martedì 3 luglio 2018

[Flash Review] Megalo Box

Una delle locandine promozionali.
C'è poco da fare, chi mi conosce sa come la penso da appassionato del settore. Negli ultimi anni il moderno panorama degli anime giapponesi si è inflazionato: troppe produzioni, opere fotocopia, adattamenti di manga e light novel (romanzi illustrati stile manga, ndr) che non si concluderanno mai, ed in generale un netto abbassamento della qualità media, sia a livello di contenuto che di forma, a causa del budget sempre più ristretto riservato alle produzioni televisive. E ci sarebbe molto altro da dire, ma non è questo il posto per parlarne quindi mi fermo qui.

Tuttavia, ogni anno ho la fortuna di trovare almeno una serie che riesce a convincermi che gli anime possono essere ancora belli e capaci di coinvolgermi come quando guardavo Dragon Ball e compagnia da ragazzino. L'anno scorso è toccato per esempio (non è l'unico) a Made in Abyss, piccolo capolavoro di cui spero di parlarvi approfonditamente prima o poi, quest'anno invece uno dei rappresentanti della categoria è sicuramente l'anime rivelazione della stagione primaverile 2018, ed è quello di cui vi parlo oggi: Megalo Box.

Megalo Box (in originale メ ガ ロ ボ ス) è una serie televisiva animata trasmessa in Giappone a cadenza settimanale dal 6 aprile al 29 giugno 2018  e costituita da 13 episodi di durata standard (24 minuti). Realizzata da TMS Entertainment, celebre e storico studio d'animazione giapponese attivo dal 1964 e a cui si devono opere che non hanno bisogno di presentazioni come Lupin III, Lady Oscar e Detective Conan (solo per citarne tre giunte in Italia), e diretta da You Moriyama, qui al suo debutto come regista, questa serie è stata creata in commemorazione del 50° anniversario del manga Ashita no Joe (あしたのジョー), meglio noto agli appassionati italiani col titolo girellaro di Rocky Joe. In Italia Megalo Box è stato licenziato da Dynit che ha rilasciato i singoli episodi in simulcast (in pari con la trasmissione giapponese, ndr) sulla piattaforma di streaming VVVVID. Ricordo infine che l'opera originale Ashita no Joe è stata ripubblicata recentemente per intero da Star Comics in una nuova edizione di grande formato di 13 volumi.

La sigla di apertura dell'anime ci delizia fin da subito con questa chicca.
Al momento dell'annuncio di questa serie ero incuriosito ma indubbiamente scettico. "Qui vogliono usare Ashita no Joe per scopi puramente pubblicitari, chissà che ciofeca ne verrà fuori" mi ripetevo. Non sono mai stato più felice di essere smentito: già i primi trailer facevano presagire un anime dalla grande personalità e lontano dal canone attuale, ed il primo episodio mi aveva talmente convinto da farmi affermare che questa serie sarebbe stata l'underdog della stagione primaverile. Ma anche qui mi sbagliavo, perché il prosieguo ed il finale mi hanno fatto capire che mi trovavo di fronte a quella che sarà sicuramente una delle serie migliori dell'anno, un anime fatto con passione, dedizione, competenza e rispetto per il materiale originale.

Yukiko Shirato.
Ma ne approfitto per chiarirlo subito: Megalo Box non c'entra una mazza con Ashita no Joe. Non è un sequel, prequel, remake o vattelappesca, non è ambientato nello stesso universo, non è necessario aver letto/visto l'opera originale per goderselo, insomma sono due prodotti distinti. Ad unirli è a grandi linee il tema sportivo, ovvero la boxe. Megalo Box è infatti ambientato in una città futuristica dalle caratteristiche velatamente cyberpunk e ci parla di Junk Dog (per gli amici JD), un ragazzo di umili e sconosciute origini che per sopravvivere partecipa a incontri di boxe clandestini (leggasi truccati) sotto la guida del suo allenatore Gansaku Nanbu. La particolarità della boxe praticata da JD è che non viene combattuta nel modo standard, ma mediante l'ausilio di un esoscheletro nella parte superiore del corpo che rende i pugni molto più potenti e letali, e Megalo Box è il nome di questa disciplina famosa in tutto il mondo. Un giorno, l'incontro di JD con una persona cambierà il suo destino e lo porterà ad uscire dall'anonimato che lo caratterizzava fino a quel momento nella sua carriera di pugile.

Alcuni dei rimandi all'opera originale, e non sono neanche lontanamente i più belli!
Vado dritto al punto anche qui: la trama di questa serie è la più generica del mondo. Lineare e scontata, posso affermare in tutta tranquillità che già dal primo episodio si capisce a grandi linee cosa succederà e come andrà a finire. Ma non è per nulla un difetto, perché la storia di Megalo Box pur con questo limite è godibile, appassionante, ben scritta, con molti sviluppi per nulla prevedibili (soprattutto sul finale) e piena di personaggi carismatici. Sono questi infatti a fare la differenza nonostante la loro caratterizzazione basilare. Oltre al protagonista JD, per il quale è impossibile non tifare, abbiamo il suo allenatore Gansaku Nanbu, la "mascotte" Sachio (il personaggio più debole, del quale avrei fatto anche a meno), la potente e algida Yukiko, Yuri, il campione imbattuto e principale rivale di JD, e altri che incroceranno il cammino del nostro protagonista. Ottimi tutti i doppiatori, azzeccati e che contribuiscono enormemente alla riuscita dei relativi personaggi.

Nanbu Gansaku.
Ma la vera chicca per quanto mi riguarda è che quasi tutti i personaggi sono stati creati come controparte di quelli di Ashita no Joe: JD è (manco a dirlo) Joe, Nanbu corrisponde a Danpei, Yukiko è l'equivalente di Yoko, Yuri è palesemente ispirato a Rikishi. E infatti Megalo Box, nonostante come già detto non abbia alcuna connessione diretta con il suo "padre spirituale", contiene moltissimi riferimenti alla trama e all'iconografia di Ashita no Joe che rendono la sua visione semplicemente una goduria se siete fra quelli che, come il sottoscritto, hanno letto o visto l'originale. Non vi anticipo nulla perché sarei un criminale a farlo (e dovrei spoilerarvi alcuni passaggi), posso solo dirvi che alcuni di questi rimandi li ho trovati meravigliosi e sono stati un colpo al cuore perché mi hanno fatto ripensare ai momenti migliori di Ashita no Joe. Questo è fanservice fatto bene, anzi dannatamente bene.

Sachio, che ricorderò solo per il relativo tema dell'OST.
Il comparto tecnico di Megalo Box è un'altra caratteristica che innalza questa serie sopra la media degli anime usciti gli ultimi anni. Anche solo dando un'occhiata a qualche poster o immagine in rete, per non dire guardando un trailer, ci si accorge subito del suo stile molto retrò che fa il verso agli anime del passato e che dà a Megalo Box lo stesso feeling di una serie di fine anni '90/inizio anni '00 ma trasportata nel 2018. Questa è un'altra scelta che vuole evidenziare chiaramente l'omaggio alla serie animata di Ashita no Joe, e l'ho trovata fantastica. Dà all'anime una personalità pazzesca ed è supportata da un comparto tecnico di primissimo livello, con disegni e animazioni molto efficaci, fondali dettagliatissimi e un character design che sprizza nostalgia da tutti i pori. Intendiamoci però, il budget della serie non è stellare, anzi è di livello medio-basso, ci si accorge di questo soprattutto nei combattimenti che non raggiungono il livello di spettacolarità di un My Hero Academia o di un One-Punch Man per fare un esempio, nonostante questo sono godibili ma non sono il focus principale della serie, che si concentra più sull'approfondimento dei singoli personaggi e sulle sensazioni che questi provano durante i vari match, dunque è un difetto che ha un peso molto relativo.

Sequenza che rende bene l'efficacia delle animazioni nei combattimenti.
Concludo questo paragrafo dedicato al comparto tecnico facendo notare una cosa molto curiosa: Megalo Box è stato trasmesso, sia sulla TV giapponese che in simulcast, in bassa risoluzione. Si avete letto bene XD Ve ne accorgete subito facendo partire il primo episodio su VVVVID, l'immagine è sgranata e in bassa qualità proprio come se fosse visualizzata su uno schermo low-res. E laddove tutti  inizialmente pensavano che si trattasse di un errore tecnico, la presenza di questa "feature" nei successivi episodi fino al termine della serie ha confermato che si è trattata di un'altra precisa scelta da parte dei produttori, anche qui probabilmente per omaggiare gli anime del passato. Ma non si poteva fare l'omaggio anche in alta risoluzione LOL? Non ne capisco il senso. Anche qui comunque mi ci sono abituato subito e la cosa non pesa affatto sul godimento della serie, ma qualora dovessero rilasciare una versione HD per il mercato home video non ci penso due volte a riguardarmi Megalo Box come si deve.

Probabilmente la mia visual preferita dell'intera serie.
Ultimo ma non meno importante: la colonna sonora. Ragazzi la colonna sonora di Megalobox è una bomba, pura adrenalina e responsabile per un buon 50% del coinvolgimento che questa serie mi ha regalato. Prodotta da mabanua (pseudonimo di Manabu Yamaguchi), anche lui al suo debutto nel mondo degli anime, l'OST spazia abilmente fra molti generi (rock, metal, hip hop, elettronico, e anche rap) e molte declinazioni, accompagnando perfettamente ogni scena e passaggio, che sia un momento più introspettivo o un combattimento, e assegnando ad ogni personaggi un tema (in una o più versioni) immediatamente riconoscibile. Davvero un gran bel lavoro, soprattutto perché quasi tutti i brani mantengono la loro potenza anche quando ascoltati da soli, non associati alle parti visive. Personalmente ho 6-7 brani in loop nel mio smartphone da un paio di giorni, per l'esattezza da quando la soundtrack è stata rilasciata per intero, vi lascio ascoltare uno dei miei preferiti così potete farvi un'idea:


Tirando le somme, Megalo Box è un anime che consiglio caldamente a tutti gli appassionati e non, anche se non sono fan del genere sportivo (come il sottoscritto) in quanto non si concentra sulle tecniche e sui meccanismi che permettono al protagonista di affrontare i suoi rivali e vincere, come farebbe un generico shonen, ma preferisce raccontare una storia di riscatto e crescita personale focalizzandosi sui sentimenti, sulle sensazioni e sul background dei singoli personaggi all'interno di un'ambientazione futuristica affascinante. Non raggiunge lo status di capolavoro perché in ultima analisi il suo vero difetto è quello di... durare troppo poco (il setting non viene approfondito e alcuni passaggi risultano frettolosi), ma è un lavoro fatto molto bene e con grande passione, che sa coinvolgere e che si distingue dalla massa anonima di quasi tutti gli anime recenti, e di questi tempi non è una cosa da poco.

Voto: 8,5/10

Già che ci sono, visto che non so quando riuscirò a parlarne qui sul blog (sicuramente non entro l'anno), vi rivelo anche il mio personalissimo voto al manga di Ashita no Joe: 10/10