letto, e visto che il primo volume di Shimanami Tasogare mi ha fatto una buona impressione credo che proverò a recuperare le altre opere dell'autrice, prima o poi ^_^

      Per il resto, grazie anche a te della lettura!!!

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    3. Ops! Mannaggia, lo sai che con questa roba dei target mi confondo sempre XD tendo a considerare questi titoli in gruppo perchè sono usciti più o meno nello stesso periodo e quindi mi capita anche di confonderli ^^"

      Con Nabari bisogna avere un po' di pazienza perchè i primi volumetti hanno uno stile di disegno ancora incerto e la trama sembra quella di un classico shonen, tanto che alcuni lo hanno accusato di aver plagiato Naruto, ma probabilmente si sono fermati solo alla premessa perchè sono due titoli
      diversissimi: Nabari è molto più introspettivo e meno lineare e action di Naruto. Secondo me vale la pena leggerlo, anche se ad un certo punto la trama si incasina e diventa un po' confusa.

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