domenica 4 febbraio 2018

[Flash Review] Children of the Whales

Mi immagino già la situazione. Io davanti a torce e forconi (virtuali, si spera) con la gente che urla a tutto spiano:

"Ma Ammiraglio, ci avevi promesso una detective sensuale e dai seni prosperosi e invece ci ritroviamo bambini e balene?! Ci stai prendendo in giro?!"

Eh si, forse vi devo qualche spiegazione ^^ Per intrattenervi durante gli intervalli fra i post più lunghi, articolati e approfonditi, ho deciso di inaugurare questa nuova rubrica (perché, il blog prima ne aveva una? XD ) dedicata a commenti più rapidi e sintetici, "flash" per l'appunto, sulle mie letture e visioni costituite da un numero ridotto di volumi/episodi. Il post su Hot Detective Tsubaki (questo il titolo del manga hintato alla fine del precedente commento, alcuni di voi lo hanno indovinato) arriverà probabilmente verso metà febbraio, ho ancora un po' di volumi da recuperare ed il tempo è quello che è.

Di cosa vi parlo oggi? Di Children of the Whales (in giapponese Kujira no Kora wa Sajou ni Utau, ovvero "I figli delle balene cantano sulla sabbia"), un manga di target shoujo, ma che di shoujo in realtà non ha proprio nulla, scritto e disegnato dall'autrice Abi Umeda a partire dal 2013, e che al momento in cui scrivo è ancora in corso di serializzazione ed è arrivato ad 11 volumi. Il manga è stato annunciato nel nostro paese al Napoli Comicon 2017 da Star Comics, che ha iniziato a pubblicarlo ad Ottobre 2017 in volumi formato 15x21cm al prezzo di 5,90 € (molto vantaggioso) e a cadenza bimestrale. Attualmente, siamo arrivati a quota tre.

La storia di Children of the Whales ha come protagonista Chakuro, un adolescente che vive sulla Balena di Fango, un'isola alla deriva in un immenso e sconfinato mare di sabbia. Gli abitanti della Balena di Fango si dividono in due categorie: i Marchiati, dotati della capacità di utilizzare la Thymia, una sorta di potere telecinetico, e caratterizzati dalla breve durata della loro vita (muoiono verso i 30 anni); e i non Marchiati, che di questo potere sono sprovvisti e dunque vivono più a lungo. Tuttavia costituiscono una percentuale decisamente bassa degli abitanti dell'isola, e per tale motivo ad essi sono destinate cariche di stampo più amministrativo-politico, laddove i Marchiati si occupano di lavori manuali o di difesa per via della loro abilità. Un giorno Chakuro, che è un Marchiato e di "professione" fa l'archivista della Balena in quanto perennemente colto da un impulso irrefrenabile di scrivere e registrare tutto quello che vede, incontra su un'altra isola alla deriva una misteriosa ragazza dalla carnagione scura. Tale incontro è destinato a cambiare definitivamente la vita di Chakuro e di tutti gli abitanti della Balena di Fango.

Children of the Whales è indubbiamente uno dei manga fantasy più interessanti e promettenti degli ultimi anni. Il setting di stampo post-apocalittico, con la civiltà ormai confinata a vagabondare senza meta per il mare di sabbia, ricorda moltissimo Nausicaa della Valle del Vento del celebre Hayao Miyazaki, opera alla quale la sensei Umeda deve essersi ispirata moltissimo, soprattutto a livello grafico. L'autrice imbastisce un racconto corale, perché molti sono i personaggi e tutti ben caratterizzati, nel quale non mancano rivelazioni e colpi di scena e che assume andando avanti un ben più ampio respiro, arrivando ad esplorare ciò che si trova al di là dei fragili confini della Balena di Fango, ritenuta fino a quel momento dai suoi abitanti l'unica culla della civiltà nel mondo. Il ritmo è sempre alto e l'autrice non si fa scrupoli a dare un taglio molto cinico all'opera, con numerosi dilemmi morali e la morte di alcuni personaggi già nei primi capitoli (mi fermo qui ovviamente perché ho già detto troppo). Il tutto condito dagli eccezionali disegni che brillano per espressività, fantasia, impatto e livello di dettaglio, e che contribuiscono moltissimo alla creazione dell'atmosfera magica, distante dalla nostra realtà che si respira fra le pagine del manga. Ora come ora faccio una sola critica: molti personaggi maschili sono rappresentati in maniera fin troppo effeminata! xD


Purtroppo questo manga non è esente da difetti, che non sono gravi ma che gli impediscono attualmente di raggiungere vette più elevate. Vi è innanzitutto una netta predominanza della trama sui personaggi: è vero, come dicevo, che sono tutti caratterizzati molto bene (e ci si affeziona a molti di loro), ma le loro relazioni sono sviluppate in maniera molto semplice, quasi da manuale, e nessuno a parte pochi casi (degno di menzione a tal proposito è Ouni) fa veramente breccia nel cuore del lettore. Il protagonista Chakuro in particolare non è molto carismatico, ma grazie al cielo non fa troppo il piagnone. Mi auguro che nei prossimi volumi vi sia una svolta da questo punto di vista. A livello di storia c'è inoltre qualche deus ex machina di troppo che non ho gradito, ma aspetto ancora a giudicare visto che l'autrice può sempre salvarsi giustificando bene quei passaggi andando avanti. Di sicuro, le domande ancora senza risposta sono molte e questo, se da un lato non fa che accrescere la curiosità e l'interesse nel prosieguo della storia, dall'altro è un arma a doppio taglio.


Children of the Whales è stato adattato nella stagione autunnale (Ottobre-Dicembre) del 2017 in una serie televisiva animata di 12 episodi, che arrivano a coprire gli eventi del 4° volume del manga o giù di lì, dallo studio J.C.Staff. Laddove sulla carta questo adattamento poteva superare in tutto e per tutto l'opera originale, dato che i primi trailer mostravano una riproduzione fedelissima dello stile di disegno dell'autrice con il plus di animazioni, doppiaggio e musiche, a conti fatti si è rivelato abbastanza deludente. Il già citato comparto tecnico è notevole per via degli sfondi molto evocativi e dei disegni che restituiscono lo stesso effetto delle tavole del manga in movimento, purtroppo però tale pregio viene penalizzato da una regia non all'altezza, che si limita a fare il suo compitino e che sbaglia in più punti, in particolare nelle scene d'azione molto legnose e animate in maniera approssimativa. Non aiuta, anzi è un ulteriore punto perso, la colonna sonora assolutamente anonima che avrebbe potuto, e dovuto, creare pathos nelle scene più importanti. Anche la sigla di apertura e quella di chiusura non sono nulla di che. Insomma, un adattamento animato che fa il suo ma nient'altro, consiglio a tutti il manga per approcciarsi all'opera, e non nutrirò molte aspettative nella seconda stagione che molto probabilmente verrà annunciata.


Voto al manga: 7.5/10

Voto alla serie animata: 6.5/10

3 commenti:

  1. Questo titolo non mi attira per niente, anche se ne parlano tutti benissimo. Pero' tu sei stato imparziale e hai anche scritto che non è esente da difetti.
    A me il fantasy non piace, lo so è un mio limite. Riconosco che i disegni sono bellissimi (piu' gli sfondi/sfondali che i personaggi).

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    1. In realtà l'opinione media che vedo in rete, anche sui siti USA, è molto simile alla mia, anzi forse l'unico che conosco che ne ha parlato entusiasticamente è "noi sappiamo chi" (suggerimento: è sempre brontolone XD ).

      Riguardo al fantasy, giusto una precisazione: esistono ovviamente vari tipi di fantasy, e molta gente in rete con questa parola pensa sempre (o quasi) a quello di stampo tolkeniano con elfi, draghi, nani etc. Children of the Whales come si può vedere non è di questo tipo.

      In ogni caso se non ti piace il fantasy vai tranquilla che non è un tuo limite, sono semplicemente gusti e vanno rispettati ;-)

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  2. Questo manga mi incuriosisce davvero molto e al momento mi frena solo il fatto che sia ancora in corso, altrimenti lo avrei già preso perchè adoro esplorare ambientazioni diverse *_* lo tengo d'occhio con interesse per capire quando potrò recuperarlo e, dato che l'anime non è questo granchè, magari evito di recuperarlo per non spoilerarmi troppo la trama ^^

    Ottima recensione "flash" ;) anche se, trattandosi di una serie ancora in corso, direi che comunque non potrebbe essere più completa di così! ^^

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