martedì 23 gennaio 2018

[Cotto e mangiato Hokkaido edition] Golden Kamui




(non ci credo, sono al secondo post! O_O )

Il fumetto del quale mi accingo a parlare oggi è senza alcun dubbio uno dei miei preferiti fra quelli che ho iniziato negli ultimi anni, ed è quello col quale avrei voluto inaugurare questo blog, salvo poi cambiare programma all'ultimo e virare su Devilman Crybaby per sfruttare anche un po' la scia della sua recente uscita.

Il fumetto in questione è un manga seinen il cui titolo è Golden Kamui (lett. "dio dorato" in lingua Ainu). Alcune info: l'autore, Satoru Noda, ha iniziato a scrivere, disegnare e pubblicare l'opera sulle pagine della rivista Shuukan Young Jump, periodico settimanale della Shueisha, nel 2014, ed al momento in cui scrivo la serie è ancora in corso in madrepatria con all'attivo 12 volumi. Golden Kamui ha ottenuto sin da subito un grande successo di pubblico e critica coronato, nel 2016, con la vittoria della nona edizione del Manga Taisho Award (una sorta di Premio Oscar dei manga giapponesi, ndt), con la nomination al 20mo e al 21mo Premio Tezuka, e con l'annuncio di un adattamento animato che sarà trasmesso sulla TV giapponese a partire da Aprile 2018. Nel nostro paese, Golden Kamui è in corso di pubblicazione da parte dell'editore J-Pop, che lo ha annunciato nel 2016 portando il primo numero in anteprima al Lucca Comics and Games, e che al momento in cui scrivo è arrivata all'ottavo volume. Ciascuno di essi è in vendita al prezzo di 6,90 € in un'ottima edizione con carta di alta qualità (come da tradizione dell'editore), formato 13x18cm e, per il momento, cadenza bimestrale.

Ma di che parla questo manga? L'incipit della storia è molto semplice. Siamo agli inizi del '900 ed il nostro protagonista, Saichi Sugimoto, è un reduce della guerra russo-giapponese (1904-1905) soprannominato "Sugimoto l'Immortale" per via della follia e della spericolatezza con cui era solito combattere. Mentre si trova alla ricerca di oro nell'Hokkaido (la regione più a nord del Giappone, ndt) per poter aiutare la moglie malata di un suo commilitone morto durante la guerra e di cui è innamorato, viene a conoscenza un giorno di una storia molto curiosa e improbabile: un uomo ha massacrato un gruppo di Ainu (popolazione autoctona del Giappone, tipo gli Indiani d'America) e ha rubato loro un preziosissimo carico d'oro, nascondendolo in una locazione ignota; catturata e imprigionata in un carcere di massima sicurezza, questa persona ha tatuato sul corpo di 24 prigionieri suoi compagni un codice segreto per poter raggiungere il nascondiglio del tesoro, una volta riuniti tutti i pezzi. Questi prigionieri sono riusciti ad evadere dal carcere e adesso vagano per l'Hokkaido. Stuzzicato dall'idea di poter mettere le mani sul bottino, Sugimoto decide di partire alla ricerca dell'oro nascosto e durante il suo viaggio si allea con Ashirpa, una ragazzina Ainu molto brava nella caccia e nella sopravvivenza in terre ostili, che desidera vendicarsi del misterioso prigioniero in quanto tra le persone uccise a cui è stato rubato l'oro c'era anche suo padre. Inizia così per i nostri due protagonisti un'avventura in giro per l'Hokkaido alla ricerca dei prigionieri tatuati fuggitivi, durante la quale si imbatteranno in animali feroci, situazioni rocambolesche e ai limiti dell'inverosimile, e personaggi senza scrupoli che mirano come loro alla conquista del bottino.


Vado dritto al punto senza girarci troppo attorno: Golden Kamui è una delle serie più spettacolari, scanzonate e divertenti pubblicate negli ultimi anni, nonostante alcuni difetti che potrebbero allontanare, almeno all'inizio, molti potenziali lettori. Immaginatela come qualcosa che sembra uscita direttamente dalla testa di un Quentin Tarantino qualsiasi (già la premessa è di per se molto tarantiniana), aggiungete un'affascinante ambientazione storica immersa nella natura incontaminata, conditela con un tocco di...Superquark (tra poco capirete perché!) ed ecco che avrete questo manga.

La trama è semplicissima, lineare e non si prende per nulla sul serio, ma non disdegna qualche rivelazione di notevole impatto e sebbene molte sequenze inizialmente potrebbero apparire come "filler", in realtà contengono tutte, più o meno velatamente, importanti dettagli sulla vera natura della caccia all'oro e sulle motivazioni dei personaggi in essa coinvolti. Già qui però devo mettere in evidenza un difetto: ho trovato uno dei "colpi di scena", forse il più importante della storia fino a dove sono arrivato, abbastanza telefonato e colpevolmente anticipato da una vignetta collocata nei primi volumi (chi ha letto il manga capirà subito a quale mi riferisco). E' probabile che l'autore non lo abbia concepito come tale fin dall'inizio, ma un maggiore effetto sorpresa non avrebbe guastato a mio parere. Nonostante questa piccola pecca, vi posso assicurare che durante la lettura succede veramente di tutto e al termine di ogni pagina, capitolo o volume viene subito voglia di proseguire per scoprire a quale altra sfida andranno incontro Sugimoto e compagni.

I personaggi, pur non avendo chissà quale caratterizzazione, sono carismatici e ci si affeziona subito a loro, anche a quelli che sono a tutti gli effetti i rivali dei nostri protagonisti nella caccia all'oro nascosto. Anzi, devo ammettere che molti personaggi secondari arrivano a mettere in ombra persino lo stesso Sugimoto. Costui è davvero riuscito nel suo mix fra berserker furioso (non teme il pericolo e la morte ed è disposto a fare qualsiasi cosa pur di raggiungere il suo obiettivo) e compagno amichevole e fidato, che si affeziona subito ad Ashirpa, vera e propria mascotte kawaii della serie, e sviluppa con lei un legame che ben presto va oltre la semplice alleanza. Abbiamo poi Shiraishi, il Re dell'Evasione, ovvero l'idiota e la spalla comica del gruppo, e Tanigaki, un taciturno soldato della Settima Divisione dell'esercito giapponese che inizialmente appare come un personaggio minore quando poi diventa il protagonista di una delle sequenze più belle del manga e, a mio parere, acquisirà un ruolo sempre più importante nelle vicende narrate. E questi sono solo quattro dei molteplici personaggi che incontrerete in questo manga, molti dei quali sembrano partoriti dalla mente di registi folli come il già citato Tarantino.

I disegni costituiscono un altro dei punti di forza di Golden Kamui. Di ottima fattura sin da subito, migliorano costantemente di volume in volume fino a raggiungere un'incredibile capacità espressiva già dopo i primi 3-4 volumi, con sfondi estremamente dettagliati ed un realismo notevole nella riproduzione delle ambientazioni, dei vestiti e degli animali dell'epoca storica in cui è ambientato il manga. Realismo che si amalgama perfettamente con la frenesia delle scene d'azione, davvero spettacolari, adrenaliniche e mai confusionarie (anche grazie alle ottime inquadrature scelte), e con la rappresentazione spesso caricaturale o comunque sopra le righe dei vari personaggi. Per non parlare di un aspetto che ovviamente non posso che adorare, ovvero l'abbondanza di violenza, sangue e squartamenti, specialmente quando sono coinvolti animali feroci come orsi e lupi. Le numerose illustrazioni a colori sulle copertine e di intermezzo fra i capitoli poi sono semplicemente meravigliose.

Veniamo adesso ad uno degli aspetti più "controversi" di quest'opera, sul quale ho letto e tuttora leggo molte critiche, sensate ma non troppo a mio parere. Golden Kamui è sostanzialmente un vero e proprio nonché sincero atto di amore dell'autore verso la sua terra d'origine. Sfogliando le pagine del fumetto è impossibile non notare la sua incredibile passione nel raccontarci le vicende di Sugimoto e compagni ambientandole in un contesto realistico e fedele alla realtà storica, e a tale scopo deve essersi documentato perfettamente su usi, costumi e tradizioni del territorio, in particolare della cultura Ainu. Il problema è che, almeno all'inizio, forse di questa passione ce n'è pure troppa ^^'

Il manga infatti è strapieno di intermezzi e digressioni di carattere culinario, didascalico e antropologico che, pur interessanti, spezzano il ritmo in molti punti e rischiano di annoiare il lettore meno paziente che desidera soltanto botte e sparatorie. I primi tre volumi (il secondo e il terzo in particolare) costituiscono lo scoglio più grande da questo punto di vista in quanto Ashirpa ogni 3x2 si mette a spiegare a Sugimoto e agli altri come si cucina questo scoiattolo, come si caccia questa volpe, quali sono le usanze della sua famiglia e di sua nonna, etc. arrivando a volte ad occupare anche più di un capitolo, ecco spiegato perché prima citavo Superquark xD C'è poco da fare, qui si va a gusti, e personalmente pur riconoscendone a volte la maldestra collocazione ho sempre accolto con favore questi intermezzi. Inoltre sono qui per tranquillizzarvi e dirvi che, superato il quarto volume, queste parti si riducono notevolmente (non scompaiono del tutto, e meno male) arrivando ad occupare solo qualche pagina che intervalla le transizioni da un arco narrativo all'altro. Anzi, l'autore arriva a sfruttare molte di queste spiegazioni come base per mettere in moto le vicende di cui saranno partecipi Sugimoto, Ashirpa e i loro alleati e nemici.

In definitiva, Golden Kamui è una lettura che consiglio a chi cerca un manga d'azione scanzonato e divertente, pieno di violenza e personaggi eccentrici e fuori di testa, ma senza disdegnare un tuffo nell'approfondimento di una cultura e di un'ambientazione molto affascinanti, così dettagliatamente ricostruite dall'autore. Se manga dello stesso genere come L'Immortale o Vinland Saga vi sono piaciuti, o se adorate la follia e il pulp di registi come Quentin Tarantino e simili, allora questa è una lettura obbligatoria. Se siete ancora poco convinti, comprate o fatevi prestare almeno il primo volume e leggetelo, vi basterà per capire se questa serie può fare al caso vostro.

Voto parziale: 8,5/10 (con probabilità di aumento molto elevate)


Come dicevo a inizio post, Golden Kamui verrà adattato in una serie televisiva d'animazione che sarà trasmessa sulla TV giapponese a partire dal prossimo Aprile. Tale adattamento è realizzato dallo studio d'animazione Geno Studio, di recentissima fondazione e nato dalle ceneri della defunta Manglobe durante la lavorazione del film Genocidal Organ. Sebbene all'epoca tale notizia mi avesse fatto fare i salti di gioia, il successivo annuncio dello staff ha un po' smorzato il mio entusiasmo in quanto lo studio è molto giovane ed i nomi coinvolti nella produzione non mi danno sufficienti garanzie, in più già il primo trailer promozionale pubblicato a fine 2017 fa intendere che il budget non sarà molto elevato. Nonostante queste premesse, sono fiducioso che Geno Studio saprà fare un bel lavoro con l'ottimo materiale di partenza, e se riuscirà a trasmettere anche solo la metà delle sensazioni che la lettura del manga mi sta dando potrò ritenermi soddisfatto. Anche perché, come potete aver capito dal mio precedente sproloquio, l'opera in questione si presta benissimo a essere trasposta in animazione per via della sua dinamicità e delle sue molteplici sequenze d'azione. Augurandomi che non facciano ca***te e che non lo censurino troppo, incrocio le dita!



SPOILER PROSSIMO AGGIORNAMENTO ^_^


7 commenti:

  1. L'unica cosa che mi avrebbe frenata fino a qualche tempo fa è la violenza "tarantiniana", però ormai mi infastidisce meno e, insomma, questa serie mi piacerebbe proprio provarla! Magari approfitteró dell'anime per farmi un'idea, sempre che sia fedele all'originale. Ricordo che avevo puntato il titolo al suo annuncio su anteprima e che mi incuriosiva proprio l'ambientazione e la questione degli Ainu, quindi i momenti superquark non dovrebbero infastidirmi troppo XD anche perché leggendo Ooku ormai sono abituata a certe digressioni o a capitoli interi di sole ciarle LOL

    Ottimo post, complimenti! Il terzo titolo non lo riconosco, quindi aspetto con doppia curiosità il tuo terzo post! ^^

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  2. Grazie mille come sempre cara!!! ^_^

    Non vorrei che l'anime renda peggio del manga proprio in quello in cui in realtà dovrebbe rendere meglio, ovvero le scene d'azione e l'abbondante violenza. Quindi non so, se puoi già provare direttamente col manga secondo me è meglio, ma ovviamente è una scelta tua ;-)

    Il terzo titolo è Hot Detective Tsubaki e secondo me stavolta non fa al caso tuo, visto che è un investigativo storico a tinte erotiche ^^' Come puoi già facilmente renderti conto dal prosperoso seno della protagonista.

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    1. "Come puoi già facilmente renderti conto dal prosperoso seno della protagonista."

      Ed ecco perchè Ale-kun ce ne parlerà :3

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    2. ;D

      In effetti se le animazioni nelle serie d'azione fanno cilecca, è un duro colpo per il titolo!

      Ah l'ho sentito nominare! L'investigativo non è il mio genere preferito, in effetti ;P se il fanservice non è troppo volgare, non mi dispiace più di tanto ^^

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    3. Ahahah Caroline mi hai scoperto, sono un libro aperto XD

      @Millefoglie guarda, qui non si parla di fanservice, questo è proprio un erotico, in molti punti viene omaggiata la pittura erotica del periodo (quella chiamata "Shunga"), dunque prendere o lasciare ^^' A parte questo fattore, si tratta di un piacevole manga di genere storico-investigativo ;-)

      P.S:
      ho scritto il nuovo post per la nuova rubrica di recensioni flash, stasera lo condivido!

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  3. Trovo "Golden Kamui" estremamente interessante e la tua rece non fa che confermare il mio giudizio.
    Purtroppo ho troppe letture, ma come ti dicevo me lo faccio passare da mio fratello, che so lo segue con interesse.

    Piu' che altro mi incuriosisce molto l'aspetto degli Aiunu e l'ambientazione storica :) L'autore ha fatto un ottimo lavoro di documentazione, a mio parere (da quel poco che ho visto in scans).
    Ottima recensione!!!^^

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    1. Col fatto che mi loggo solo per aggiornare il blog e le notifiche mi arrivano su una mail secondaria che non controllo quasi mai, mi dimentico di rispondere ai vostri commenti XD

      Inizialo in un modo o nell'altro Caroline perché merita un sacco, e quando lo leggi aspetto il tuo parere ^^

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